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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Vito Bonsignore

• Bronte (Catania) 3 luglio 1943. Imprenditore. Politico. Eurodeputato (eletto nel 2004 con l’Udc e, nel 2009, col Pdl, di cui è uno dei fondatori). Dal novembre 2013 con Ncd. Sottosegretario al Bilancio nell’Amato I (1992-1993).
• «Una vita passata in Piemonte, vissuta a mezzadria tra politica e impresa, tra gli esordi nel movimento giovanile della Dc e l’apprendistato con Marcellino Gavio. E poi sempre più su, in entrambi i rami. Racconta Paolo Cirino Pomicino che fu il vecchio Franco Evangelisti ad aprirgli le porte dell’area andreottiana, “apparteneva alla nouvelle vague della corrente, ed era un abile organizzatore perché sapeva far proselitismo”» (Francesco Verderami).
• «Un bel mix di politica e affari, quello dell’imprenditore-deputato arrivato a Torino diciottenne. Un mix sempre efficace, a prestar fede e orecchio a quella telefonata del 14 luglio 2005 nella quale Massimo D’Alema, conversando con Giovanni Consorte dell’Unipol gli spiega la strategia di Bonsignore, socio della Bnl – attraverso la sua Gefip, Gestioni finanziarie piemontesi – con il 2,8% del capitale: “Se vi serve resta... Evidentemente è interessato a latere a un tavolo politico”. “Una frase mal interpretata”, ha replicato subito lo stesso Bonsignore» (Francesco Manacorda).
• Nel 2009 l’Espresso lo ha citato tra gli Euronorevoli fannulloni.
• Condannato, negli anni ’90, a 2 anni di reclusione, per corruzione, abuso e turbativa d’asta, per l’appalto dell’ospedale di Asti. Nel 2008 comparve nell’elenco degli italiani che avevano depositato soldi presso la banca Lgt di Vaduz, nel Liechtenstein, e fu accusato di riciclaggio. Nel 2011 «è tornato nella cronaca giudiziaria per via dei tre anni e sei mesi per la tentata scalata Bnl da parte di Unipol inflittigli in primo grado dal Tribunale di Milano» (Stefano Caselli) [Fat 22/11/2011]. Il 6 dicembre 2013 è stato assolto perché «il fatto non sussiste».
• Il 2 luglio 2014, giorno dell’insediamento del Parlamento Europeo a Strasburgo, è stato premiato con la prestigiosa medaglia Schuman. Il neo presidente del Gruppo PPE, Manfred Weber: «Vogliamo riconoscere all’amico Vito l’impegno profuso in questi anni, e in particolare durante la difficile Primavera araba, nei rapporti con i Paesi del Mediterraneo. Grazie alla sua lunga e consolidata esperienza in campo economico ha costantemente suggerito politiche di crescita e di investimenti per rilanciare l’economia europea reduce dalla grave crisi economica. È stato sempre nostro portavoce in Medio Oriente, in quanto genuinamente convinto dei principi democratico-cristiani» [occidentale.it 2/7/2014].