28 maggio 2012
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Biografia di Michela Vittoria Brambilla
• Lecco 26 ottobre 1967. Giornalista. Imprenditore. Politico. Deputato del Pdl (2008, 2013). Già Ministro del Turismo nel Berlusconi IV (2009-2011). «Ho sempre voluto capelli lunghi, tacchi, biancheria di pizzo, tailleur e calze autoreggenti perfette».
• Vita «Nata a Calolziocorte, da Vittorio e Bianca Bosi, romagnola di Cesenatico. Nemmeno il padre è indigeno, ma sfollato in provincia da Milano nel 1942 dopo che i bombardamenti distrussero la fabbrica, Trafilerie Brambilla, ramo acciaio. La grande casa di famiglia ha 10 mila metri quadrati di parco ed è anche una sorta di zoo. Michela ricorda di aver imparato a camminare “attaccandosi al collare di uno schnautzer”. Due anni dopo ecco l’unica sorella, Federica detta Chicca. Le Brambilla a Lecco fanno tutta la trafila dall’asilo al liceo (...) In quel lembo di Lombardia è tempo di sequestri. Così Michela il mondo lo vede attraverso i finestrini dell’auto blindata. Si sfoga con gli animali, cresce Rumba, la leonessa che le hanno regalato a nove anni. E poi le abitudini della buona borghesia, pianoforte, danza classica, le serate alla Scala. Vacanze a Cesenatico nella casa materna, due piani vicino alla stazione e le notti nelle discoteche della Riviera se ci sono rock e heavy metal. In una, a Riccione, la convincono a partecipare a un concorso di bellezza. Vince Miss Romagna, va a Salsomaggiore per le finali di Miss Italia. È il 1986. Sarà anche testimonial per una famosa marca di calze, ma si arrabbia, chissà perché, se le dicono “modella”. A Salsomaggiore la folgorazione per il giornalismo. Deriva dall’incontro con Giorgio Medail, Canale5. Lo tempesta di telefonate, lo implora di provarla. Le danno una chance. Nel 1990 è già giornalista professionista. Nel 1991 imbarcata per il Tg4 sulla nave Zefiro, per seguire la guerra del Golfo. Sembrerebbe una carriera tracciata. Non va così. Posa nel cassetto penna, taccuino e laurea in filosofia per buttarsi nel commercio, quando il padre, 1994, le affida la gestione del Salumaio di Montenapoleone a Milano. Crea il gruppo Sal Seafood e fonda la Sotra Coast International (2001), vendita all’ingrosso di prodotti ittici (commercia soprattutto in gamberi surgelati e salmone affumicato, da qui il soprannome “rossa salmonata” - ndr), e vince con una semplice intuizione: se si abbassano i costi di ricarico si allargherà il mercato. Ha già conosciuto da due anni, a un maneggio che entrambi frequentano, l’uomo della sua vita, Eros Maggiori, coetaneo, odontotecnico, con cui fonda il Centro medico lombardo di Cernusco Lombardone. Eros è un metro e 90 di uomo, fisico da atleta, capelli scuri. (...) Politica non l’ha mai fatta, non se ne è mai interessata. Nessuno la ricorda accalorarsi attorno a un’idea. Solo un nome le sale spesso alle labbra ed è quello del principe dell’antipolitica: Silvio Berlusconi. (...) Con Eros, mette al mondo un figlio, Vittorio, e si vanta di averlo allattato sino a 15 mesi, tanto da raggiungere la terza di reggiseno (è una seconda naturale). È già presidente dei giovani di Confcommercio (2003-2008 - ndr) e la carica le spalanca le porte della tv. Solo che stavolta risponde, non fa domande. Come chiunque incarni una categoria, aveva promesso di essere super partes. E invece diventa una pasdaran del Polo. A suon di strilli contro l’odiata sinistra» (Gigi Riva).
• Nel 2006, candidata in Veneto (Forza Italia), fu prima tra i non eletti (fece ricorso contro la proclamazione alla Camera di Giustina Destro, che la precedeva in lista). Fondatrice dei Circoli della Libertà (con televisione e giornale), nel maggio 2007 Il Foglio diffuse la voce che Silvio Berlusconi aveva in mente di farne la candidata premier. Data già per finita, sembrò smentire tutti quando, il 18 novembre 2007 in piazza San Babila a Milano, apparve accanto a Berlusconi che annunciava la nascita del nuovo Partito della Libertà (o Popolo della Libertà): «I miei circoli sono stati all’avanguardia, una specie di portabandiera della strategia di Silvio Berlusconi, che sicuramente sarà condivisa da tutti quei milioni di elettori che sono ormai davvero stanchi dei bizantinismi di un sistema politico che sta affondando nel mare delle sue chiacchiere». Entrata alla Camera ha però stentato a trovare un incarico. Protagonista per settimane del totoministri (Pari opportunità, Ambiente, Welfare, Attuazione programma), alla fine si è dovuta accontentare del sottosegretariato con delega al Turismo: «Aveva fatto arrabbiare troppa gente, tutti i vertici di Forza Italia. Va bene darsi da fare, ma non bisogna esagerare: occorre avere rispetto» (Lino Jannuzzi).
