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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Giuseppe Battiston

Udine 22 luglio 1968. Attore. Tra i suoi film Pane e tulipani (Silvio Soldini, 2000), La tigre e la neve (Roberto Benigni, 2005), La giusta distanza (Carlo Mazzacurati, 2007), Figli delle Stelle (Lucio Pellegrini, 2010), La variabile umana (Bruno Oliviero, 2013), La prima neve (Andrea Segre, 2010). Dal 2008 al 2010 ha interpretato il Dottor Freiss nelle prime due stagioni della serie Tutti pazzi per amore. Nel 2009 ha vinto il premio Ubu come miglior attore per la sua interpretazione di Orson Welles’ roast, spettacolo teatrale da lui scritto assieme al regista Michele De Vita. Da ultimo sul palco in L’invenzione della solitudine di Paul Auster (regia di Giorgio Gallione, 2013).
• «Ha fatto tanto teatro. Il corpo possente di chi si è goduto belle mangiate ma anche di grande, falstaffiana espressività, una faccia infantile e sveglia» (Anna Bandettini).
• Come attore non protagonista ha vinto tre volte il David di Donatello (2000, 2009, 2011) e il Nastro d’argento nel 2011.
• «A sedici anni incrocia una manifestazione teatrale cittadina. E per lui comincia l’avventura. “Fu un’esperienza di teatro tra giovani, completamente autogestita, ma fondamentale per scegliere di andare a vivere a Milano e studiare recitazione”. E quel giovane friulano si ambienta velocemente, consumandosi tra giornate di prove e spettacoli: “Non ho mai avuto l’anima del secchione, anche a scuola non studiavo ma compensavo con la buona memoria”. Poi, altrettanto per caso, nella sua vita arriva il cinema. “Silvio Soldini veniva a vederci e mi chiamò per un provino per il film Un’anima divisa in due, dove ho avuto un piccolo ruolo ed è andata bene. Poi, sempre con Soldini, ho lavorato per Le acrobate e per Pane e Tulipani. Almeno con lui i provini ho smesso di farli» (a Irene Maria Scalise) [Rep 10/4/2011].
• Presta la sua voce per il progetto di 16 audiolibri dei gialli di Maigret in uscita tra il 2013 e il 2017 per le edizioni Emos. «Naturalmente Maigret si bea della rappresentazione fisica che ne fece Gino Cervi. In tv li ritrasmettevano ogni estate. Ma lo stesso Simenon sarebbe un personaggio fantastico: erotomane, uomo spigoloso, l’altra faccia di Maigret, e un’imbarazzante facilità di scrittura. Da ragazzo ho iniziato almeno una decina di suoi romanzi. Qualcuno l’ho finito, tipo L’uomo che guardava passare i treni. Ma, è vero, sono pieno di romanzi lasciati a metà» (a Gianni Perrelli) [Esp 29/11/2013].
• «Ha fatto sapere che farebbe volentieri un programma di cultura gastronomica in cui insegnare a mangiare e bere bene spendendo poco». [Panorama 9/7/2009]
• «Non saprei quanto peso, non vedo una bilancia da anni. (…) Noi discendiamo dalla commedia dell’arte, che determina i personaggi sulla base di maschere e latitudini. Una stazza come la mia ti sospinge in una tipologia bonaria e rassicurante, che corrisponde a un diffuso bisogno delle persone di essere rassicurate. La cosa mi fa infuriare» (a Gianni Perrelli, cit).
• «A 13 anni che cosa voleva fare? “L’autista di corriera. Volevo un lavoro di responsabilità”» [Ddr 27/8/2011].
• «Non ho figli, non sono sposato e non parlo mai della mia vita privata».
• Odia la tecnologia: «L’ultimo strumento tecnologico che ho imparato davvero a usare è il fax. Adesso ho un computer con cui guardo i film e leggo le e-mail, a cui però faccio molta fatica a rispondere. Sono molto diffidente verso internet» [Fam 1/11/2013].
• Tifoso dell’Udinese: «È bellissimo sostenere una squadra che non vincerà mai niente, perché vivi di gioie effimere ma meravigliose, come battere l’Inter, la Roma o, soddisfazione massima, la Juventus».