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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Monica Bellucci

Città di Castello (Perugia) 30 settembre 1964. Attrice. «Non mi fate domande difficili».
Vita Allattata dalla mamma fino a 19 mesi, il padre, autotrasportatore, la portò sul camion in giro per l’Europa.
• «Sono nata in provincia. Lì qualsiasi bella ragazza suscita una curiosità morbosa. Dà fastidio. Per il solo fatto di esistere. Basta che parli con uno e già ci sei andata a letto. Per i maschi sei un oggetto, per le donne una puttana».
• «Quando uscivo da scuola, passavo per le stradine laterali per evitare di affrontare le occhiate degli uomini».
• «A scuola in realtà non era molto amata, e neanche troppo brava» (una compagna di classe).
• «Non ero una studentessa modello perché uscivo molto e a volte arrivavo a scuola in coma e non sapevo neanche che materia ci fosse».
• In prima liceo fu bocciata perché, essendo un istituto sperimentale, per essere ammessi all’anno successivo bisognava dare l’esame dalle suore. Una compagna: «Se la videro davanti con gli occhi truccatissimi, la tuta nera, i tacchi alti. E la bocciarono».
• «Io non sono stata mai ragazzina, a 14 anni ero già così. Non mi sono mai sentita piccola».
• «D’amor carnale non è mai morto nessuno» (il padre).
• «La prima volta che ho fatto l’amore? Sono stata fortunata pure lì. Avevo quattordici anni e mezzo. Precoce. Lui aveva diciotto anni e mezzo, quattro più di me. La ricordo come una esperienza bellissima. Avrei potuto farlo molto prima, perché comunque ero molto libera, ma l’ho fatto con un ragazzo di cui ero innamorata, che mi piaceva fisicamente e tutto è avvenuto nel più bello dei modi. Dove? In macchina, era una Lancia».
• «Laureata mancata in Legge, è considerata una delle donne più belle del mondo. Spesso anzi, nel mondo, è citata come l’italiana più bella. Da molti anni, almeno dal 1989, è famosa: prima come top model, poi come attrice» (Cesare Lanza).
• Iniziò come modella: «Ero un po’ troppo rotondetta: mi avevano consigliato di perdere qualche chilo, allora andavano le modelle bionde e magrissime. Ma io non ci ho mai creduto: ero convinta che le forme mediterranee, gli occhi scuri, i capelli lunghi, sarebbero stati la mia fortuna» Nel 98, già modella affermata, incassò 40 mila dollari per quattro uscite alla sfilata romana di Fendi. Nella prima indossava top e gonna di pelliccia di talpa, sul braccio un cappotto di zibellino. Lo stesso anno il mensile Max, che fa sempre un sondaggio per esser certo della popolarità del personaggio prescelto, le fece fare il calendario: «Scoprirmi non mi crea imbarazzo… Un corpo è bellezza, come una poesia, un quadro, una statua». Le foto erano di Fabrizio Ferri.
• «Ero una ragazza carina, quando Coppola mi ha scelto per una piccola parte nel suo Dracula. C’è voluta tutta la mia costanza. Non voglio fare la vittima ma è dall’età di 14 anni che ho dovuto faticare per dimostrarmi intelligente. Ora sono riuscita a convincere me stessa e gli altri che posso andare oltre».
• Nel 1999 Giuseppe Tornatore girò con lei lo spot in bianco e nero di Dolce & Gabbana e poi le fece fare la vedova anni Quaranta che fa impazzire di desiderio un ragazzino in Malèna.
• Tra i suoi film: La Riffa (1991), Dracula di Bram Stoker (1992), I Mitici - Colpo gobbo a Milano (1994), Come mi vuoi (1996), Dobermann (1997), L’ultimo capodanno (1998), Malèna (2000), Irréversible (2002), Ricordati di me (2002), Matrix Reloaded (2003), Matrix Revolutions (2003), La Passione di Cristo (2004), I fratelli Grimm e l’incantevole strega (2005), N - Io e Napoleone (2006), Manuale d’amore 2 (2007), L’uomo che ama (2008), Sangue Pazzo (2009), Baarìa (2009), Manuale d’amore 3 (2010), Un été brulant (2011).
