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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Romilda Bollati

• Parma 1932 - Torino 21 aprile 2014. Figlia dei baroni di Saint-Pierre. Imprenditore. Donna seducente, concreta, esuberante. Padrona della Carpano e della Baratti, due imperi alimentari ereditati nel 1979 dal primo marito Attilio Turati (il secondo fu il leader democristiano Antonio Bisaglia). Sorella dell’editore Giulio (casa editrice Bollati Boringhieri), accese il cuore di Cesare Pavese, anche se non fu per lei che lo scrittore si suicidò (la critica è concorde nell’imputare all’attrice Constance Dowling la causa ultima del gesto).
• «Se ripenso alle nostre uscite: lavoravo allora nella moda e stavo lì ad annoiarlo con questioni di sartoria. Però lui si divertiva, la frivolezza come un balsamo. Era diverso dagli altri, dolente e un po’ appartato. Tutto il branco impegnato in grandi scorribande, le gite al mare, i bagni notturni, le follie dell’età. Pavese no. Fino a quel giorno d’agosto, nel 1950. La notizia me la diede Giulio, severo. “Così impari a trattare il cuore degli uomini come barattoli vuoti”. Uno schiaffo, e un gran senso di colpa: per non aver capito. Da allora la vita m’è cambiata».
• «Cesare Pavese si innamorò di lei, giovanissima e bellissima, scrivendole quelle “lettere a Pierina” che sono state per molto tempo un piccolo mistero nella storia dell’Einaudi. Negli anni eroici del primo dopoguerra, allo Struzzo, erano un po’ diffidenti verso quella presenza elegante e discreta che trascorreva in punta di piedi per i corridoi della casa editrice dove il fratello Giulio, entrato nel ’49, stava rapidamente diventando un grande protagonista, e nel tempo qualche volta anche l’antagonista dell’altro Giulio, cioè Einaudi. Poi, su iniziativa della celebre “Titta”, temuta madre di Achille Occhetto, il gelo si sciolse e divenne finalmente una di loro» (Mario Baudino) [Sta 24/4/2014].
• «Non sono più tanto giovane, sa? Ma l’età delle signore non si dice» (nel luglio del 2009).