Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Enrico Benaglia

• Roma 28 maggio 1938. Artista. «Non ho avuto figli. I quadri e le sculture sono i miei figli». Adolescente frequenta l’Accademia di Francia a Roma e gli studi di Fazzini, Omiccioli, Gentilini e Montanarini. Pittore e scultore, lavora anche come come incisore e scenografo. Al di fuori dei poli artistici concettuali degli anni Sessanta e Settanta, entra in contatto con poeti e attori e comincia a sviluppare un’iconografia originale e simbolica, in cui gli uomini, gli animali e perfino le sagome delle casette che si stagliano contro i cieli stellati, sembrano ritagliati in fogli di carta spiegazzati. Sono fatte di strisce di carta svolazzanti le ali del cigno di Leda, i corpi di Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, i capelli della regina che divora giocattoli, la giraffa che passeggia nel centro della città e la stella cometa che è caduta dentro una stanza con la coda bruciacchiata.
• «Apparentemente semplice ed apparentemente felice, in una cifra molto spirituale, la sua pittura riduce la realtà ad una favola triste che, splendendo di colori, addomestica l’ assunto amaro di base. Non vuole mai aggredire, provocare o scandalizzare, semmai sorprendere con grazia. Eppure quasi sempre cerca di dipingere una cosa impossibile da raccontare: l’ inquietudine» (Alida Maria Sessa).
• Vive e lavora a Roma.