• È stata la baronessa «godereccia e un po’ mignotta» del film N di Paolo Virzì, in cui le è stato chiesto di esprimersi in umbro. «Mi sono molto divertita. Alla parlata di Città di Castello ho aggiunto una punta di perugino». Con questo cocktail di dialetti, Gabriella Germani l’ha imitata da Fiorello a Viva Radio2. «Purtroppo sono molto là e poco qua (qua è Roma, “là” è Parigi dove vive col marito Vincent Cassel - ndr). Non vedo l’ora di ascoltarla anch’io, mi hanno detto che è molto divertente». Paolo Virzì: «Monica sul set ha l’entusiasmo e la modestia di un’allieva del Centro Sperimentale di Cinematografia. Quando ha fatto il bagno nella vasca ignuda, dovevate vedere con quale noncuranza ha accettato i teli dei macchinisti che avevano il batticuore». Paolo Virzì ha incontrato per la prima volta Monica Bellucci in un ristorante parigino mentre lei allattava la piccola Deva, di pochi mesi, mangiando un piatto di spaghetti). • In The Stone Council, thriller di Guillaume Nicloux, interpreta la madre single di un figlio adottivo che, inconsapevole eletto di un potente rito sciamanico, innesca una serie di spaventosi omicidi. La Bellucci: «Il paranormale esiste. Ricorderò sempre una telefonata con una mia amica, in quel momento lontana. Parlavamo del più e del meno quando, di botto, lei mi annunciò con voce sicura: tu sei incinta. Cosa ti viene in mente?, sbottai incredula. Vai a fare le analisi e poi dimmi. Incuriosita le diedi retta. Era proprio così».
• In Manuale d’amore 2 di Giovanni Veronesi è una matura e sexy fisioterapista che seduce un ragazzo paraplegico (Riccardo Scamarcio). Memorabile la scena di sesso sulla carrozzella, definita dalla Bellucci «la più erotica che abbia mai interpretato»: «Una donna che sceglie di far sesso solo per il gusto del sesso. Era ora che qualcuno scrivesse una storia del genere dove passa il messaggio che anche le donne possono dissociare l’amore dalla carne e provare piacere solo per una notte!». Riccardo Scamarcio, 27 anni: «Fare sesso con Monica Bellucci sul set di Manuale d’amore 2 è stato faticoso: l’abbiamo fatto per cinque ore di fila, perché il regista ci teneva molto. Voleva filmare la scena da diverse angolazioni e c’era solo una macchina da presa». Momenti di imbarazzo, nessuno: «Lei è stata molto simpatica e professionale. Non l’ho nemmeno vista nuda perché nella scena siamo vestiti, lei seduta sopra di me che sono in sedia a rotelle».
• La prostituta italiana di Shoot’em, scritto e diretto da Miles Davis, con cui è arrivata sugli schermi americani: «Sono stata io a voler introdurre nel film girato tutto in inglese molte battute nella nostra lingua. Le pronuncia il mio personaggio, la cui vita cambia quando l’avventuriero Smith (Clive Owen), sparatore eccelso, in fuga da criminali, mi mette tra le braccia un bambino. Sì, ci sono violenza e sesso nel film, ma come in un cartoon per adulti. Sin da quando ero bambina, leggo i fumetti. Amo il gusto dell’avventura e sono una fan del cinema iperrealistico di Tarantino, di John Woo».
• Protagonista assoluta della Festa del Cinema di Roma 2007, inaugurata dal gangster-movie Le deuxième souffle di Alain Corneau, remake del capolavoro noir del 1966 di Jean-Pierre Melville. Recitò con i capelli tinti di biondo: «C’è poco da discutere, le bionde attraggono di più. Mi sono bastate le poche settimane del film di Corneau per rendermene conto. Non ho mai sentito tanti sguardi maschili addosso...». Suo partner nel film, Daniel Auteil: «Mi ha detto “È il miglior bacio che mi sia mai capitato al cinema”».
