28 maggio 2012
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Biografia di Vittore Beretta
• Barzanò (Lecco) 11 luglio 1944. Imprenditore. Presidente e amministratore delegato del Gruppo F.lli Beretta. Vice presidente dell’Assica (l’associazione degli industriali della carne, di cui è stato presidente). Ex vicepresidente di Federalimentare.
• A 26 anni entra nella società di famiglia gestita fino ad allora dal padre Mario e dallo zio Felice. Nel 1997, alla morte del fratello Giuseppe, colpito da un ictus alcuni anni prima, prende in mano l’azienda diventandone presidente. Il Gruppo F.lli Beretta è tra i primi dell’industria alimentare italiana, con un fatturato (calcolato per il 2011) di 592 milioni di euro, 1.195 dipendenti, 17 stabilimenti più un centro logistico e produce 92.000 tonnellate all’anno. Un quarto del fatturato viene dall’estero (143 milioni di euro), non solo dall’export in senso stretto, ma anche dalla produzione dei due stabilimenti americani (uno in New Jersey, un altro in California) e degli altrettanti impianti cinesi.
• Nel 1976 nasce la Wüber (tutta italiana al di là del nome), 30 mila mq coperti solo per fare wurstel. Nel 2002 l’apertura al settore dei piatti pronti con il marchio Viva la mamma. Dal 2004 punta al Giappone e al mercato dell’Estremo Oriente: «La Cina per noi è un’opportunità e non un pericolo. Non pensiamo che i salumi cinesi possano avere successo in Italia, al contrario pensiamo che ci siano ottime opportunità per noi in quel mercato. Per i ceti abbienti cinesi i nostri salumi sono un po’ come la Ferrari» e nel 2012 il primo stabilimento Beretta in Cina «La multinazionale brianzola Beretta ha impiegato appena 12 mesi dalla progettazione al taglio del nastro per il nuovo stabilimento cinese, nel distretto di Dangtu a Ma’anshan, costato 12 milioni. Un vero tour de force reso possibile dalla solerzia della burocrazia cinese e dalle nostre capacità organizzative» (Emanuele Scarci) [il Fatto Quotidiano, 18/2/2012].
• La società rimane al 100% nelle mani della famiglia (a parte il presidente, alla guida ci sono otto discendenti di sesta generazione e due di settima generazione) «E’ il destino, la fortuna. Quando si parla di aziende familiari ci sono dei grandi rischi. Si riesce a mantenere stabilità e continuità quando la famiglia rimane unita e con una visione univoca»
• La promozione dell’azienda ha un veicolo privilegiato nello sport: nel 1990 la Wüber sponsorizza il campionato italiano di pallavolo, sempre negli anni Novanta e ancora dal 2005 la Beretta è sponsor del Torino; negli ultimi anni è fornitrice ufficiale della Ferrari e della Nazionale di calcio campione del mondo. Nel 2006 Fabio Cannavaro, testimonial Beretta, vince il Pallone d’oro; per la stagione 2012-2013 è stato lo sponsor del campione di sci Max Blardone.
• Grande sostenitore dell’Expo 2015 dedicato a “Food and Nutrition” «Sarà un momento importante per l’industria alimentare italiana, perché l’italian food è simbolo di eccellenza e qualità riconosciuto in tutto il mondo e che può solo crescere».
• Tifoso granata «Il mio personale rapporto con il Toro è iniziato il 4 maggio 1949, avevo quattro anni e mezzo, e in casa c’era la radio accesa (la voce gli inizia a tremare e gli occhi gli si riempiono di lacrime che a stento trattiene, ndr) e mio padre e mia sorella che la stavano ascoltando piangevano perché era morto il Grande Torino. La passione è rimasta nel tempo, a me e a tutta la mia famiglia... Quando ero in collegio, negli anni cinquanta, i miei compagni mi prendevano un po’ in giro perché in quegli anni i ragazzi non avevano più il Grande Torino che era scomparso, ma avevano la Juve, l’Inter e il Milan e il bambino che teneva per il Toro era un po’ diverso, ma gli si fortificava il carattere e la passione» (www.torinogranata.it.).
• La moglie Flavia Spreafico è stata vicesindaco di Barzanò. Due figli: Lorenzo e Valeria.