28 maggio 2012
Tags : Erminio Enzo Boso
Biografia di Erminio Enzo Boso
• Pieve Tesino (Trento) 9 luglio 1945. Politico. Leghista. Uno dei più noti della prima ora: «Io ho scritto la storia della Lega». Ex senatore, nel 2008 è subentrato a Gian Paolo Gobbo (eletto sindaco di Treviso) al Parlamento europeo. Detto “Obelix”.
• «È una pertica di un metro e 93. È nato a Pieve Tesino, a pochi isolati dalla casa di Alcide De Gasperi, una valle saccheggiata dall’emigrazione, ancor adesso la più povera del seppur ricchissimo Trentino. E anche lui ha avuto parenti emigrati. Eppure il suo odio per il diverso è feroce e convinto: “Bisognerebbe fare come in Svizzera, dove gli italiani erano accettati solo come stagionali, il tempo di completare un lavoro e via, a casa. Servono 50 spaccasassi nelle cave di porfido? Bon. Facciamo venire 50 albanesi, diamogli una casa o un prefabbricato ma poi, a lavoro finito, marsch! Tutte balle quelle che dicono che gli immigrati sono necessari alla nostra economia. È più quello che assorbono di quello che danno”» (Concetto Vecchio).
• In Transatlantico dette una pedata nel sedere a Vittorio Sgarbi (la scarpa fu poi messa a premio di una lotteria in un raduno di Pontida).
• Perso il seggio di senatore a Roma (due legislature, con una parentesi nella commissione Antimafia), fu emarginato dal partito locale perché accusato di voler rifare la Dc («Una balla inventata da Umberto Bossi!»).
• Da ragazzo fece il carabiniere, primo incarico a Palermo: «Giravo a cavallo le campagne, a caccia di ladri di bestiame. In Sicilia ho studiato la storia di Salvatore Giuliano, che per me è un patriota, non un bandito. L’idea della secessione m’è venuta ripensando ai separatisti siciliani».
• «Io sono nato secessionista. La mia terra è di cultura asburgica, e quando sento alcuni parlar del Tricolore, mi vien da ridere. Se La Russa ritiene che ci voglia una legge per farlo rispettare, significa che lo amano in pochi. Anzi: la verità è che quasi tutti se ne sbattono i...» (a Marco Cremonesi) [Cds 20/6/2010].
• Su come stabilire i confini meridionali della Padania: «Ho preso un fagiolo borlotto e l’ho messo sulla carta geografica: arrivava fino ai confini dell’Emilia» (Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella) [Cds 18/12/2010].
• Primo voto ai monarchici («votai il generale De Lorenzo»). Negli anni di Enrico Berlinguer votò addirittura Pci: «L’anno del sorpasso alla Dc, scelsi Democrazia proletaria al Senato e Pci alla Camera, il sorpasso non ci fu, capii che non lo volevano, smisi di votare a sinistra». Poi, a un comizio di Bossi a Brescia, nel 1991, scoprì la Lega.
• Intervenendo alla Zanzara sulla nomina di Cécile Kyenge a ministro si dichiarò razzista: «Non l’ho mai negato. La Kyenge deve stare a casa sua, in Congo. Ve la tenete voi, il ministro italiano di colore».
• «Sono realista, prima gli italiani, poi i padani, anzi no, prima i padani, poi gli italiani e poi, se avanza qualcosa, lori: aiutiamoli a casa loro. Invece continua questa invasione programmata della sinistra, della Chiesa, dei benpensanti...» (a Concetto Vecchio) [Rep 9/11/2013].
• Nel novembre 2013 la sua candidatura alle primarie per la segreteria della Lega è stata respinta per un vizio di forma. «Io non ne posso più di questa Lega da salotto, dobbiamo tornare gridare contro Roma, contro l’Euro, contro l’Europa, tornare alle grandi battaglie. E andare da soli, la Lega è sempre andata da sola» (a Concetto Vecchio).
• «A colazione mangio una bella frittata di cipolle con qualche goccia d’aceto e la intingo nel caffellatte».
• Hobby: apicoltura e floricoltura di montagna.