Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Francesco Barbagallo

• Salerno 5 febbraio 1945. Storico. Insegna Storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli. Direttore della rivista Studi storici, edita da Carocci. Ha scritto di storia contemporanea occupandosi in modo particolare di Mezzogiorno e mafie, pubblicando diciotto libri. L’ultimo Storia della camorra (2010, Laterza) è dedicato al suo allievo Roberto Saviano (il quale «voleva combattere la camorra, e l’ha fatto»). «Mafia e politica intrecciano i reciproci destini. Sullo scadere del 2009 l’allora governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, definì il nostro Mezzogiorno "il territorio arretrato più esteso e popoloso" della Ue. Un primato che, a meno di non essere un camorrista, deprime». [Nello Ajello, La Repubblica 3/4/2010]. Ultimo libro: La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi (Laterza, Bari 2013).
• «Nell’89, io che allora stavo nel comitato centrale del Pci, mi schierai contro la svolta di Achille Occhetto e questo stupì molti perché si sapeva che ero di origini repubblicane, che ero riformista, che avevo scritto una biografia di Francesco Saverio Nitti valorizzando il produttivismo riformistico nittiano. Che si dovesse cambiare era fuori discussione. Ma non mi piaceva che il cambiamento avvenisse nella forma di una resa dei conti fra giovani e vecchi. Pensavo che avrebbero trionfato il trasformismo e l’opportunismo. Come infatti è successo».