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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Salvatore Buglio

• Catania 20 dicembre 1951. Operaio. Politico. Ex deputato. Dal 1996 al 2006 (Pds-Ds). Nel 2006 eletto con la Rosa nel Pugno (lasciata nel 2007 per aderire al gruppo parlamentare del Pd). Caduto il secondo governo Prodi sarebbe dovuto tornare a fare l’operaio (alla Viberti di Nichelino) per i 4 anni che lo separavano dalla pensione, ma ha rinunciato: «Al posto mio è entrato un altro operaio e in fondo io campo tranquillo con lo stipendio da parlamentare».
• «“Nato a Tunniceddu della playa, la zona più povera di Catania, ultimo di sette fratelli, un padre ucciso quando avevo un anno, ultima vittima dei duelli d’onore in città, sono fuggito a 19 anni a Torino senza neanche la valigia di cartone”. Bussa disperato alla “Fiat metalli” e quelle porte si aprono. Era un lunedì di febbraio del 1972, “per me erano le porte del paradiso, un sogno che si avverava”. Vari passaggi da una fabbrica all’altra, fino alla Viberti che produce veicoli industriali che va poi in crisi proprio mentre lui viene catapultato a Montecitorio» (Carmelo Lopapa).
• «Quando nel luglio 1995 si presenta alla conferenza programmatica del Pds è presidente del consiglio comunale di Nichelino e delegato delle fabbriche torinesi. Il suo dovrebbe essere uno sbadiglio tra il discorso di Massimo D’Alema e quello di Silvio Berlusconi, che deve parlare subito dopo di lui. A quelli che si alzano per un caffè prima dell’intervento del Cavaliere lancia un urlaccio: “Dove cazzo andate? Sono un operaio, mica uno spot”. Gli regalano una partita persa, la candidatura nel collegio Nichelino-Carmagnola, che nel 1994 aveva segnato una delle peggiori Caporetto della gioiosa macchina da guerra occhettiana. Invece vince, e rivince nel 2001» (Marco Imarisio).• «Lo chiamavano fino a ieri il parlamentare operaio, l’unico arrivato a Montecitorio direttamente dalla Viberti di Nichelino. Siciliano tutto d’un pezzo, accento meridionale tenuto vivo con orgoglio, maglione blu, pantaloni beige. [...] Uomo del Pci, amico di Veltroni, Giuliano Ferrara ha scritto un editoriale su di lui “Buglio il giusto”, Mieli lo ha denominato il riformista vero del Parlamento. “Peccato che a Torino non la pensino così” dice. E sorride ironico: “I Ds mi hanno odiato, mi hanno fatto fuori, soltanto perché a Nichelino ho fondato una repubblica autonoma che sceglieva i suoi candidati. Alle regionali, alle provinciali, alle politiche abbiamo deciso sempre qui sul territorio e imposto un candidato del territorio. Ho pagato tutto questo, ora torno al servizio della città”» (Giuseppe Legato) [La Stampa 26/4/2008].
• Sposato con Raffaella, è padre di Rosanna e Giulia.
• Acceso tifoso della Juventus (è stato vicepresidente dello Juventus club Montecitorio), era mediano nella nazionale calcio parlamentari.