28 maggio 2012
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Biografia di Enrico Brignano
• Roma 18 maggio 1966. Attore. Comico. Battesimo televisivo come barzellettiere a La sai l’ultima? nel 1992. Lanciato da Un medico in famiglia nel 1998. Dal 2007 al 2011 nella squadra di Zelig. Nel 2007 ha condotto Pyramid - Chi si capisce è bravo (Rai 2), nel 2012 ha co-condotto Le Iene (Italia 1). Tra i film: Si fa presto a dire amore (anche regista, 2000), Un’estate ai Caraibi (C. Vanzina 2009), Faccio un salto all’Avana (D. Baldi 2011), Ci vediamo domani (A. Zaccariello 2013). Tra gli spettacoli teatrali (monologhi, diretti e interpretati): Io per voi un libro aperto (1999), Le parole che non vi ho detto (2007), Sono romano ma non è colpa mia (2009), Rugantino (2010), Tutto suo padre (2011). Grande popolarità.
• Figlio di Nino e Anna, fruttaroli di Dragona, diploma di perito meccanico. Dal 2008 al 2013 è stato sposato con la ballerina Bianca Pazzaglia.
• Nell’agosto 2011 la morte del padre. Il giorno dopo averlo seppellito, Brignano tenne comunque regolarmente lo spettacolo comico in programma (Sono romano ma non è colpa mia). «Si chiamava Antonino ma per tutti era Nino, aveva 78 anni ed è stato a lui che l’altra sera, dopo aver divertito il teatro stracolmo per più di tre ore, suo figlio ha dedicato una canzone, Barcarolo romano, permettendo solo quando il sipario stava per chiudersi che la commozione tornasse a prendere il posto che aveva fino a prima di andare in scena. Un gesto accolto con un’ovazione commossa del pubblico che fino ad allora non si era accorto di nulla» (Chiara Maffioletti) [Cds 19/8/2011]. «Era felice della sua carriera? “Era orgoglioso. Pensava di aver fatto bene la sua opera di genitore. C’è una sottile differenza, ma lui ormai non diceva più: Brignano è mio figlio. Ma: io sono il papà di Brignano. (…) Mi ha insegnato la dedizione, il senso del dovere. L’altra sera avrei potuto annullare lo spettacolo, sarei stato giustificato. Ma il teatro era tutto esaurito. Mi aspettavano. Simbolicamente il momento della canzone dopo tre ore di risate è stato come un pugno allo stomaco, ma quell’applauso finale così forte è stato significativo. Se sono quel che sono lo devo a lui”» (ibidem).
• Nel giugno 2013 la Procura di Roma lo ha iscritto nel registro degli indagati, imputandolo di frode fiscale. Brignano si professa innocente, e sostiene di aver pagato con regolari bonifici bancari la società in questione (la romana Evergreen srl, fornitrice di servizi nel settore dello spettacolo), ricevendone le relative fatture: a essere responsabile di falsa fatturazione sarebbe dunque la sola Evergreen, che non dichiarava al fisco alcun incasso.
• Ama il fai-da-te: «si è costruito da solo alcuni armadi e pure il letto» [Vocearancio 21/4/2010].
• «Ho avuto un grande maestro: Gigi Proietti. Dopo il liceo mi sono presentato al suo laboratorio teatrale. Da lui ho imparato tutto».
• «Un attore fin da bambino? “Sì. Volevo recitare davanti a mamma e papà per mettermi in luce. Ma finivo invariabilmente da solo nella mia cameretta a declamare Shakespeare, soprattutto l’Otello. Già allora, però, davanti allo specchio avevo capito: far divertire le persone era il mio destino”» (Franco Manzoni) [Cds 20/1/2009].
• A proposito dello spettacolo Rugantino: «Si avvera un sogno. Avevo 12 anni quando andai a vedere il musical con i miei genitori: in palcoscenico, quella volta, c’era Enrico Montesano. Non posso affermare che sia stato lì, in quell’occasione, che pensai di fare l’attore da grande. Certo, però, dentro di me fu posto un seme. E il seme è attecchito. A distanza di trent’anni, porto in palcoscenico quello spettacolo indimenticabile. (…) Ho dovuto fare un lavoro inverso al solito. Invece di arricchire Rugantino, ho dovuto togliere Brignano» (Emilia Costantini) [Cds 16/11/2010].
• «La politica è irresponsabile. (…) Io non sono indignato. Io mi vergogno come un ladro di questa classe dirigente» (Paolo Martini) [Chi 8/2/2012].
• «Ha la faccia da pupone buono, gli occhi rotondi, l’espressione mite appena allarmata dal ciuffetto di borgataro» (Osvaldo Guerrieri).
• «Un cinico spirito d’osservazione che passa dentro la grossolana bonarietà pop del linguaggio romanesco. (…) Un livello narrativo che ha sempre due piani d’ilarità, medium ed extra large, senza sottintesi né understatement» (Maurizio Porro) [Cds 12/1/2010].
• Nello spettacolo Sono romano ma non è colpa mia «una battuta – che vorrebbe pateticamente essere spiritosa – dice che, se d’improvviso fosse annunciato l’arrivo del Papa, bisognerebbe mandare a casa i bambini. Sarebbe augurabile che i bambini venissero allontanati prima di quella battuta, perché atrofizzare l’intelligenza e rovinare il senso dell’umorismo sono anch’esse colpe gravi, anche se certo meno dell’abietta pedofilia» (Claudio Magris) [Cds 6/5/2010].
• A Le Iene, «chiamato (come si faceva ai tempi della commedia all’italiana) per reclutare il pubblico del Sud, isole comprese, forse il suo compito di reclutatore lo ha svolto egregiamente, ma il suo spirito non c’entra nulla con quello delle Iene. Ha fatto i suoi monologhi (sulle profezie dei Maya e sulla fine del mondo è riuscito a dire che i Maya hanno inventato l’Ape Maia), ha cambiato faccia alla trasmissione, ha mostrato l’artificiosità dell’operazione» (Aldo Grasso) [Cds 25/11/2011]. «Brignano (…) ha collezionato una serie impressionante di banalità qualunquiste (che poi sono il fondamento del suo repertorio comico)» (Grasso) [Cds 6/7/2012]. «Comicità populista» (Grasso) [Cds 14/1/2013].
• «Il passato è sempre più interessante del presente (è colpa della nostalgia per gli anni che avevamo), ma il confronto tra Water Chiari e Enrico Brignano risulta spietato» (Grasso) [Cds 10/7/2013].