28 maggio 2012
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Biografia di Willer Bordon
• Muggia (Trieste) 16 gennaio 1949 – Trieste 14 luglio 2015. Politico. Imprenditore nel campo dell’energia alternativa (biomasse). Sottosegretario ai Beni culturali nel Prodi I (1996-1998), ministro dei Lavori pubblici nel D’Alema II (1999-2000). Da ministro dell’Ambiente nell’Amato II (2000-2001) condusse una dura battaglia contro Radio Vaticana per la questione dell’Elettrosmog. Eletto senatore nel 2006, nel 2007, contrario alla fusione con i Ds nel Pd, lasciò la Margherita per fondare con Roberto Manzione l’Unione Democratica per i consumatori. Dimissioni nel gennaio 2008 («Mi dimetto dalla casta») e candidatura a sindaco di Roma (non eletto).
• «C’è una metafora che ripeto da tempo: il campo è pieno di fango, le strisce sono coperte, i giocatori hanno le maglie lorde e il loro colore non si distingue più. Fare politica è impossibile...».
• Figlio di un «comandante partigiano della Brigata Garibaldi, che si sedeva alle riunioni con gli jugoslavi mettendo la pistola sul tavolo» (Francesco Verderami), «ha esordito come deputato comunista, ha subito sbandierato una bizzarra vocazione libertaria iscrivendosi anche ai radicali di Marco Pannella: caso senza precedenti per un militante del Pci, che gettò nella costernazione la vecchia guardia del partito. Ma si è esibito pure come animatore di vari movimenti: ha benedetto i referendum di Mario Segni, è stato la levatrice di Alleanza democratica, si è accoppiato con Antonio Di Pietro per dar vita all’Italia dei Valori» (Guido Quaranta).
• Alleanza Democratica (Ad) fu una sorta di aggregato liberal che dopo tangentopoli cercò di riunire quel che restava della tradizione riformista italiana. Per un certo periodo l’esperimento parve funzionare: Ad, portò in Parlamento – schierati con quella che Occhetto definì «una gioiosa macchina da guerra», era il 1994 – un manipolo di senatori e deputati (anche europarlamentari). Alle successive elezioni Ad si annacquò: chi con il patto Segni chi con l’Ulivo. Bordon però riuscì sempre a trovare un suo spazio politico.
• «Quante vite ha un gatto? Willer Bordon ne ha una in più. È il politico più itinerante d’Italia: sette partiti e mai un graffio» (Antonello Caporale).
• «Mi trovo male nei partiti. Consegnare la testa alle segreterie, a me non va. Sono i geni del mio nonno anarchico».
• «Presenzialista, esternatore infaticabile e roboante, vanesio (“che male c’è?”), a 27 anni Bordon era il più giovane sindaco d’Italia e Muggia lo ricorda per i festival di cinema e l’invenzione dei centri estivi. Non s’è mai negato nulla, ha pure indossato i panni di segretario di una sezione del Pci in Mario, Maria e Mario di Ettore Scola. Nel 2004 Novella 2000 lo ha ritratto mentre faceva le flessioni appeso alla pergola di un relais di Monopoli. Titolo: “Ci vuole un fisico bestiale”. Per mantenerlo va in palestra tre volte alla settimana, “programma tosto” che prevede, tra l’altro, 12 serie di pettorali con pesi da 55 chili. “D’Alema fa 500 addominali al giorno? Non sa di cosa parla”» (Monica Guerzoni).
• L’11 giugno 2012 intervenne sul blog di Beppe Grillo, attaccando la casta (nel 2012 per Ponte alle Grazie ha pubblicato Manifesto per l’abolizione dei partiti politici): «Buongiorno, qualcuno di voi forse mi ha conosciuto (...) L’unica scelta alternativa, lo dico con dispiacere per le persone perbene presenti nel sistema dei partiti, è il M5S. Non c’è alcun dubbio». Intervento non particolarmente apprezzato dalla base del M5S.
• Abbandonata la carriera politica, si è dedicato alla green economy. È stato socio fondatore, amministratore delegato e azionista della Enalg S.p.A, azienda che detiene, dal marzo 2009, l’esclusiva per la produzione di energia combustile da biomasse algali. Il 23 marzo 2009 ha presentato un progetto per la realizzazione della prima centrale italiana in grado di produrre elettricità sfruttando le biomasse ricavate dalle diatomee, microrganismi della laguna di Venezia. Il planning prevede che la Enalg controlli il 49% della joint venture EnaVe, mentre il 51% faccia capo all’Autorità portuale di Venezia guidata dall’ex sindaco Paolo Costa.
• Il 6 dicembre 2011, insieme al regista Geppy Gleijeses, ha riaperto lo storico Teatro Quirinetta a Roma, chiuso da un decennio e acquistato ad agosto 2011 per 3,4 milioni di euro. Un altro milione e mezzo è stato investito nella ristrutturazione: «Sono convinto che in Italia si possa fare cultura da privati, anche senza rimetterci e forse guadagnandoci» (a Paolo Fallai).
• Nel 1988 insieme a Giorgio Strehler, entrambi esponenti dell’allora Pci, fu firmatario di un disegno di legge finalizzato ad incentivare la fondazione e la ristrutturazione dei teatri.
• Sposato con l’attrice Rosa Ferraiolo, «calabrese quarantenne dai capelli scuri e dal sorriso caldo» (Maria Grazia Bruzzone). Colpo di fulmine a metà anni Novanta. A inizio 2008 l’Espresso fece balenare il dubbio che si fosse battuto in difesa della fiction Rai Incantesimo (il direttore di rete Fabrizio del Noce ne chiedeva la soppressione perché sosteneva costasse il doppio della serie Derrick, pur facendo ascolti minori) in cambio di una parte per la moglie. Qualche mese dopo sempre l’Espresso sostenne che qualcuno vicino a Berlusconi avesse lavorato per far avere a sua moglie quella parte e spingere lui, senatore del centrosinistra, a saltare il fosso e far cadere Prodi: «Certo, in quel periodo sono stato oggetto di tutte le attenzioni e le tentazioni del mondo. Ma ricordo che mia moglie non ha mai fatto un provino per Incantesimo».
• Due figli, Raniero e Valentina.
• Soprannominato Tex Willer.