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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Alberto Bauli

• Verona 5 settembre 1940. Imprenditore. Presidente dell’omonimo gruppo. «La gente a Natale non può fare a meno del pandoro o del panettone. Senza, si sente povera».
• Figlio di Ruggero, classe 1895 che il 25 ottobre 1927 scampò al naufragio della Mafalda di Savoia, piroscafo italiano sulla rotta Genova-Buenos Aires: «Perde i macchinari, ma non i sogni. Sbarca a Rio de Janeiro, fa il tassista per nove mesi, poi si sposta a Buenos Aires e diventa pasticciere. Torna in Italia nel 1937 e, dopo la guerra, parte con l’industria dei pandori» (Grazia Maria Mottola). «Lo scenario è quello del Veneto laborioso, che si stringe attorno a Verona. Qui, nel 1922, Ruggero Bauli apre un laboratorio di pasticceria. Comincia a fare il pandoro, togliendo uvetta e canditi al panettone che il milanese Angelo Motta aveva portato al successo con l’invenzione geniale dello stampo chiamato “pirottino” per favorirne l’elevazione verticale» (Silvana Mossano).
• Dopo aver incorporato nel 2006 l’azienda trevigiana Doria, il 31 luglio 2009 Bauli S.p.A. annuncia l’avvenuta acquisizione dal gruppo Nestlè di tutti i prodotti da forno commercializzati con i marchi Motta, Alemagna, Tartufone Motta, Trinidad e Gran Soffice. «È come se grazie a Bauli il Nord Est avesse comprato un pezzo di Milano. Una bella rivincita per i veneti e anche per il pandoro» (Dario De Vico). Il 13 febbraio del 2013, anche la Bistefani S.p.A. entra a far parte del gruppo Bauli. «O si sviluppa o si muore. L’azienda è una tigre che cavalchi: se smonti ti mangia» [Sta 18/3/2013].
• «Dalla poltrona di presidente controlla tutto grazie a un report di 60 paginette con tutti i dati aziendali che gli arriva ogni settimana sulla scrivania» (Dario Di Vico) [Cds 27/7/2009].
• «In 30 anni mai avuto conflitti sindacali, a nessuno viene in mente di cambiar padrone nonostante lavorino come dei matti».
• La Bauli investe circa il cinque per cento in pubblicità: «Le nostre réclame sono famose perché parlano di bontà».
• «I miei dipendenti mi chiamano dottor Bauli. La qualifica di presidente mi infastidisce».
• «Mi domandano sempre increduli “ma è proprio lei il signor Bauli?” Chissà perché tutti aspettano di trovarsi davanti una persona paciosa e corpulenta. Sono abituati al mio amico Giovanni Rana e io invece sono alto e magro» (a Di Vico cit.).
• «Nella mia vita ho ottenuto più di quello che potevo pensare. Ma ho sempre desiderato il mare a Verona, è l’unica cosa che ci manca» (a Rossella Burattino) [Cds 21/5/2009].
• Passione per il golf («appena posso corro sul campo») e per i viaggi («adoro visitare i musei e andare in barca. Se posso, trascorro le vacanze estive con mia moglie e i miei figli navigando sul Mediterraneo»).
• Sposato con Zina, tre figli: il primo, Carlo Alberto, fa l’avvocato, il secondo, Francesco, sta conseguendo un Master in biotecnologie alla New York University, la terza, Chiara, studia filosofia. Solo un nipote, Michele, ha preso la strada del pandoro ed è vicepresidente del gruppo: «Ma non è un problema. In fondo siamo dei veneti anomali, per noi la famiglia è una cosa distinta dall’azienda, non c’è quel coinvolgimento totalizzante di tanti altri colleghi del Nord Est. Nella vita c’è tanto d’altro» (a Di Vico cit.).