• Nel 2007 ballò in sottoveste in Heartango, corto per Intimissimi firmato da Gabriele Muccino: «La sottoveste fa parte della cultura italiana, dell’immaginario collettivo, della nostra storia. Ti rimanda al neorealismo. Ai film di Roberto Rossellini, Luchino Visconti, Vittorio De Sica. Non puoi non ricordarti di Anna Magnani o Sofia Loren o Gina Lollobrigida o Claudia Cardinale in sottoveste! All’estero sono immagini di un’Italia che tutti conoscono».
• Con Sophie Marceau in Ne retourne pas di Marina De Van, in cui Sophie si trasforma lentamente in Monica.
• Testimonial dei mondiali di nuoto 2009, per volere del suo amico Giovanni Malagò. Fiorello ci ha fatto sopra la seguente battuta: «Monica Bellucci è stata scelta come testimonial dei Mondiali di nuoto e ha detto: “Credevo che dorso, farfalla e rana fossero posizioni del Kamasutra”».
• Maria Sole Tognazzi, sua amica da vent’anni, scrisse apposta per lei L’uomo che ama: «Non ho dato per scontato che mi dicesse di sì, le ho mandato la sceneggiatura e le ho detto di leggerla in totale serenità. Le ho detto “per una volta ti voglio far mollare da un uomo”, e lei subito “sì, finalmente”. Sul grande schermo non succede sempre di vedere una donna bellissima tradita e abbandonata» (Fulvia Caprara). [La Stampa 20/8/2013]
• In Manuale d’amore 3 recitò con Robert De Niro, che accettò la parte solo perché c’era lei: «È molto bella. Potremmo dire una bellezza universale. È la fantasia di tutti gli uomini». [R. S., Corriere della Sera 2/2/2011]
• C’è un ruolo che le è rimasto nel cuore? «La Malèna di Giuseppe Tornatore, senz’altro. Ogni volta che rivedo quel film lo trovo più bello. Passa spesso in televisione, perché i miei amici mi telefonano sempre e dopo anni ancora mi fanno i complimenti. A parte gli incassi e il successo, strepitosi; a parte le sue “nomination” all’Oscar e quelle ai Golden Globe, credo che Malèna sia un film che resterà».
• «Devo molto a Malèna, l’incontro con Andy e Larry Wachowski e quello con Bruce Willis sono avvenuti mentre ero in America per la promozione».
• Ormai diva internazionale: «La mia casa si chiama Alitalia. Oppure Air France».
• I francesi l’hanno insignita di un’onorificenza, il cavalierato delle Arti e delle Lettere. Quando l’allora ministro Nicolas Sarkozy le appuntò la medaglia si vide che era venti centimetri più basso di lei.
• È la prima non francese ad avere avuto il privilegio di spingere il pulsante con cui ogni anno un vip accende le luci degli Champs-Elysées in occasione del Natale.
• Fiorello, facendo passare la sua faccia mentre cantava una canzone, ottenne un’impennata dello share di due punti (marzo 2004).
• Nel 2007 i francesi la elessero «donna più sexy del mondo» (sondaggio Coyote/Tf1/Audirep presentato alla trasmissione La femme la plus sexy du monde su Tf1).
• Nel 2010 uscì per Rizzoli il libro fotografico Monica Bellucci, con scatti tra gli altri di Newton, Avedon, Toscani. Ricavato in beneficienza. [La Stampa 7/11/2010]
• «Personalmente non possiedo la sicurezza della Bellucci che ammette, senza tanti giri di parole: sì, io sono bella. Bellezza è il bagliore che si riesce a tirare fuori dal gioco di luci e ombre interno a ciascuno di noi» (Emanuelle Béart).
