28 maggio 2012
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Biografia di Boris Biancheri
• Roma 3 novembre 1930 – Roma 19 luglio 2011. Ambasciatore. Saggista. Editorialista della Stampa. Presidente dell’Ansa (dal 1997 al 2009). Presidente della Fieg (Federazione Italiana editori di giornali), dal 2004 al 2008.
• «Famiglia di funzionari pubblici e uomini politici. Il padre Augusto, diplomatico, quando viene alla luce Boris è infatti ministro plenipotenziario e Direttore generale delle organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri. È in quest’atmosfera che Boris Biancheri cresce e studia, a Roma, laureandosi in Giurisprudenza nel 1953. Sposato con Flavia Arzeni, due figli, entra in carriera diplomatica nel 1956 prestando servizio al Gabinetto del ministro degli Esteri Gaetano Martino, quindi è destinato all’ambasciata d’Italia ad Atene, al consolato di Tolone e, brevemente, in Giappone. Il 1972 lo vede consigliere all’ambasciata di Londra mentre il 1975 a capo dell’Ufficio di coordinamento della Segreteria Generale del ministero degli Affari Esteri. Nel 1978 è capo di Gabinetto del ministero degli Esteri e nel 1979 è ambasciatore d’Italia a Tokyo. Grazie alla ricca esperienza di viaggi, Biancheri narratore riuscirà a raccontare nei suoi libri il fascino di altre culture. Il diplomatico torna in Italia nel 1984 quando assume l’incarico di Direttore generale del personale del ministero degli Affari Esteri, un anno dopo è nominato Direttore generale degli Affari Politici; in questa veste diventa negoziatore italiano del Trattato sulla Cooperazione Politica Europea che, inglobato nell’Atto unico Europeo del 1986, costituisce ancora adesso il fondamento della collaborazione tra i Paesi della Comunità in materia politica su cui poggia il Trattato di Maastricht. Dalla fine del 1987 è ambasciatore a Londra, nel 1991 stesso incarico ma a Washington. È del 1995 la nomina a Segretario generale del ministero degli Affari Esteri» (Michela Tamburrino).
• Nel 2007 grandi polemiche per un servizio del programma Report (Raitre) in cui disse a Bernardo Iovene: «Be’, non mi citi, ma il 15% delle persone che lavorano in questa azienda sono di troppo». Nell’Ansa? «Di un’azienda» (e in seguito: «L’intervista non riguardava la situazione specifica dei giornalisti e dei poligrafici dell’agenzia ma aspetti generali dell’editoria»). Il Comitato di redazione dell’Ansa proclamò subito quattro giorni di sciopero.
• Madre russa.