28 maggio 2012
Tags : Gerardo Braggiotti
Biografia di Gerardo Braggiotti
Casablanca (Marocco) 25 marzo 1952. Banchiere. Amministratore delegato e socio di Banca Leonardo. Figlio d’arte: il padre Enrico (Zonguldak, Turchia, 1923) fu presidente della Comit. Dopo avere studiato ai licei francesi di Roma e Milano, si laureò in Legge a Milano e si diplomò all’Institut d’Etudes Politiques di Parigi, diventando poi membro dell’istituto di Chartered Accountants di Inghilterra e Galles. Primo incarico nel 1974 alla General Electric di Milano, passò poi alla Arthur Andersen, prima a Londra, poi a Milano. In Mediobanca dal 1980, se ne andò sbattendo la porta per contrasti con Vincenzo Maranghi. Dal 1998 al 2005 ai vertici della francese Lazard (se ne andò anche da lì perché non condivideva la quotazione alla Borsa americana).
• «Ha contatti ovunque (anche sul piano internazionale), è considerato da tutti come il migliore banchiere d’affari o, comunque, fra i primi due o tre. Sulla sua intelligenza e capacità di visione strategica nessuno ha dubbi. Insomma, è davvero un numero uno» (Giuseppe Turani).
• Riservatissimo (scuola Mediobanca), «parla poco, ma di cose ne fa tante. Dal riassetto di Telecom alla fusione Intesa-Sanpaolo, sulla sua scrivania sono passate le operazioni più importanti del mercato italiano, grazie alle quali è riuscito in meno di due anni a trasformare la Banca Leonardo da piccolo istituto di impronta familiare in un’aggressiva investment bank che ormai realizza fuori dai confini la metà del suo giro d’affari. Sbarcata in Francia e Germania, a breve aprirà una sede ad Amsterdam, per coprire il Benelux, quindi sarà la volta della Spagna. L’obiettivo finale di Braggiotti è spostare fuori dai confini la maggior parte del business» (Federico De Rosa).
• Ma secondo un articolo del Financial Times del 2008 «se il marchio Braggiotti è utile a Banca Leonardo, potrebbe diventare un freno se l’istituto diventa sempre più associato a un singolo banchiere».
• «È considerato il miglior banchiere d’affari d’Italia non solo per l’alto profilo ma anche per la quantità di deal originati negli ultimi anni. Molti conclusi con gran dispendio di risorse da parte dei suoi clienti: basti ricordare l’acquisizione di Infostrada da parte dell’Enel per 13 miliardi di euro, l’acquisto delle azioni Olivetti a più di 4 euro per la Pirelli di Marco Tronchetti Provera ma anche l’Opa su Montedison lanciata congiuntamente da Edf e Fiat. Ma i suoi rapporti con i grandi gruppi del capitalismo italiano non si sono mai sfilacciati» (Giovanni Pons).
• Nel 2007, il suo istituto ha curato il costoso acquisto di Recoletos da parte di Rcs; nel 2013, è stato incaricato da Alitalia di reperire nuovi crediti sul mercato finanziario per 200 milioni di euro.
• Interista.