28 maggio 2012
Tags : Antonio Boccuzzi
Biografia di Antonio Boccuzzi
• Torino 27 luglio 1973. Operaio. Sopravvissuto al rogo della Thyssen-Krupp 6 dicembre 2007, sette vittime). Nel 2008 e nel 2013 eletto alla Camera col Pd. Componente della commissione Lavoro. «L’immagine dei miei compagni che bruciano è sempre davanti a me. Ho il rimpianto di non essere riuscito a portarne almeno uno in salvo».
• «Un diploma da perito elettronico, due anni di Giurisprudenza e 13 in fabbrica, gli ultimi sei dei quali come delegato Uilm delle Rsu. Il suo volto bruciacchiato ha fatto il giro del mondo» (Grazia Longo).
• Non tutti i parenti delle vittime hanno gradito la sua candidatura. Luigi Santino, cugino del Bruno Santino morto nel rogo: «Quando ho letto che Boccuzzi si candidava sono rimasto sbalordito. Proprio perché lo conosco bene, era il capo della Uilm in fabbrica, uno simpatico per bere una birra ma al quale non mi sarebbe mai venuto in mente di chiedere un parere politico. Vederlo ora così, in giacca e cravatta che sorride in tv, mi fa rabbia. Lo usano, perché la sua faccia si è vista dappertutto dopo la tragedia, e lui si fa usare» (da un’intervista di Vera Schiavazzi).
• «Ho scelto di accettare la candidatura per cercare di portare in Parlamento i problemi del lavoro» (alla Stampa).
• «La giacca se l’è dovuta mettere, perché per poter entrare a Montecitorio è un obbligo. Ma il codino, no. A quello non ha rinunciato. È la domanda più frequente che gli fanno, da quando è stato eletto: “Ma perché non te lo tagli?”. Antonio Boccuzzi, operaio, superstite del rogo della ThyssenKrupp e deputato del Pd, la risposta vera a quella domanda la dà raramente. Molti pensano che il codino, insieme con quel taglio curioso (capelli lunghi al centro, rasati corti sulle tempie dove sono più chiari) sia un vezzo. Invece è anche quello un segno della tragedia che si porta addosso: “Il giorno del funerale dei miei compagni” racconta “Nino Santino, il padre di Bruno, mi fece: ‘Te lo dico io cosa è successo. Te ti sei salvato perché avevi questo codino, e un angelo è riuscito a prenderti per i capelli, e a tenerti lontano dal fuoco’”. Quel giorno Boccuzzi ha fatto un fioretto: “Avrei tenuto la coda in ricordo di quell’angelo. E anche perché” sorride amaro “nella vita non si sa mai”» (Luca Telese) [Panorama 16 dicembre 2009].