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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Federico Bricolo

• Verona 13 luglio 1966. Politico. Capogruppo della Lega Nord al Senato dal 2008 al 2013. Deputato dal 2001 al 2008. Sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti nel Berlusconi III. «Uno degli emergenti più in vista del Veneto» (Alessandro Trocino).
• Nel marzo 2007, per protestare contro la proposta costituzionale di riconoscere l’italiano come lingua ufficiale della Repubblica, si mise a parlare in Veneto in Parlamento («Mi son veneto, sior president, e parlo la lingua dei miei padri») finché il presidente della Camera Fausto Bertinotti non gli tolse la parola ordinando ai commessi di spegnere il microfono. Nell’ottobre 2008 ha proposto il controllo preventivo dei matrimoni misti: «Prima controlliamo che si amino davvero. In troppi pagano una persona per farsi sposare e ottenere così la cittadinanza».
• Il 4 dicembre 2011 Roberto Calderoli lo nominò vicepresidente del Parlamento del Nord.
• Nel gennaio 2013, Manuela Maria Privitera, ex segretaria amministrativa del gruppo della Lega Nord al Senato (fu rimossa dall’incarico quando scoppiò il caso Belsito), sentita nell’inchiesta sulla gestione irregolare dei fondi del partito, fece il suo nome ai magistrati: «La Privitera si racconta a Repubblica: “Lavoro da otto anni al gruppo della Lega al Senato, ma quel che ho visto in questa legislatura, in questi ultimi tre anni in particolare, non ha precedenti”. L’ex segretaria parla di un conto corrente ombra e di bonus regalati per comprare elettrodomestici: “Finché è stato in carica il governo Berlusconi i soldi circolavano tutti con bonifico, subito dopo, siamo nel dicembre 2011, il capogruppo Bricolo mi dice che vuole gestire in contanti. Prima non erano mai stati pagati affitti a un capogruppo o coperte le sue carte di credito, non venivano corrisposte somme extra a singoli senatori”. “A un certo punto, Bricolo convoca il tesoriere Stiffoni e, in mia presenza, annuncia: dobbiamo aprire dei conti paralleli, dobbiamo fare degli accantonamenti – racconta la Privitera –. Con l’avvento di Belsito al posto di Balocchi, nel 2009, non tutti i soldi vengono più girati alla segreteria di via Bellerio a Milano. Vengono trattenuti e gestiti in conti separati”. (…) “Nel Natale 2011 Bricolo decide di regalare a ciascun senatore quattro buoni da 500 euro tramite una carta MediaWorld, per evitare di far trapelare che la Lega, in un periodo di crisi, regalava ai propri parlamentari elettrodomestici. Qualcuno si è comprato la lavatrice, altri il televisore”. Gli extra, continua, “venivano corrisposti in contanti. Bricolo tratteneva per sé 2.028 euro, Bodega 778, Mazzatorta 638. Ogni mese. Caduto il governo Berlusconi, il capogruppo mi ha ordinato di assegnare 2 mila euro al mese anche a Calderoli. A carico del gruppo è poi passato anche il suo contratto telefonico con la Tim”. Privitera racconta poi del suo allontanamento: “Mi hanno rimossa dicendo che dovevano fare dei controlli, poi a maggio mi hanno proposto il raddoppio dello stipendio per scusarsi del disagio. La cosa mi ha spaventata e ho rifiutato. A fine luglio è arrivata la sospensione e poi il licenziamento”. Accuse molto circostanziate quelle della Privitera, che ovviamente dovranno essere verificate. (…) “Mi amareggia infinitamente – dice Federico Bricolo – che con questo fango da campagna elettorale, il mio nome venga accostato alla schiera di quanti hanno sperperato e lucrato sui soldi pubblici, approfittando dei loro ruoli di potere. Per quanto mi riguarda, qualsiasi incarico mi sia stato affidato nella mia carriera politica, l’ho svolto con passione ed entusiasmo e fierezza, per dare il mio contributo al partito cui appartengo, e di certo mai realizzando tornaconti personali o perseguendo interessi privati. Logiche che non mi appartengono e non mi apparterranno mai”» (Raffaello Binelli) [Grn 7/1/2013].