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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Silvia Baraldini

Roma 12 dicembre 1947. A lungo militante nel Black Panther Party americano (il movimento che si batteva per i diritti dei neri), nell’83 fu condannata a 43 anni per aver partecipato a una rapina in cui i suoi compagni avevano ammazzato tre poliziotti. Divenne famosa per la stragrande maggioranza degli italiani nell’agosto del 1999, quando l’allora Guardasigilli Oliviero Diliberto (Pdci) trovò un accordo con gli Usa per farla rientrare in Italia, destinazione Rebibbia, a condizione di farle scontare la pena fino alla fine, cioè il 2008 (il suo caso era stato gestito da Thomas Foglietta, deputato democratico nominato nel 1997 dall’allora presidente Bill Clinton ambasciatore a Roma, un incarico che ricoprì fino al 2001; Foglietta è lo stesso che gestì la tragedia del Cermis. [Rep  15/11/2004] Causa indulto, fu invece liberata in anticipo, il 26 settembre 2006. Il 27 dicembre 2002 aveva ottenuto una collaborazione con la giunta Veltroni. A caldeggiare il rinnovo del contratto di consulenza sul lavoro femminile, nel 2003, fu l’assessore Luigi Nieri di Rifondazione comunista. L’associazione delle vittime presentò denuncia in Procura. [ildue.it 12/1/08] Durante il suo primo mandato, Veltroni la inserì tra le persone cui richiedere prestazioni professionali, ingaggiandola come «esperta di politiche per lo sviluppo locale» [Enrico Paoli e Chiara Buoncristiani, Libero 24/6/07]
• «Gli americani sono furenti per come li abbiamo ingannati, promettendo di fare scontare interamente la pena a Baraldini e invece liberandola» (Lino Jannuzzi).
• Al ministro della Giustizia Mastella, in visita negli Stati Uniti nell’ottobre 2006, le autorità americane spiegarono con il caso Baraldini la loro resistenza a concedere, a 25 italiani detenuti in America per reati comuni, il permesso di scontare la pena in Italia, come da Convenzione di Strasburgo.
• Polemiche nel novembre 2007 quando il comune di Venaria (Torino) le conferì la cittadinanza onoraria, dando seguito a una delibera del 1998. Il sindaco Nicola Pollari: «Diamo la cittadinanza a chi ha ricevuto una pena ingiusta». La Baraldini: «Molti hanno lottato per la mia liberazione, partecipando a una battaglia che non era tanto per me quanto per il rispetto dei diritti umani, al di sopra delle persone e delle circostanze. È soprattutto per loro che ho accettato con emozione». (Vedi Cesare Battisti per altre questioni relative all’estradizione dei criminali).