28 maggio 2012
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Biografia di Deborah Bergamini
• Viareggio (Lucca) 24 ottobre 1967. Giornalista. Politica. Di Forza Italia. Eletta alla Camera nel 2008 e di nuovo nel 2013, è responsabile comunicazione del partito e membro della commissione Trasporti della Camera. Dal 2008 segretario della delegazione italiana all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce). All’Apce siede in Commissione Affari Politici ed è vicepresidente del gruppo Ppe al Consiglio d’Europa, dove è stata presidente del Centro Nord Sud dal 2009 al 2013.
• Ex direttore dell’area Marketing strategico e Business development della Rai, ex consigliere di amministrazione di Rai Trade e di Newco Rai International. Sospesa in via cautelare nel novembre 2007, lascia poi definitivamente la Rai nel 2008, a seguito dello scandalo della “Struttura Delta”, scoppiato con la pubblicazione da parte di Repubblica, di alcune intercettazioni telefoniche del 2004-2005 eseguite nell’ambito dell’inchiesta sul crack Hdc (vedi Luigi Crespi) dalle quali pareva emergere un intreccio Rai-Mediaset «fuori da ogni logica di concorrenza, per farne la centrale unificata di un’informazione omologata e addomesticata, al servizio cieco e totale del berlusconismo al potere» (Ezio Mauro). La Cgil chiamò i dipendenti della Rai allo sciopero, Mediaset annunciò querele (Gina Nieri: «Sciocchezze. Noi e la Rai battagliamo 72 ore al giorno»). Coinvolta per alcune telefonate con Mauro Crippa, responsabile dell’Informazione Mediaset, la Bergamini finì indagata per l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Sia l’indagine interna che l’inchiesta aperta dalla magistratura si conclusero con l’archiviazione.
• La sua difesa: «L’aspetto più assurdo è che tutto nasca dalla sintesi giornalistica di una sintesi di un brogliaccio... Ho sentito Crippa? Sì. Come ho fatto in tutti questi anni con i dirigenti Sky, della 7, della Bbc, di France Télévision, della Tv spagnola...». «Da quel 21 novembre io non sono più la stessa persona. La mia vita personale, conservata nel cassetto di una redazione giornalistica o nelle mani di miei ex colleghi di lavoro, è qualcosa di più di un problema giuridico. Continuo a pensare che se non avessi lavorato come assistente di Berlusconi per alcuni anni, le mie conversazioni non sarebbero stato oggetto di tanto interesse».
• Laurea in Lettere e Filosofia, gavetta in cronaca nera, alla Nazione di Firenze, poi Parigi, Londra, tv da Bloomberg, infine l’incontro con Silvio Berlusconi: «Era la fine degli Anni Novanta e la bionda ragazza toscana laureata in Lettere a Firenze e perfezionata in marketing politico in Massachusetts, lavorava nella redazione televisiva di Bloomberg dopo un’esperienza parigina presso l’editore finanziario Analyses et Synthèses. Lui teneva una conferenza stampa, lei seppe porgere, s’immagina, una domanda di quelle che lasciano il segno; seguì un frettoloso scambio di recapiti e in capo a pochi mesi Deborah era membro dello staff berlusconiano. Segretaria, figurarsi. Alle riunioni coi fedelissimi, ai tavoli in cui si pianifica la ripresa del potere, Bergamini non manca mai; sovrintende alla messa a punto e alla firma del “contratto con gli italiani” e a missione compiuta s’insedia in Rai» (Stefania Miretti).
• «Chi l’ha vista agire dall’interno nei sei anni di Rai (2002-2008), dice che dedicava un terzo del tempo al suo lavoro e due terzi al lobbismo berlusconiano con uno zelo così eccessivo da essere controproducente. "Pontificava su tutto, soprattutto su quello che non la riguardava", racconta un testimone. È vivo il ricordo degli scontri con il capo delle Relazioni esterne, Guido Paglia, che non era un "nemico" politico ma, anzi, un uomo di An con il quale sarebbe stato facile intendersi. Ma poiché lei doveva dettare la linea, finiva per azzuffarsi con chiunque. Tempestava di telefonate per spiegare non solo in Rai, ma anche ai funzionari Mediaset e altre reti tv la strategia da seguire per mettere in buona luce il Cav» (Giancarlo Perna) [Grn 30/12/2013].
• In qualità di deputato, è stata, tra l’altro, relatrice della “legge Viareggio” (per i fondi di solidarietà destinati ai parenti delle vittime del grave incidente ferroviario avvenuto nella città toscana il 29 giugno 2009), del Progetto di Legge Parlamentare sull’Agenda Digitale per l’Italia, del “Decreto Romani” che recepisce la direttiva europea sui media audiovisivi e si oppone “al decreto Pisanu” sulle limitazioni al Wi-Fi.
• Nel 2010 fondò l’associazione Spazio aperto (insieme ad altri 40 parlamentari) per mediare tra i due fondatori del Pdl, Berlusconi e Fini, e polemizzò con il coordinatore toscano Denis Verdini, definendo “sovietico” il carattere del partito in Toscana.
• Annoverata tra i frondisti del Pdl da quando critica e propone emendamenti al decreto che contiene la manovra aggiuntiva elaborata da Tremonti (agosto 2011). Non voterà nemmeno le successive manovre del IV governo Berlusconi. Molto critica con l’operato del governo Monti.
• Molto attiva nell’affermazione dei diritti delle donne (è favorevole alle quote rosa) e nella lotta contro la violenza, sia in Italia che all’estero, con un’attenzione particolare per i paesi del sud del Mediterraneo e per le donne immigrate in Europa. Nel 2013, insieme alla deputata Pd Federica Mogherini, scrive una lettera all’allora Presidente del Consiglio Monti e agli ex ministri Terzi, Fornero e Moavero, affinché l’Italia firmasse la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. È il parlamentare italiano di riferimento per il Network istituito dal Consiglio d’Europa per contrastare la violenza domestica. Premio Voix des femmes 2012. Per la campagna europea sul tema ha realizzato il concorso cinematografico Action for Women (madrina: Michelle Hunziker).
• Favorevole al Testamento Biologico.
• «Lascito della Rai è un misterioso fidanzato. Sarebbe il barbuto Giampaolo Rossi, ex presidente di Rainet, colto esponente di An che l’ha introdotta nella magica aura degli hobbit di Tolkien e delle saghe celtiche care alla destra» (Perna cit.).
• Per anni ha tenuto su internet un blog fantasy nel quale si trasformava in Cartimandua, regina dei Celti. «Un mondo fatto di “voci di conchiglia”, “luce di luna”, “acque ghiacciate” contemplate da una regina triste, “spietata con se stessa” perché, scriveva Deborah-Cartimandua, “chiedere due volte è farsi dire di no due volte”».