28 maggio 2012
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Biografia di Mario Boselli
Como 27 marzo 1941. Imprenditore. Presidente della Camera Nazionale della Moda (riconfermato nel maggio 2013, terzo mandato).
• «Mai personaggio del movimentato e litigioso mondo della couture è stato più ecumenico e tessitore di lui, che riesce a tenere insieme stilisti e industriali della moda, ovvero il diavolo e l’acqua santa. Sempre con un sorriso che nasconde però la determinazione del gran lombardo. Ragioniere per studi (guai a chiamarlo dottore, “non lo sono”, ribatte piccato) e imprenditore per vocazione, viene da una famiglia che si è sempre occupata di filatura. Della seta già cinque secoli fa, poi dei fili continui di fibre, anche sintetiche, e di lane. “Il nostro maggior vanto, da un punto di vista aziendale, è la struttura a filiera, che ci consente di trasformare la materia prima in filato, poi, tramite la torcitura, l’immagliatura, la tintura in filo e la stampa, in tessuto e poi in accessorio finito”. Esperienza accumulata dal 1963, quando assunse la gestione dell’azienda in seguito alla morte del padre Carlo. Negli anni è stato presidente di Federtessile, della Fiera di Milano, dell’Associazione internazionale della seta, ha fatto parte della giunta di Confindustria e del consiglio d’amministrazione di Première Vision (il salone parigino per le tendenze nel tessile). Nell’ottobre del 1999 ha poi ricevuto il testimone da Santo Versace, diventando presidente della Camera nazionale della moda, che riunisce Gotha dell’alta moda e del prêt-à-porter italiani. “Non una carica onorifica e di riposo”» (Laura Salza).
• In pessimi rapporti con gli stilisti Dolce e Gabbana «che hanno urlato ai quattro venti che non fanno parte della Camera » [Oriana Liso, la Repubblica 20/7/2013].
• Ammirazione particolare verso Giorgio Armani: «È un caso unico, perché non esiste un altro che sia così grande come stilista e come imprenditore». «In Italia abbiamo grandi stilisti e grandi imprenditori ma solo Armani riunisce in sé entrambe le figure» (Daniela Monti) [CdS 14/10/2009].
• A proposito della difficoltà di contemperare creatività e gestione manageriale: «Il problema della moda italiana è quello della successione: i nostri stilisti sono grandi, ma anche di età» (ad Antonella Matarrese) [Panorama 17/9/2009].
• Disavventura finanziaria da presidente di Centrobanca: il sostegno garantito al gruppo Burani non ne evita il fallimento (Giovanni e Walter Burani vengono arrestati per bancarotta fraudolenta, egli stesso riceve un avviso da garanzia). «Valeva la pena? Certamente no: ora Centrobanca ha patito svalutazioni per una cinquantina di milioni dall’avventura con i Burani» (Fabio Pavesi) [Plus24 28/8/2010].
• La banca americana Jp Morgan lo ha nominato consulente della divisione italiana di private banking (Cds 8/6/2011).
• Socio del club Amici del giovedì: «Presidente Giuseppe Diana, si riuniscono a scadenza bisettimanale, ora alla Società del Giardino dopo un lungo periodo al Savini. Impossibile accertare se, come annota qualcuno degli attuali soci, Silvio Berlusconi fosse fra i fondatori, assieme a Giuseppe Prisco e Mario Talamona. Dai sei o sette degli inizi, comunque, i soci oggi sono una quarantina. Fra loro banchieri come Corrado Passera e Pietro Gori, docenti come Enrico De Mita, avvocati come Enzo Paladino, industriali come Giordano Zucchi, Federico Falck, Mario Boselli, Gaetano Marzotto e Giuseppe Stefanel» (Enrico Mannucci) [Sette 11/3/2010].
• Da bambino ha fatto per anni il chierichetto insieme al futuro manager Luigi Roth (Marco Alfieri) [S24 30/7/2009].
• Somiglianza notevole con Beppe Modenese, presidente onorario della Camera nazionale della moda italiana.
• Sposato con Luisa, detta Pucci [Chi 23/7/2011].