Amori Primo matrimonio il 3 gennaio 1990 a Montecarlo con il fotografo italiano di origini argentine Claudio Carlos Basso. Si separarono dopo un anno. [Chi 20/12/2006]
• Nel 1999 sposò il collega francese Vincent Cassel. Il loro primo incontro durante i provini per il film L’appartamento di Gilles Mimouni. Lei: «Vincent aveva la testa rasata, stava girando L’odio. È arrivato con un’aria molto sicura di sé e io ho avuto subito una sensazione di rifiuto. Mi sono chiesta: “Ma questo chi si crede di essere?”». Lui: «Io avevo chiesto al regista: “Ma con tutte le attrici che ci sono in Francia, perché prendi una modella italiana?”». Cassel, quando rimase incinta (2004), era così contento da mettere l’ecografia della pancia come sfondo del cellulare.
• Lui le fece la proposta di matrimonio in autostrada, porgendole il pacchetto con l’anello. [Elvira Serra, Corriere della Sera 27/8/2013]
• Lei ha voluto partorire a Roma, ospedale Fatebenefratelli: «Volevo partorire in italiano. Nei momenti importanti si ha bisogno di tornare a casa».
• Valutazione giornalistica di una sua foto incinta: 500 mila euro. Nel 2003 chiese 300 mila euro di risarcimento al settimanale Vip per una sua foto sul set in cui il vento le spostava l’accappatoio.
• La prima figlia si chiama Deva, che in sanscrito significa «divina»: «Suona un po’ italiano e poi lei è la mia creatura celeste».
• La seconda figlia nel 2010, Léonie. «I figli crescono come vogliono loro, ed è giusto così. Alle bambine do tantissimo amore, viaggiamo insieme, le porto sempre con me. Le accompagnerò verso la vita adulta e, se da grandi mi rispetteranno, sarà per amore. So che a un certo punto prenderanno il volo, e allora io non controllerò più nulla» (a Fulvia Caprara). [La Stampa 7/11/2010]
• Nell’agosto 2013 ha annunciato, attraverso un comunicato, la fine del matrimonio con Cassel: «Ci sono amori che non finiscono, ma si trasformano in amicizie ancora più solide. Io e Vincent ci impegneremo per non far mancare tutto l’amore possibile alle nostre due splendide figlie. Dopo 15 anni d’amore io e Monica abbiamo deciso di prendere strade diverse, ma ci lega comunque un rapporto d’affetto profondo e di stima reciproca». Da alcuni mesi lui si era trasferito a Rio de Jainero, da solo (all’inizio doveva venire anche lei, ma lo andava a trovare solo ogni tanto) ufficialmente per poter praticare meglio il surf, sua grande passione, ma si disse anche che lo avesse fatto per sfuggire alla super-aliquota del 75% per i più ricchi introdotta da Hollande. Sembra che a Parigi i due abitassero in due appartamenti separati nello stesso palazzo. Ma che il rapporto tra i due fosse incrinato si era capito ormai da tempo, come aveva ammesso mesi prima la stessa Bellucci a Vanity Fair («Io e Vincent viviamo una vita completamente indipendente. Siamo in due mondi diversi e spesso non condividiamo niente, non stiamo insieme tutto il tempo e i suoi amici sono i suoi, i miei sono un’altra cosa») e a Repubblica: «Io non credo nella fedeltà carnale, io non voglio sapere, non è che chiamo per sapere. A me interessa l’amore, il resto meglio non chiedere». [Silvia Fumarola, la Repubblica 27/8/2013]
• Voci di una relazione con il magnate azero Telman Ismailov. I due si conobbero nel 2009 all’inaugurazione ad Antalya, in Turchia, dell’hotel Mardan-Palace di proprietà di Ismailov.
• «Trovo affascinanti i difetti di un uomo adulto, al limite del trasandato. Un po’ genere “l’omo è omo e ha da puzza’”. Ho sempre avuto bisogno di uomini che mi facciano sentire in pericolo». [Paola Jacobbi, Vanity Fair 25/4/2012]
Critica «La Bellucci? Una bella ragazza ma niente di più» (Gianni Boncompagni).
• «Monica Bellucci è un panetto di burro» (Oliviero Toscani).
