28 maggio 2012
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Biografia di Maurizio Beretta
• Milano 6 giugno 1955. Manager e dirigente sportivo italiano. Presidente della Lega Serie A dalla sua nascita (luglio 2010) e vice presidente vicario della FIGC, dopo essere stato presidente della Lega Calcio dal 2009. Responsabile della comunicazione del gruppo Unicredit dal 14 marzo 2011. Ex direttore generale di Confindustria (dal 2004 al 2009). Ex direttore di Raiuno (fino al 2001). Figlio di un dirigente della Cisl. Un giornalista nato manager. La sua lunga carriera nella Rai lo ha portato via via in posti di responsabilità sempre più elevati, con l’ulteriore allargamento delle competenze. Al Tg1 è stato vicedirettore dopo essere stato inviato e responsabile della redazione economica. Ha seguito la tragedia di Alfredino Rampi. Nell’88 ha lasciato il giornalismo diventando direttore delle relazioni istituzionali della Rai. Nel febbraio 2000 è stato nominato direttore della divisione uno alla quale sono affidate le decisioni per i palinsesti di Raiuno, Raidue, Tg1, Tg2 e Rai Sport. Quindi incarichi alla Fiat: giugno 2001 responsabile delle relazioni esterne e comunicazione, luglio 2003 responsabile relazioni istituzionali e internazionali.
• «Non sa dir no. Quando il potente di turno gli chiede di esporsi, lui diligentemente esegue. In cambio, però, ottiene molto: la direzione di Rai Uno da Celli, per esempio. Così a viale Mazzini per i nemici è diventato Beretta la Cesoietta. Negli anni è stato anche Joe Marchetta e Don Beretta. Il primo appellativo se l’è meritato per la straordinaria capacità di mettere nella giusta luce eventi che gli stavano particolarmente a cuore (per dire: un appuntamento, anche marginale, della Cisl). Il secondo per la capacità di farle grosse, sempre con l’anima contrita. Centrista di ferro, è stato prodiano e poi fedelissimo di D’Antoni» (Pier Paolo Giano).
• «Dopo aver accettato la proposta di Unicredit, Beretta aveva promesso improvvidamente di lasciare la guida della A: “Non intendo fare il doppio incarico – dichiarò con una certa solennità –, ma ho dato la disponibilità a non abbandonare il campo finché si trovi una soluzione”. Serviva un traghettatore, insomma. Non è ancora stato trovato: Beretta è dimissionario da tre anni e mezzo. Un record, a memoria d’uomo» (Tommaso Rodano) [Fat 13/8/2014].
• Nel 2011 votò per l’assegnazione a tre agenzie demoscopiche (Doxa, Crespi e Sport und Markt) delle indagini per definire l’appeal televisivo delle venti squadre di A.
• «Se l’eterno Franco Carraro è “il Poltronissimo”, Maurizio Beretta meriterebbe almeno l’appellativo di “Poltroncino”» (Rodano cit.).
• È tra i più affezionati all’intercalare «non so come dire».