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 2014  marzo 14 Venerdì calendario

Biografia di Guido Barilla

• Milano 30 luglio 1958. Industriale. Della pasta. Presidente dell’omonimo gruppo (dal 1993).
• Figlio di Pietro, studi universitari di Filosofia, entrato in azienda nel 1982, ne prese il controllo alla morte del padre con i fratelli Luca (Milano 12 maggio 1960), Paolo (Milano 20 aprile 1961) ed Emanuela (Milano 1967): «È morto nel ’93, due anni prima che lanciassimo l’offensiva americana. Ci diceva: ho portato l’azienda da una dimensione regionale a nazionale, ma non sono in grado di uscire dai nostri confini, il mio compito è finito, il resto è compito vostro». In dieci anni il gruppo ha conquistato la leadership sul mercato Usa: «Mi sono reso conto che la scommessa era vinta quando all’immigrazione degli aeroporti gli agenti hanno cominciato a scherzare con il mio cognome». Nel 2004 fu premiato con i fratelli da Imd (società che si occupa di formazione di quadri aziendali) e Lombard Odier Darier Hentsch Distinguished Family Business (banchieri) come «migliore azienda familiare del mondo» («nel corso di quattro generazioni e nel costante rispetto delle tradizioni e dei valori ha costruito una straordinaria realtà industriale»). In America, dove detiene il 26% del mercato, Barilla ha dovuto aprire nel 2007 un secondo stabilimento per riuscire a soddisfare la richiesta di pasta.
• I numeri della Barilla nel 2012: 13 mila dipendenti nel mondo, 3,9 miliardi di euro di fatturato, 41 siti produttivi (13 in Italia), 2,5 milioni di tonnellate di beni alimentari prodotti, esportazioni in 100 Paesi. Solo a Parma, nello stabilimento di pasta più grande al mondo, vengono prodotti ogni anno 170 mila chilometri di spaghetti, pari a quattro volte il giro della terra. [Teodoro Chiarelli, La Stampa 9/10/2012]
• A ottobre 2012 ha aperto un nuovo stabilimento, a Rubbiano, provincia di Parma, per produrre sughi. Sessantamila metri quadrati per quaranta milioni di investimento. [Teodoro Chiarelli, La Stampa 9/10/2012]
• A maggio 2013 ha stretto un accordo con McDonald’s per distribuire nei fast food italiani insalate di pasta. [Dario Di Vico, Corriere della Sera 23/5/2013]
• Alla vigilia dell’annuale assemblea di Confindustria del maggio 2013, criticò duramente logiche e organizzazioni della confederazione degli industriali, accusando il presidente Squinzi di «universalismo», di voler cioè tener insieme imprese manifatturiere e imprese di servizio, non riuscendo così a difendere bene né gli uni né gli altri: «Così come è oggi l’organizzazione non funziona: era nata per sostenere le imprese di prodotto, che questo fosse l’auto, la pasta o i tessuti; adesso, invece, è diventata rappresentante anche di interessi contrastanti, come quelli delle aziende di servizi alle imprese delle utilities, inciampando in un continuo e concreto conflitto d’interesse. Rischiamo di essere uguali a quel sistema politico e istituzionale che tanto critichiamo perché non riesce a esprimere una politica industriale». [Francesco Manacorda, La Stampa 22/5/2013] Squinzi poi gli rispose vagamente: « Noi non temiamo il confronto né di ripensare il nostro modello organizzativo. Noi non siamo una casta. Quella di coinvolgere ed ascoltare tutti sul futuro di Confindustria è una mia scelta».
• Polemiche nel settembre 2013 quando, parlando alla La zanzara su Radio24, disse: «Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto, ma perché non la penso come loro: per noi, la famiglia è quella classica dove la donna ha un ruolo fondamentale. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale: se a loro (gli omosessuali, ndr) non va bene la nostra pasta e la nostra comunicazione, possono scegliere un altro marchio di pasta, non si può piacere a tutti. Sono anche favorevole ai matrimoni gay, ma non all’adozione per una famiglia gay». La comunità gay minacciò il boicottaggio dei prodotti Barilla al grido di «Siamo tutti della stessa pasta». Guido fu costretto a scusarsi con un video: «A tutte le persone, amici, famiglie, dipendenti e partner commerciali, che si sono sentite toccate o offese, chiediamo sinceramente scusa e che intendeva semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia. Le tantissime reazioni in tutto il mondo alle mie parole mi hanno colpito e addolorato perché mi hanno fatto capire che sul dibattito riguardante l’evoluzione della famiglia ho molto da imparare».
• «Il caso Barilla è quello di un industriale che lavora per la cucina, vale a dire per quella che in altri tempi veniva definita, con un pizzico di retorica, il cuore della casa. È inevitabile, quindi, che le campagne pubblicitarie della sua azienda siano indirizzate alle famiglie. Interrogato, forse un po’ troppo maliziosamente, sui destinatari preferiti di queste campagne, ha detto con franchezza che sono le famiglie tradizionali. Vi piacerebbe vivere in un Paese in cui chiunque osi dire in questa materia ciò che pensa è costretto a fare pubblica ammenda per le sue parole? A me no» (Sergio Romano). [Corriere della Sera 2/10/2013]
• Particolarmente apprezzato da Berlusconi e indicato nel 2013 come possibile volto nuovo della rinata Forza Italia, ha sempre smentito una sua discesa in politica. [Marco Ferrante, Il Messaggero 15/6/2013]
• Due figli dalla prima moglie Federica Marchini (sorella di Alfio), tre dalla seconda Nicoletta Marassi.
• Soprannominato “Re Leone” per la sua capigliatura.
• Appassionato di sci, golf e bicicletta.