• «Una bella donna ma non è certo una brava attrice» (Luca Barbareschi).
• «Non direi che non sa recitare, a volte le sue scelte non sono eccezionali...» (Fulvio Lucisano).
• «È talmente bella che chi se ne frega. E a differenza del 90% delle attrici italiane non puzza di sfiga» (Marco Giusti).
• «È una star e le star non sono mai le migliori attrici della loro generazione. Sono donne bellissime circondate da un alone di glamour mistero e fascino. E tanto basta» (Enrico Vanzina).
• «È la sua femminilità totalmente consapevole che la fa amare. È una donna fiera di essere donna, non si vergogna dei suoi seni, non si vergogna di sentirsi desiderata, non si vergogna di eccitare i sensi degli uomini. Questo è il suo segreto, lo stesso di Ava Gardner, delle star di una volta» (Bernard Blier).
Frasi «In Italia mi sentivo come una mucca piena di latte che non è spremuta e a cui scoppiano le mammelle».
• «Ero ragazzina e c’era un’attrice che mi piaceva molto che un giorno arriva in tv. Di colpo ai miei occhi è caduta. Era diventata troppo vera, a portata di mano. La tv tu la guardi così (dall’alto), il cinema lo guardi così (dal basso). Gli attori non dovrebbero neanche dare interviste. E le star è meglio non incontrarle mai: io ho subìto certe delusioni... A vederle sullo schermo ti facevano credere chissà che, e invece da vicino erano persone così mediocri».
• «Mi sento a mio agio dappertutto e da nessuna parte. Italiana, abito a Londra, lavoro negli Usa (ma non voglio viverci), ho un marito francese e una figlia nata in Italia. Mi sento sradicata e nello stesso tempo europea».
• «Se un’attrice ha fatto il personaggio della santa e quello della puttana, è già a un buon punto della carriera».
Vizi «Non apprezzo il pentimento in generale. Mi è antipatico il termine».
• Voci di lesbismo e di una sua relazione con Ilaria D’Amico, smentite con una risata. La D’Amico: «Ho pensato che se quello era il prezzo da pagare (per la popolarità) forse non ne valeva la pena. Avessero scritto che ero l’amante di Angelina Jolie pazienza. Ma non sopportavo che quel pettegolezzo infangasse un rapporto di amicizia così pulito».
• Rosalinda Celentano ha confessato di aver avuto una breve relazione con lei: «Ci siamo amate in gioventù, ma io mi sono sottratta. “Poi so come va a finire: tu vuoi fare dei figli, vai con il tuo uomo e io mi ammazzo. E che sono un comodino?”, le ho detto. Ero troppo fragile. Ho penato molto per lei. Fermiamoci al bacio, ho detto. Quando ci vediamo ancora oggi, abbiamo il magone. Ma è stato meglio così, alla luce di ciò che è successo» (a Giancarlo Dotto). [Diva e Donna 6/12/2011]
• «Sono stati i fumetti la mia vera scuola. E i personaggi dei fumetti, soprattutto quelli femminili. Amavo le donne stilizzate, disegnate, che sembravano appartenere a un’altra realtà. La mia preferita è Eva Kant, la compagna di Diabolik. È meravigliosa: forte, intelligente, ma nello stesso tempo sofisticata ed elegante. Ed è un’esperta nell’arte di trasformarsi, può assumere mille volti restando imprendibile. Credo che rappresenti il mistero che si nasconde dietro ogni donna».
• «Il mio uomo ideale non è troppo ricco. Inconsciamente potrei accettare di fissare un rapporto d’amore sulla disponibilità della sua carta di credito».
• Tende a ingrassare e dice di non preoccuparsene: «Mangio male, dormo peggio». Per Ricordati di me, Gabriele Muccino le chiese di tenersi un po’ rotonda.
• «Sono una grande golosa, una buongustaia senza confini: amo il dolce, il salato, l’agrodolce».
• «La vera passione culinaria di Monica Bellucci è la trifula (tartufo d’autunno)» (Pierluigi Manfroni, chef di Città di Castello).