• Dell’Utri si scontrò con lei per difendere i suoi circoli del Buon governo contro gli arrembanti Circoli della libertà, Bondi, Cicchitto, Tremonti non le hanno mai dimostrato gran simpatia: «Lei, la signora, non versava certo acqua sul fuoco, e in un’intervista disse che Dell’Utri e Tremonti, suoi avversari, erano come le mestruazioni: all’inizio fanno male ma poi passano» (Marcello Sorgi). Nonostante tutto Bondi le dedicò qualche verso: «Ignara bellezza / Rubata sensualità / Fiore reclinato / Peccato d’amore».
• Nel maggio 2008 ha venduto a Forza Italia la Vittoria Media Partners (Vmp), la società editoriale legata ai circoli della libertà, alla cifra simbolica di 2 euro e il 31 luglio il Giornale della libertà e la Tv della libertà hanno chiuso i battenti.
• Tra il 2009 e il 2011, da Ministro del Turismo, intraprese numerose iniziative, tra le quali: la campagna contro l’abbandono estivo degli animali da compagnia «Finalmente entro anch’io», supportata dalla realizzazione del sito Turistia4zampe.it, guida informatica per conoscere alberghi, campeggi e spiagge che accettano animali; l’allestimento, insieme all’Anci, di una norma che consenta a cittadini e turisti di portare con sé i propri animali in uffici, esercizi pubblici e mezzi di trasporto; l’introduzione del «Codice del turismo». Nel nome della lotta allo sfruttamento degli animali, però, invocò più volte l’abolizione del Palio di Siena, e per questo ottanta parlamentari del centrodestra invocarono le sue dimissioni: a difenderla e rassicurarla sempre Berlusconi («Hai un solo alleato, ma il più importante»).
• Nel febbraio 2010 Silvio Berlusconi, prossimo alla rottura con Gianfranco Fini, fondò i Promotori della Libertà, un nuovo movimento di fedelissimi dipendenti direttamente da lui: a guidarlo chiamò Michela Vittoria Brambilla. «“Noi guardiamo lontano”, garantisce in privato la Brambilla. Magari a un nuovo predellino» (Ugo Magri) [La Stampa 25/2/2010].
• Il 23 maggio 2010 ha fondato, insieme a Umberto Veronesi, il movimento La Coscienza degli Animali, che «condanna il maltrattamento degli animali, chiede l’abolizione della vivisezione, della caccia, dei circhi con animali, degli zoo, delle feste e palii che prevedono lo sfruttamento di animali, dell’uccisione di animali da pelliccia, della macellazione rituale e della vergogna degli allevamenti intensivi» [lacoscienzadeglianimali.it]. Numerose le adesioni raccolte: tra gli altri, Vittorio Feltri, Maurizio Costanzo, Susanna Tamaro, Franco Zeffirelli, Margherita Hack, Renato Zero.
• In occasione della Pasqua 2011 firmò l’appello Fermiamo la strage di agnelli e capretti.
• Nel 2012 e nel 2013 ha preso attivamente parte alle proteste contro due aziende dedite a vivisezione e sperimentazione animale in Italia, la Green Hill (cani beagle) e la Harlan (macachi), con un’efficace campagna di sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica e alle istituzioni. Il 31 luglio 2013 il Parlamento italiano, recependo una normativa europea del 2010 «sulla protezione degli animali impiegati per scopi scientifici», ha approvato in via definitiva una legge che introduce norme restrittive nei confronti della vivisezione, e che, in particolare, vieta «l’allevamento nel territorio nazionale di cani, gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione».
• Nella XVII legislatura, rieletta alla Camera, ha depositato ben trentacinque proposte di legge per la tutela e i diritti degli animali: tra le altre, una per l’affido condiviso dell’animale domestico in caso di separazione dei coniugi, una per il divieto di pignoramento del cane e del gatto, una per l’inquadramento giuridico dei cavalli quali «animali da compagnia» e persino una proposta di modifica dell’articolo 9 della Costituzione «per affermare il principio che la Repubblica Italiana “promuove il benessere degli animali”» (Primo Di Nicola, Paolo Fantauzzi) [L’Espresso 14/6/2013].
• È considerata una delle «amazzoni» di Berlusconi.
