28 maggio 2012
Tags : Paolo Bulgari
Biografia di Paolo Bulgari
• Roma 8 ottobre 1937. Gioielliere. Presidente del gruppo Bulgari. Due matrimoni, sei figli: quattro (Irene, Alessia, Gaia e Giovanni) dalla prima moglie, Alice Valli, due ( Carlotta e Marina) dalla attuale consorte, la madrilena Maite Carpio. «Qual è la cosa più preziosa che possiede? “I miei figli”» (Stefano Lorenzetto) [Panorama 1/4/2005].
• «Uomo di poche parole, ma con senso dell’umorismo. Lavora nel suo ufficio di via Condotti, al primo piano sopra la storica gioielleria» (Alain Elkann) [La Stampa 11/3/2001]. «Portamento regale, rafforzato dai due metri scarsi di statura, a dispetto del quale per anni Paolo Bulgari non ha disdegnato di stare al banco di vendita come un semplice commesso. “Qualche volta succede anche adesso, e mi diverte molto. Ci sono clienti che vogliono trattare unicamente con me”» (Lorenzetto) [cit.].
• «Mio nonno emigrò dalla Grecia nel 1880. Cominciò a Napoli come argentiere e poi si trasferì a Roma con un piccolo negozio prima in via Sistina, poi in via Condotti. Nel 1908 cominciarono anche mio padre e mio zio. La grande svolta fu negli anni Trenta» (Elkann) [cit.]. «Io sono entrato a bottega a 18 anni. Ero uno studente di Legge con il bernoccolo dell´architettura, convinto da un padre suadente a lavorare con lui. Niente week-end, nessun orario, era un´altra Italia. Ho rubato i segreti del mestiere a zio e papà un po’ alla volta. E ora sono ancora qui, cinquant´anni dopo, che continuo a disegnare collier, anelli e braccialetti» (Ettore Livini) [la Repubblica 9/3/2011].
• Nel marzo 2011 la vendita della maggioranza delle azioni del gruppo Bulgari al polo francese del lusso Louis Vuitton Moët Hennessy (Lvmh). «“È stato un passo inevitabile. Ci stiamo ragionando da tempo. La famiglia è sempre più grande: tanti figli, cugini e nipoti. Il prossimo passaggio generazionale rischiava di essere complicato. E per senso di responsabilità verso i 4mila dipendenti abbiamo preso questa decisione (…) con grande sofferenza personale”. Perché avete venduto ai francesi? “Perché non c´è stato un italiano disposto ad allearsi con noi! E non sa quanto mi spiace. Per cinque anni abbiamo cercato partner tricolori, pronti anche ad andare in minoranza. Ci hanno risposto tutti picche”. (…) Adesso che farà? Va in pensione? “Scherza? Non ha idea di quanto mi sia costata questa operazione. Ma la vita continua. Domani sono di nuovo in azienda a studiare gioielli”» (ibidem).
• «È stato preso a male parole da Anna Magnani quando aveva solo 20 anni (“Ma come vi permettete di farmi servire da ´sto moccioso!”). Ha fatto da "casco blu" tra Liz Taylor e Richard Burton quando un giorno sì e uno no (“spesso un po´ alticci...”) piombavano litigando nel negozio di famiglia in via Condotti – anno domini 1963 – per far pace a colpi di smeraldi e diamanti. Ha disegnato collier finiti al collo di tre generazioni di Oscar hollywoodiani, da Sofia Loren a Meryl Streep fino a Nicole Kidman» (ibidem).
• «La sua pietra preferita? “Lo smeraldo. È un colore che mi affascina, è una pietra che conosco bene”» (Elkann) [cit.].
• «All’Italia è mancata una rivoluzione liberal, nel senso anglosassone del termine. Avremmo avuto bisogno di una simil-Thatcher. (…) Io mi sarei capito con Ugo La Malfa. Due e rotti per cento di voti, ma grandi ideali. I politici di oggi non fanno più sognare nessuno» (Lorenzetto) [cit.].
• Sue lettere piene di arguzia appaiono ogni tanto sul Foglio.