28 maggio 2012
Tags : Paride Batini
Biografia di Paride Batini
• Vicopisano (Pisa) 1934 - Genova 22 apr 2009. Portuale. Dall’84 console del Culmv (Compagnia unica lavoratori merci varie), la cooperativa dei camalli (camallare, in genovese, significa portare), gli scaricatori del porto di Genova, nata nel 46, che riunisce una delle più antiche consorterie operaie d’Italia: già nel Trecento esisteva un’organizzazione dei portuali genovesi. Negli anni Sessanta erano diecimila, adesso non sono più di un migliaio.
• «Una specie di capo indiano» (Fausto Bertinotti), «arrivò bambino a Genova, con uno zio. A quei tempi viveva a Molassana, ma quasi tutta la sua vita l’ha passata tra San Teodoro e Oregina, i quartieri dei camalli. Pratica lo yoga e il suo look ha fatto epoca. Il look Paride consiste in jeans, maglione girocollo, giubbotto (eskimo, quando il gioco si faceva duro). Si mette anche la giacca e la cravatta, nelle occasioni speciali, come quando i rappresentanti dell’associazione industriali vennero nella sede della Culmv per concludere una trattativa. Per non turbare gli ospiti, vennero staccate dal muro le immagini di Marx e Lenin, che tornarono al loro posto dopo la firma dell’accordo» (Roberto Perrone).
• «Fu lui, da console, a condurre il più lungo sciopero della storia del porto, a fine anni Ottanta, in piena era craxiana, con tutto il vento possibile contro. Un anno di resistenza attaccati da tutti, Pci e Cgil compresi. “Ne siamo usciti vivi, niente rafforza come la solitudine”» (Attilio Giordano).
• Nel 1991 ha scritto per Marietti la sua autobiografia, L’occasionale - Storia di un porto e della sua gente («L’ho fatta scrivere a mia nipote. Io avrei scritto tetto con tante di quelle t che veniva giù la casa»).
• Nel 2008 fu coinvolto nello scandalo sulla gestione delle banchine del porto di Genova (implicati, tra gli altri, il presidente del porto Giovanni Novi e gli imprenditori Aldo Spinelli e Aldo Grimaldi). Fu difeso dai camalli.
• Genoano.
• Morto il 22 aprile 2009, dopo una lunga malattia. I funerali sono stati celebrati da don Andrea Gallo, fondatore della comunità di San Benedetto e grande amico del console.