• Un’estate, quando era bambina, anziché andare in vacanza a Cesenatico rimase a casa «perché s’era ammalata Palmira, la mia papera prediletta, e dovevo imboccarla. Guarì. Le procurai un marito-palindromo, Arimlap, ma siccome non volevo tagliargli le ali, un giorno volò via. Bussai alle porte delle case accanto alla nostra, per vedere se il papero non fosse finito in qualche giardino. “Ah, era tuo?”, disse la moglie di un vicino, e mi mise in mano Arimlap già spennato, pronto per essere cucinato. Ancora me lo sogno di notte”» (Stefano Lorenzetto) [Il Giornale 25/7/2010]. «Quando ad agosto andavo a Cesenatico dalla mamma, io e mio marito prendevamo in affitto un furgone, che per scherzo avevamo diviso in classi. In prima, insieme a noi, viaggiavano i due cagnetti più vecchi. In business i gatti, divisi in gabbie a tre piani. In economica tutti gli altri cani. Quando ci si fermava a fare benzina diventavamo l’attrazione dell’autogrill» (Giovanna Cavalli) [CdS 14/6/2010].
• «A 13 anni fondai una sezione della Lega antivivisezionista. Fermavo le donne in pelliccia e chiedevo loro se non si vergognassero a girare per strada vestite di cadaveri. Per anni sono andata di notte a soccorrere gli animali feriti o maltrattati. E le relative denunce penali erano tutte presentate col mio nome e cognome, non come associazione» (Lorenzetto, cit.).
• «Trovo davvero volgari le signore impellicciate. Anche se sono bellissime, sembrano tutte caricature di Crudelia De Mon» [Manifesto animalista. Difendiamo i loro diritti, Mondadori].
• È amica da anni di Vittorio Feltri, anch’egli animalista. «Lui, quando dirigeva Libero, le fece recapitare a casa un asinello con un fiocco azzurro, Ugo. L’aveva acquistato nel Pavese prima che ne facessero brasato per una festa dell’Unità» [Chi 11/8/2010].
• L’asino «si crede un po’ il mio fidanzato. Quando al mattino parto, attorno alle cinque, per venire a Roma, si mette a ragliare, una specie di richiamo d’amore» (Rossana Lacala) [Novella 2000 4/12/2008].
• «È oggi necessario riconoscere i diritti di tutti gli animali con pari dignità. Una mucca, un maiale, un coniglio o una tigre, devono avere le stesse tutele del cane o del gatto di casa, perché gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è proprio la vita il loro primo diritto» (a Mario Pappagallo) [CdS 3/7/2011].
• «Il ministro Ignazio La Russa ha portato a pranzo la collega Michela Vittoria Brambilla nel rinomato Il Bolognese di Milano. Con Daniela Santanché, la settimana prima, aveva pranzato nel fast food Mama Burger dietro la Scala» [Novella 2000 13/10/2011].
• Frasi «Sono una che vive bene del suo. E a differenza degli altri politici, non ho chi mi paga la pagnotta. Sono libera, dico e faccio quel che voglio. Lo ammetto: non dover accontentare nessuno, è il mio lusso».
• «La casta della politica è trasversale. E per una persona che viene da fuori e non è stata coltivata dai parrucconi della vecchia politica, arrivare a dire la propria portando le istanze è una cosa difficile. Soprattutto se sei donna. La casta non ti fa entrare».
• «Ho fatto il manichino vivente. Le ditte che realizzano biancheria intima cercano ragazze sulle quali costruire i modelli. Io avevo una seconda perfetta. Mi cucivano addosso slip e reggiseno. Una rottura pazzesca. Giorni interi in piedi. Taglia qui, taglia là. E tricchete tricchete… Quasi tutte donne e gay. Nessun interesse per quello che c’era sotto la biancheria» (Claudio Sabelli Fioretti) [Corriere Magazine 29/7/2004].
• «Non sono una talebana: il vegetarianismo è una scelta personale, che da liberale non posso imporre al mondo intero. Di sicuro io non mangio i miei amici» [a Stefano Lorenzetto].
• «Il corpo è l’ultimo dei miei pensieri. Mi curo soltanto per un dovere di rappresentanza. Credo d’essere in assoluto la donna del Parlamento che dedica meno tempo ai trattamenti di bellezza: zero. Non mi trucco, non mi do lo smalto alle unghie. Luca e Umberto, i miei due parrucchieri di Calolziocorte, mi vedono soltanto quanto la frangetta arriva al naso» [ibidem].
• «Da vent’anni ho una malattia. Parlo del mal d’Africa. Non il continente nero dei resort di lusso, ma quello scoperto a 20 anni: Kenya, Sudafrica, Ruanda… In Zaire ho fatto un incontro memorabile con un enorme gorilla di montagna, dopo giorni di appostamento nel Parco del Virunga. I nostri occhi si sono incrociati. Se penso che quella splendida creatura, vegetariana e mansueta, potrebbe essere morta di stenti per le stupide guerre degli uomini che ora hanno occupato il Parco, mi viene da piangere» (Lacala) [cit.].
