28 maggio 2012
Tags : Marco Beltrandi
Biografia di Marco Beltrandi
Bologna 18 aprile 1969. Politico. Eletto deputato nel 2006 e nel 2008 (Rosa nel Pugno, poi Pd). In entrambe le legislature membro della commissione di Vigilanza sulla Rai (nell’ottobre 2007 fece sfiduciare il presidente Claudio Petruccioli).
• «Arrivato ai radicali via Sergio Stanzani, l’allora sconosciuto Beltrandi decide di candidarsi alle elezioni “online” del 2000 per il comitato nazionale del partito. Già allora con il pallino della comunicazione, dà il via a una campagna a tutto spiano su Internet e, sorpresa, la sua lista si piazza al quarto posto. È talmente un “rompipalle” in perfetto stile pannelliano che, nel giro di sei mesi, lo chiamano in Direzione e l’allora segretario Daniele Capezzone ne fa il mastino radicale sulla Rai. Portano la sua firma tutti i dossier contro la Rai di questi anni» (Rep).
• Nel 2008 è stato eletto nelle file del Pd. «Solca con passo deciso e sicuro una piazza Montecitorio deserta, sono le 8.30. Radicale alla seconda legislatura, è il primo a entrare alla Camera ma si imbatte nella porta ancora chiusa del Centro unico per i primi adempimenti amministrativi: “Beh, non mi ha fatto un bell’effetto ma è stata colpa mia. Non ricordavo che l’apertura fosse alle 9”» (Carmelo Lopapa).
• Nel luglio 2008 occupò per diciannove giorni insieme ad altri otto parlamentari ed eurodeputati radicali la commissione di Vigilanza sulla Rai, per protestare contro la mancata nomina del presidente dell’organismo bicamerale (fu, in seguito, uno dei candidati proposti).
• Sostenne la necessità di registrare le riunioni di partito: «Noi radicali usiamo registrare tutti gli scambi di opinione e le idee che emergono durante le nostre riunioni. Anzi, sarebbe opportuno che anche gli altri partiti seguissero il nostro esempio» (a Marco Nese) [Cds 7/1/2009].
• Difese il presidente della Vigilanza Riccardo Villari (vedi) «legittimamente eletto». Fu uno dei tre commissari su quaranta a rifiutare le dimissioni (con lo stesso Villari e Sardelli) e insieme a Pannella fece uno sciopero della fame, a causa del quale dopo nove giorni fu ricoverato d’urgenza in ospedale [Cds 24/1/2009].
• Nel febbraio 2010 relatore di un provvedimento sulla par condicio nei talk show politici durante il periodo elettorale. «Finalmente sarà eliminata la licenza di arbitrio assoluto di cui i conduttori hanno goduto sino ad oggi. Le trasmissioni possono benissimo ospitare le tribune politiche, oppure possono adottare le regole delle tribune politiche, oppure occuparsi d’altro. Leggo poi che si vorrebbe mettere il bavaglio ai talk show, o addirittura chiuderli. Invito chi lo scrive a citare articolo e comma del regolamento in cui ciò sarebbe previsto. Penso che costoro scambino le regole della par condicio dei dibattiti nei paesi anglosassoni e normali con un “bavaglio”».
• Primo firmatario di un emendamento per un osservatorio indipendente che monitori la rappresentazione della figura femminile nella programmazione Rai [Cds 19/5/2010].
• Votò a favore del carcere per Alfonso Papa (2011).
• Nel 2011 il voto a sorpresa di Beltrandi fu decisivo per respingere la mozione che avrebbe impegnato il governo ad accorpare la data del referendum con quella delle amministrative [Cds 17/3/2011].