28 maggio 2012
Tags : Francesco Bruni
Biografia di Francesco Bruni
• Livorno 30 settembre 1961. Regista. Sceneggiatore. Ha lavorato soprattutto con Paolo Virzì, Mimmo Calopresti e Ficarra e Picone. Molto attivo anche in tv (Il commissario Montalbano). Ha diretto Scialla! (2011) e Noi 4 (2014).
• Vita «Mia madre era figlia di un ufficiale di marina beneventano e di una croata di Fiume. Mio padre un operaio della Saint Gobain. Scappò dalla fabbrica, riuscì a trovare lavoro alla Arthur Andersen e con una mostruosa scalata sociale divenne dirigente d’azienda. Aprì filiali ovunque. Anche ad Atene. Rimanemmo 4 anni, fino al ’66, a un passo dall’avvento dei colonnelli. Poi Milano e infine Livorno. Un pezzo di California. Un’estate perenne. Il mare, il vino, l’asciugamano sulla spalla. Lì ho conosciuto Virzì. Io e Paolo facevamo teatro lontani dallo struscio, in una buia saletta del dopolavoro portuale. Pirandello, Pinter, Mamet. Ci appostavamo dietro alle porte dei negozi, aspettavamo uscissero i clienti e poi andavamo alla cassa: “Signore, ci darebbe centomila lire per la scenografia?”» (a Malcom Pagani) [il Fatto Quotidiano 9/12/2011].
• Nel 2010 vinse il David di Donatello per la sceneggiatura de La prima cosa bella di Paolo Virzì. • Alla regia nel 2011 con Scialla! («Un neologismo che nel gergo giovanile significa stai tranquillo, rilassati, più o meno come il take it easy americano»), con il quale vinse l’anno dopo il David di Donatello e il Nastro d’argento come miglior regista esordiente.• «Francesco Bruni è alto, magro e ride spesso. Con qualche ragione. Scialla!, il suo film d’esordio, l’ha girato a 50 anni. Decenni nell’ombra a sceneggiare per Paolo Virzì, Calopresti e Spike Lee. Poi l’occasione. Una storia semplice. Un padre, un figlio, Roma sullo sfondo, la musica di un rapper indigeno (Amir) e un pubblico da alta marea che porterà la zattera a superare i marosi dei cinepanettoni. Bruni ha due figli. Il più grande è servito da ispirazione: “Stare dietro alle pischelle è un po’ da froci” è una sua battuta. A suo modo voleva dire: Non mi piace l’armamentario romantico. Scialla! è un moderno Pinocchio sull’adolescenza. A quell’età i ragazzi sono incontrollabili. Entra in ballo l’ormone, annusano i guai, li cercano» (Pagani, cit.).
• «Non sono stato un fan della prima ora, ho sempre guardato a Matteo Renzi con sospetto. Forse perché è fiorentino e io sono livornese, ma ora sto facendo un tifo sporpositato per lui. Ammiro la sua forza e la sua determinazione, anche perché, se fallisce, mi sa che siamo davvero nei guai» (a Federica Lamberti Zanardi) [ven 7/3/2014]