Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Giuseppe Bortolussi

Gruaro (Venezia) 4 agosto 1948. Segretario della Cgia (artigiani) di Mestre. Dal 2010 consigliere Regionale del Veneto.
• Laurea mancata in Giurisprudenza dopo aver passato tutti gli esami, è entrato nella Cgia nel 1980. «Ho imparato dall’avvocato Ennio Antonucci, pace all’anima sua, penalista di origini napoletane ma svizzero di testa, che mi prese a far pratica nel suo studio legale a Dolo. Era imbattibile nell’analisi dei fatti. Mi convocava in ufficio alle 4 del mattino, sottolineava con matite colorate le carte contenute nei faldoni e le riempiva di glosse. Gli altri avvocati arrivavano in udienza con Il Gazzettino nella cartella e perdevano cause già vinte. Noi vincevamo anche quelle perse perché avevamo studiato» (a Stefano Lorenzetto) [Pan 18/7/2013].
• Nel 1993 ha dato vita alla prima battaglia sindacale di respiro nazionale contro la minimum tax, iniziativa che si è conclusa nel 1994 quando l’allora ministro delle Finanze, Giulio Tremonti, tolse l’imposta a tutti i lavoratori autonomi. «Già nel 1992 dimostrai che un idraulico pagava più tasse delle società di capitali, il 60 per cento delle quali dichiarava addirittura reddito zero. La svolta avvenne con la battaglia contro la minimum tax. Bloccai Tremonti negli studi di Milano, Italia, la trasmissione condotta da Gianni Riotta, per spiegargli che era ingiusta. “Non le credo” mi liquidò. Lo rincorsi fino in strada e, alla luce di un lampione, gli squadernai i dati su artigiani e commercianti. “Venga domani nel mio studio di via Crocifisso a Milano” concluse. Mi dedicò l’intera mattinata. E mi fece una promessa: “Se divento ministro, te la tolgo ’sta minimum tax”» (a Stefano Lorenzetto, ibidem).
• «È diventato la bestia nera del viceministro Vincenzo Visco. Eppure non è un uomo della destra: 20 anni nel Pci» (Alessandra Carini).
• Assessore nel 1996 al Comune di Venezia nella seconda giunta Cacciari, e dal maggio 2005 al marzo 2010 assessore nella terza giunta Cacciari.
• Nel 2010 candidato dal Pd alla presidenza della Regione Veneto, fu sconfitto dal leghista Luca Zaia 60% a 29%.
• «È uno dei pochi opinion leader bipartisan. Alla Cgia di Mestre gli addetti all’ufficio studi sono 15, 30 collaboratori esterni, in genere docenti universitari, che continuano a sfornare indagini demoscopiche, report e statistiche sulla voracità del fisco. Il che spiega perché negli ultimi 20 anni Bortolussi sia stato protagonista di ben 1.340 notizie dell’Ansa. E anche perché nel primo semestre del 2013 la medesima agenzia di stampa ne abbia già dedicate 275 alla Cgia di Mestre. Una media di 45 lanci al mese. Tolti i festivi, quasi 2 al giorno. (…) “L’importante è non sbagliare. Sono tutti lì che mi aspettano al varco con il fucile puntato. Per fortuna finora non ho beccato neppure una smentita”» (Stefano Lorenzetto, ibidem).
• Tra i suoi libri: Tassati e mazziati (Sperling & Kupfer, 2011), Evasori d’Italia (Sperling & Kupfer, 2012), Meno Imu (con Andrea Vavolo, Eir, 2012), L’economia dei suicidi (Marcianum Press, 2012), che ha suscitato alcune polemiche: «I suicidi “economici” in Italia rientrano nella norma. E secondo l’Istat sono addirittura calati; più in generale, Italia e Grecia sono i paesi in cui ci si suicida meno di tutta Europa. (…) Inoltre 56 studi internazionali hanno dimostrato che la troppa attenzione dei media ai casi di suicidio induce pericolosi effetti di emulazione. (…) Ora spiegatemi, a fronte di ciò, perché non dovremmo chiedere conto delle personalissime stime sui suicidi fatte dalla Cgia di Giuseppe Bortolussi (che è un politico, sino a prova contraria) il quale ha rilanciato l’allarmismo sul tema e non si è fatto problemi a distribuire colpe, gettando l’osso alla stampa e ovviamente non disdegnando comparsate televisive sul tema (Filippo Facci) [Lib 11/5/2012].
• Sposato, tre figlie.