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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Umberto Bellocco

• Rosarno (Reggio Calabria) 17 dicembre 1937. Capo storico dell’omonimo clan, confederato in una supercosca con i Pesce. Insieme dominano la Piana di Gioia Tauro, controllando il porto con l’adesione di alcuni esponenti dei Piromalli-Molè. Sono dediti anche a traffico di stupefacenti e armi, usura ed estorsioni. Detto Assu i mazzi (asso di bastoni).
• Detenuto dal 1983 (fu arrestato a Casalabate, Lecce, per un tentativo di sequestro di persona). Condannato per omicidio e associazione mafiosa. Secondo i pentiti ha il titolo di crimine, il più alto riconosciuto nella ’ndrangheta. Nel 92 il pentito Giacomo Lauro dichiarò che faceva parte della commissione provinciale della ’ndrangheta (ma nel processo “Condello + 202” fu assolto dall’accusa di associazione mafiosa perché in sostanza i giudici ritennero che l’organismo non aveva nessuna incidenza sugli affari delle ’ndrine, vedi per tutti Antonio Nirta). Gli inquirenti lo ritengono ancora a capo del clan, ma i giudici lo hanno assolto in via definitiva dall’ultima accusa per associazione mafiosa il 26 marzo 2007 (processo “Bosco selvaggio”). Nel dicembre del 2013 è stato assolto in appello nel processo “Cosa Mia” dall’accusa di associazione mafiosa, estorsione ed altri reati (in primo grado era stato condannato a 18 anni di reclusione), ma rimane comunque in carcere per scontare le altre condanne.
• Fondò in Puglia la Sacra corona unita (detta anche “Quarta Mafia”). L’idea gli venne mentre era detenuto a Bari nel carcere di Porto Azzurro, dove condivideva la cella con Giuseppe Rogoli. Rogoli prima non era nessuno, invece Bellocco lo battezzò col grado di santista e gli trasmise i codici di affiliazione della ’ndrangheta.
• Fu il pentito pugliese Salvatore Annacondia a riferirlo ai giudici, e poi a ripeterlo al presidente della commissione Antimafia, Luciano Violante, nel 1994.
• Salvatore Annacondia: «Si fondò la Sacra corona unita, che fu data dalla Calabria, dalla ’ndrangheta, per le idee di Pino Rogoli che voleva contrastare i napoletani; in realtà, non era per contrastare i napoletani, ma per fondare una nuova generazione. Ciò significava avere la santizzazione di questa famiglia». Presidente: Cosa vuol dire “santizzazione”? Annacondia: «Per dare il nome “Sacra corona unita” significa che all’epoca in Puglia non vi erano capintesta. Noi l’abbiamo ottenuta... L’hanno ottenuta attraverso la Calabria perché il padre della Sacra corona unita era Umberto Bellocco, grande ’ndranghetista, uno dei capi decimi della ’ndrangheta». Presidente: Cosa fece questo Bellocco? Annacondia: «Dette le regole della Sacra corona unita». Presidente: Può spiegarci meglio questo aspetto? Se non abbiamo capito male, la santizzazione si ha quando un’organizzazione più importante ne legittima un’altra. Annacondia: «Sì, quando legittima un’altra organizzazione. Ci vogliono almeno dieci persone che siano capi, che abbiano il capo decima, ossia un sestino». Presidente: Chi è il sestino? Annacondia: «È il massimo del grado. Il settimo grado è il massimo. Per dare un grado del genere come capo decima, ci vogliono dieci famiglie che si debbono riunire. Presidente: Ho capito. Annacondia: «Queste dieci famiglie a quell’epoca non c’erano in Puglia. Quindi, tutto è stato dato dalla Calabria. Adesso in Puglia si può formare un capo decima». Presidente: Lei ha detto che all’epoca non vi erano in Puglia le dieci famiglie che avrebbero potuto creare questa struttura, per cui Bellocco, dalla Calabria, autorizzò... Annacondia: «Sì, lui ha dato tutte le regole alla Sacra corona unita».
• Alla guida del clan Bellocco fu sostituito prima dal cugino Gregorio (arrestato nel 2005), poi dal cugino Giuseppe (arrestato nel 2007). Condannati all’ergastolo, erano entrambi latitanti (fra i trenta più pericolosi elencati dal ministero dell’Interno), e si nascondevano in un bunker (a cura di Paola Bellone).