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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Matteo Brigandì

• Messina 20 marzo 1952. Avvocato. Deputato della Lega dal 2006 al 2010 (nel 1994 fu eletto al Senato). Componente del Csm dal luglio 2010 al 13 aprile 2011, quando il plenum del Consiglio dichiarò la sua decadenza per incompatibilità con il ruolo di amministratore della Fin Group, dal quale non si era dimesso in tempo. Fu uno dei primi avvocati di Umberto Bossi.
• «“Procuratore generale della Padania”. Nonché amministratore di Fingroup, la finanziaria del Carroccio, nonostante nel 2006 sia stato condannato in primo grado a due anni di carcere. Come assessore regionale, disse l’accusa, aveva sfruttato una legge a favore di chi aveva subito due alluvioni (1994 e 2000) “inducendo in errore la Regione Piemonte” perché fosse data come risarcimento al concessionario d’auto Agostino Tocci “una somma pari a euro 2.824.700,5”» (Gian Antonio Stella).
• «Da parlamentare, Brigandì si è fatto notare soprattutto per gli attacchi contro il procuratore capo di Vicenza Ivano Nelson Salvarani che indagava su un grosso giro di evasione fiscale in Veneto. Era la cosiddetta inchiesta Dirty Leather, Pelle Sporca, che ha scoperchiato un vortice di evasione e tangenti nel settore della concia delle pelli ad Arzignano, nel Vicentino. Alla Lega l’inchiesta non piaceva e nell’aprile dello scorso anno (2010) è arrivata un’interpellanza contro Salvarani. Primo firmatario, Matteo Brigandì, che in aula ha detto: “Salvarani farebbe meglio a cambiare mestiere”» (Paolo Tessadri) [Esp 2/2/2011].
• Nel settembre 2010, è stato condannato in appello per il mancato versamento alla prima moglie degli alimenti per la figlia.
• Nel marzo 2013 è stato condannato per abuso d’ufficio a due anni di reclusione, con sospensione della pena e l’obbligo al risarcimento di 50 mila euro: nel 2011, insieme al suo assistente dell’epoca, Fabio Faccaro (anche lui condannato), aveva passato un dossier su un vecchio procedimento disciplinare nei confronti di Ilda Boccassini al Giornale, che lo pubblicò.