28 maggio 2012
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Biografia di Paolo Brosio
• Asti 27 settembre 1956. Giornalista. Inizi alla redazione pisana della Nazione, conduttore del tg su Canale 5, responsabile dell’ufficio stampa dell’Università di Pisa e più tardi del Pisa calcio (presidenza di Romeo Anconetani). Dopo la laurea in Legge, passò al Secolo XIX e di qui, nel 1990, a Mediaset. Diventato famoso per le sue cronache su Tangentopoli al Tg4 (Luca Fazzo sul Giornale: «È Paolo Brosio, che fingeva di essere uno sfigato ma in realtà era un cronista con i fiocchi, la mattina del 15 dicembre 1992 a dare per primo la notizia: “Hanno sparato al Cinghialone”. Nel gergo, vuol dire che è partito il primo avviso di garanzia per Craxi»), lanciato come ospite brillante da Fabio Fazio in Quelli che il calcio, dove spesso duettava con la madre Anna. Rientrato poi nei ranghi del giornalismo tradizionale, condusse Linea Verde (la domenica su Raiuno). È stato inviato sull’Isola dei famosi. Poi voce della Juve nelle telecronache del digitale terrestre Mediaset. Infine conduttore di Viaggio a... su Retequattro.• «Assunto da Emilio Fede il 9 maggio 1991, si rese protagonista di memorabili scenette improvvisate col suo direttore e regolarmente immortalate da Blob. La madre gli telefonava in diretta per dirgli di coprirsi meglio» (Pietrangelo Buttafuoco).• Ha scritto libri sulla sua riscoperta della fede cattolica e sulla sua conversione. Tra questi: A un passo dal baratro. Perché Medjugorje ha cambiato la mia vita (Piemme, 2009) e il seguito Profumo di lavanda. Medjugorje, la storia continua (Piemme, 2010).
• Entrò in crisi dopo che la moglie rimase incinta di un conoscente: «L’unica donna che ho amato mi umilia? E io mi vendico con decine di ragazze, senza neppure chiedere come si chiamano. E con loro è arrivato il resto: l’alcol, lo stordimento, la droga». Una notte, a Torino, in mezzo a un’orgia, sentì una voce intimargli di pregare la Madonna: s’inginocchiò e si mise a recitare l’Ave Maria. «Sono scappato urlando che la festa era finita. Il giorno dopo ho chiesto in albergo qual era il santuario più famoso di Torino. Mi hanno mandato alla Consolata, dove ho incontrato Don Ferruccio: uno degli strumenti che Dio ha regalato alla mia salvezza. Mi sono confessato e gli ho raccontato la mia vita. Tutta. [...] Gli ho parlato della droga, delle donne. Gli ho rivelato di quando al liceo avevo portato la mia ragazza ad abortire. Non lo sapeva nessuno, neanche mia mamma. Alla Consolata ho capito che la preghiera è il Toradol dell’anima, fa sparire il dolore. E lì ho riscoperto la Madonna: era il 3 gennaio del 2009. Il 2 febbraio sono andato per la prima volta a Medjugorje» (Guido Tiberga) [La Stampa 16/11/2009].
• «Il tempo di una preghiera è stato sufficiente a disinnescare la mina della perversione sessuale, della cocaina, del fumo e dei superalcolici assunti in quantità smodate. Calcolate il tempo per recitare la preghiera: 16 secondi e la mia vita è cambiata per sempre» (Roberta Spadotto) [Gente 16 marzo 2010].
• «Il giornalista, nonché showman televisivo, ha scritto, raccontato, illustrato con dovizia di particolari che, dopo un periodo buio e disperato, ha ritrovato la fede e, in un certo senso, la vita stessa, proprio incontrando la spiritualità di Medjugorje. Il che lo ha trasformato in un vero e proprio “attivista” tanto che, per fare un esempio, 13 maggio 2009, ha organizzato un pellegrinaggio al santuario, coinvolgendo numerosi volti noti del mondo della comunicazione, dello spettacolo, dell’imprenditoria. Tra loro Alfonso Signorini, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni e di Chi, e l’allenatore di calcio Sinisa Mihajilovic. In tutto circa duecento persone» (Caterina Maniaci) [Libero 2/1/2010].