28 maggio 2012
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Biografia di Margherita Boniver
• Roma 11 marzo 1938. Politico. Del PdL. Figlia di diplomatici, fino al 1962 visse all’estero (Washington, Bucarest, Londra). Nel 1973 fondò la Sezione italiana di Amnesty International, nell’80 fu eletta senatore per il Partito socialista italiano. Vicepresidente della commissione Esteri del Senato, entrò nella Direzione nazionale del Psi. Nell’87 alla Camera, dall’87 all’89 parlamentare europeo, nel 1991 diventò Ministro per gli Italiani all’estero e l’immigrazione del Governo presieduto da Giulio Andreotti. Nel 1992 fu eletta al Senato e diventò ministro per il Turismo e lo spettacolo nel governo presieduto da Giuliano Amato. Nel 1999 aderì a Forza Italia. Con Silvio Berlusconi fu sottosegretario agli Affari Esteri. Eletta alla Camera nel 2006 e nel 2008 (Fi, PdL). Presidente del comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Shengen, Europol e immigrazione e componente della commissione Affari Esteri. E’ stata inoltre inviata speciale per le emergenze umanitarie del ministro degli Esteri Franco Frattini e inviata speciale del ministro degli Esteri Giulio Terzi per l’emergenza profughi. È rimasta in carica fino al 2012.
• Nel 2009 è stata protagonista di un comizio contro il governo di Ahmadinejad ad una manifestazione organizzata da Radio Radicale ed il Riformista.
• Sua la proposta di legge costituzionale (novembre 2009), successiva alla bocciatura del lodo Alfano, per reintrodurre l’immunità parlamentare «uno dei pilastri della Costituzione italiana. Fu cancellata con un incredibile atto di vigliaccheria dall’Assemblea di Palazzo Madama nell’ottobre del 1993 in un clima di pesante intimidazione. Un istituto volto a tutelate l’interesse della collettività, prevenendo eventuali condizionamenti del potere giudiziario sullo svolgimento della dialettica politica» [Cds11/11/2009].
• Collabora col quotidiano telematico L’Occidentale. Ha collaborato con Libero e Il Tempo.
• Passata alla storia la volta (a Pontida nei primi anni Novanta) che Umberto Bossi la chiamò «Bonassa»: «E io dico alla bonassa: Ehi, biondassa, pigliati questo manico!!» (seguito da plateale gesto dell’ombrello)...
• «La Sharon Stone della diplomazia italiana» (Michele Masneri).