• Sui suoi capelli: «“Il mio è rosso Brambilla”. Qual è il colore vero? “Non lo dico nemmeno sotto tortura”» (ibidem).
• «Ho tre grandi amori: i bambini, i vecchietti e gli animali. Spero di avere altri figli, devo affrettarmi. Se non li avrò, li adotterò. Ne vorrei parecchi» (Lorenzetto. [cit.]
• «Nasco imprenditrice e morirò imprenditrice, alla politica mi sono offerta in prestito. Non m’interessano i posti di potere, non ho proprio la logica delle poltrone. Ho seguito Berlusconi perché sono un’idealista. Vivo il governo come una missione. Passare molto tempo con lui è una scuola. Imparo a gestire le situazioni più difficili, copio per osmosi. (…) Per me è inconcepibile il solo pensare a una successione dell’unico leader possibile oggi e anche domani» (ibidem).
• «Berlusconi mi chiama Michela se la comunicazione riguarda fatti non rilevanti. Ma se le faccende sono serie preferisce Vittoria» (Lacala). [Cit.]
• «I miei collaboratori, compresi autisti e carabinieri, poliziotti e finanzieri addetti alla tutela armata, pranzano insieme con me e alla fine il conto lo pago io. Ho minacciato di abbandonare una colazione di lavoro con un collega di governo che s’era permesso di lasciare il suo agente di scorta fuori in auto a digiuno» (ibidem).
• Critica «Con la sua aria da politica venuta da Cartoonia, Morticia Addams rossa, Jessica Rabbit magra, Brambilla è diventata figura di culto per chi segue i dibattiti tv. Parla chiaro anche se dicono sbagli un po’ di cifre; recita da protagonista; è meno ipocrita e untuosa di buona parte degli altri attori del teatrino» (Maria Laura Rodotà).
• «Al primo impatto suscita qualche speranza. Niente di azzimato o di pomposo, un’aria popolare e diretta (da figurante di Maria De Filippi) che promette vivacità e franchezza, magari meno cultura ma pure meno perifrasi e lungaggini. Solo che, dopo una buona mezz’oretta di interruzioni petulanti e non sempre congrue, di sorrisetti acidi mentre parlano gli altri, di quella prosa spiccia e terra-terra che secondo i guru della destra rappresenterebbe i sani umori popolari (eufemismo per ridefinire la vecchia maleducazione italiana) mi è venuta nostalgia di Ciriaco De Mita, delle “convergenze parallele” di Aldo Moro e di tutto il vaniloquio barocco degli anziani politicanti italiani» (Michele Serra dopo averla vista in tv).
• «Ha lo sguardo che uccide e, sui suoi alti tacchi a spillo, un’andatura barcollante e marziale insieme. È una dolce madre, una sposa senza fronzoli per la testa, un imprenditore deciso a non perdere una lira, anzi, e un aspirante politico sapientemente dissimulato nello schema società civile & cittadino contro stato & ceto partitante» (Giuliano Ferrara).
• Barbara Palombelli: «Giovane, capelli rossi, piglio combattivo e linguaggio scandito. (…) È l’Avatar di Silvio Berlusconi, l’alter ego virtuale (o reale, come sospettano e temono i tanti aspiranti alla successione del Cav.) del capo dell’opposizione e padrone di Mediaset. (…) Ha tutte le caratteristiche per stracciare i pretendenti al trono» [La Stampa 18/5/2007].
• «Efficienza nella discrezione: berlusconiana fino al midollo» (Lorenzetto) [Cit.]
• «“Possiedo 3 cani, 24 gatti, 2 asini, 200 piccioni, 3 galline e 4 caprette”. Andavamo a intervistarla per capire cosa fossero questi suoi Circoli della Libertà e perché in tivù mostrasse sempre il bordo delle autoreggenti: e lei che invece partiva, subito, con la filastrocca che sarebbe piaciuta molto a George Orwell» (Fabrizio Roncone).
• Camillo Langone: «Cinofila incontinente» [Il Foglio 7/1/2009]; «rappresenta l’ideologia animalista che distrugge lo status dell’uomo» [Il Foglio 9/6/2012]; «ariete dell’animalismo» [Il Foglio 26/1/2013].
• Massimo Fini: «Passionaria dell’animalismo come tutte le signore-bene che non hanno altro cui pensare» [il Fatto Quotidiano 22/12/2012].
• «L’idea che da un paio d’anni mi assilla è convincere Michela Vittoria Brambilla a recitare un ruolo in un mio film» (Rocco Siffredi nel luglio 2008).