28 maggio 2012
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Biografia di Diana Bracco
• Milano 3 luglio 1941. Industriale. Presidente di Expo 2015 e commissario generale padiglione Italia. Nel 2008 è entrata nella squadra dell’allora presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, deleghe alla ricerca e innovazione. Ad e presidente di Bracco Spa.
• «La prima donna chiamata a dirigere Assolombarda (2005-2009), la più importante delle associazioni di Confindustria in Italia, con le sue 5.800 imprese iscritte tra piccole, medie e multinazionali. Regina della chimica, presidente di Federchimica, Cavaliere del Lavoro, componente della Giunta di Confindustria, di cui è stata vicepresidente per l’Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico. Presidente e amministratore delegato del colosso chimico farmaceutico e biomedicale che è stato di suo padre e di suo nonno, è riuscita a far crescere sempre di più il gruppo portandolo ai vertici mondiali. Milanese, si è laureata in Chimica a Pavia (e, honoris causa, in Farmacia e Medicina) dove ha conosciuto suo marito, Roberto de Silva (1938-2012), della Diana de Silva di Rho, azienda di cosmetici. Donna determinata che ha saputo muoversi con personalità e successo in un ambiente maschile, è molto impegnata nel sociale, anche come promotrice di iniziative per il sostegno della donna, della famiglia» (Antonia Jacchia).
• La farmaceutica Bracco (dove le donne occupano il 40% dei posti dirigenziali, contro il 5% della media nazionale) è considerata il gruppo più “family friendly” d’Italia: «Un’assistente sociale sempre presente, part time e orari flessibili, servizio di baby sitting agevolato, assistenza domiciliare di 14 giorni se il genitore anziano di un dipendente ha una patologia grave, campus estivi per i figli, e soprattutto un programma di accompagnamento alla maternità e alla pensione» (Maria Novella De Luca).
• La Bracco ha adesso un fatturato di 800 milioni di euro (2007). Ha scelto Ivrea per il nuovo centro di ricerca di 8.000 metri quadri di cui 5.000 dedicati ai laboratori. «Fino a oggi il gruppo ha concentrato la gran parte delle sue attività in questo settore tra Ginevra (50 ricercatori) e Princeton (altri 50). Ma anche a Tokio e Pechino, per quanto riguarda la ricerca clinica» (Rita Querzè).
• Nel 2007 è entrata nel Consiglio d’amministrazione del Sole24 Ore ed è diventata vicepresidente della Camera di Commercio di Milano, ha abbandonato il cda della Telecom, ha appoggiato Air One contro Air France (vedi Maurizio Prato), s’è dichiarata favorevole alla detassazione degli straordinari e degli aumenti garantiti di secondo livello.
• Figlia di Fulvio (1909-2007) e Anita: «Ero piccolissima quando mi portarono alla Scala la prima volta. Le scene di folla e la musica rossiniana di Cenerentola mi impressionarono. Mia madre ci teneva che noi figlie ci appassionassimo alla musica. Ci martellava con lezioni di pianoforte , con signorine di piano sempre più pignole. Ma io mi rifiutati di dare l’esame di quinta».
• Da giovane apprezzava lo studio dei classici greci. «Al liceo il professor Canesi ci apriva la testa alla bellezza e all’espressione dell’emozione personale, ma ho sempre visto papà arrivare il sabato sera con il borsone delle sue carte e lavorare tutta la domenica : avevo l’imprinting del lavoro senza sosta». Verso i 33 anni capì che l’azienda di famiglia sarebbe stata la sua vita: « Per noi il lavoro era da sempre la cosa più importante. Io lavoravo dodici ore al giorno e mio padre – perfidamente – metteva sempre la prima riunione alle otto e un quarto».
• Nel 2011 ha designato il nipote Fulvio Renoldi (figlio della sorella Adriana, 1942 - 2008) come suo successore: «Credo che Fulvio abbia già dimostrato di saper fare bene, ma io con la mia esperienza posso essere ancora utile».
• È inoltre presidente e ad del Centro Diagnostico Italiano, presidente della Fondazione Giuseppina Mai di Confindustria e presidente della Fondazione Sodalitas.
• Nel 2015 è indagata dalla Procura di Milano. Secondo l’accusa le indagini avrebbero fatto emergere che "fatture per complessivi euro 3.064.435 confluiti nella contabilità e nelle dichiarazioni fiscali presentate dalle società del gruppo Bracco per i periodi di imposta dal 2008 al 2013 erano riferite all’esecuzione di forniture o di prestazioni rese verso locali in uso alle medesime società ma effettivamente realizzate presso immobili e natanti di proprietà, ovvero nella disponibilità della signora Diana Bracco e del defunto marito Roberto De Silva». In pratica, la presidente di Expo avrebbe contabilizzato nei bilanci di alcune sue società spese di natura personale attraverso una serie di false fatturazioni [Rep.It].
• Non ha figli.