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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Carlo Bavagnoli

Piacenza 5 maggio 1932. Fotografo. Unico italiano dello staff di Life, la rivista che ha segnato la storia del fotogiornalismo.
• «Si sceglievano i servizi secondo la loro forza emotiva, in una alternanza di toni leggeri e racconti dolorosi. Come la vita, appunto. Ma soprattutto c’era una cosa: il rigore assoluto. Alta professionalità mischiata a sublime invenzione. Nessuna ideologia, solo la forza dell’immagine. Non come le facili foto che si pubblicavano nello stesso periodo in Italia. Anche quelle del tanto osannato Mondo di Mario Pannunzio. Foto che avevano bisogno di una didascalia per essere capite. Foto costruite in funzione di un messaggio preordinato. Bastava mettere insieme un prete con due carabinieri e il titolo era presto fatto: lo Stato al servizio della Chiesa».
• Nel ’51 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Milano, a Brera incontra alcuni giovani fotografi, Alfa Castaldi, Mario Dondero e Ugo Mulas. Nel ’55 inizia a collaborare con Illustrazione Italiana, Tempo illustrato e Cinema Nuovo e condivide una stanza in via Solferino 8 con Mulas, Dondero e Luciano Bianciardi, che si è ispirato anche a lui per La vita agra. Assunto da Epoca, nel ’56 viene trasferito a Roma dove inizia un lungo lavoro di documentazione su Trastevere, grazie al quale ottiene i primi contatti con la rivista americana Life, che gli pubblica alcune foto. Negli anni seguenti gli chiedono di fotografare l’apertura del Concilio Vaticano II, la morte di Giovanni XXIII e l’elezione di Paolo VI. Nel ’64 lo assumono nella redazione americana, poi lo trasferiscono alla sede di Parigi. «Non si badava a spese. Basti pensare ai funerali di Churchill. Per chiudere in tempo Life aveva affittato un enorme Boeing completamente trasformato in giornale volante. I redattori scrivevano, i rullini venivano sviluppati in volo, i grafici impaginavano. All’arrivo a Chicago, dove c’era la tipografia, il giornale era pronto, giusto in tempo per andare in stampa» (a Gianluigi Colin).
• Dal 1972, anno in cui cessa la pubblicazione della rivista americana, intensifica i suoi rientri in Italia, pubblica numerosi libri fotografici, realizza vari documentari per la televisione e si occupa di musica classica. (a cura di Lauretta Colonnelli).