28 maggio 2012
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Biografia di Mario Baldassarri
• Macerata 10 settembre 1946. Economista. Eletto al Senato con Alleanza Nazionale (2001, 2006), ancora senatore dal 2008 al 2012 (Pdl e Fli), con la carica di presidente della commissione Finanze e Tesoro. Ha poi abbandonato anche Fli per passare al gruppo misto, salvo rientrare in Alleanza per l’Italia-Fli. Viceministro dell’Economia nel Berlusconi II e III. Ordinario all’Università La Sapienza di Roma. Laurea e dottorato al Massachusetts Institute of Technology con Franco Modigliani, ha insegnato a Torino, alla Cattolica di Milano, a Bologna. Si è occupato prevalentemente dell’impatto della spesa pubblica sulla crescita economica, del rapporto tra equità distributiva e sviluppo economico, della politica dei redditi e del mercato del lavoro. È animatore di Economia Reale, un’associazione scientifica di area moderata che promuove studi e ricerche economiche. Da viceministro dell’Economia ha fondato la Quadrilatero, società di diritto privato a capitale pubblico (51% Anas, 49% Sviluppo Italia), per la realizzazione dell’Asseviario Marche-Umbria, dal valore complessivo di 2,5 miliardi di euro. Nella società non ha adesso alcuna carica.
• Al Mit ha studiato con Draghi, Giavazzi, Franco Reviglio
• Era presente alla famosa seduta spiritica in cui Romano Prodi (vedi) si fece dire da un piattino mosso sul tavolo da lui e dai sui ospiti che la prigione di Moro era in via Gradoli. Sostenne che si trattava di «una giornata uggiosa» (1978).
• Era – con Draghi, Andreatta e Ciampi – anche a bordo del Britannia, il 2 giugno 1992, invitato dagli Invisibles londinesi per ragionare intorno alle prossime privatizzazioni italiane.
• «Sono stato presidente della Consip S.p.A. tra il 2002 e il 2005, tre anni professionalmente incredibili, quando l’allora viceministro dell’Economia Mario Baldassarri, unico nel governo Berlusconi di quel tempo, vide molto lontano e provò a fare quel che oggi finalmente un governo, quello Monti, appare in procinto di progettare: il taglio degli sprechi di spesa, un taglio dunque non recessivo, che fa guadagnare spazio fiscale e credibilità per spendere nuovamente, meglio, per generare crescita e salvarci dalla tempesta perfetta di questa recessione (Gustavo Piga, lettera al Foglio). [Il Foglio 14/7/2012]
• Nemico di Tremonti.
• Al momento in cui si doveva votare il pareggio di bilancio in Costituzione, è uscito dall’aula in dissenso col proprio gruppo (17/4/2012).
• Ha denunciato, in un’intervista al Mattino, la confusione che regna nei bilanci comunali. Ha preparato con la VI Commissione da lui presieduta (Bilancio e Tesoro) due tomi che dovrebbero far da guida ai comuni nella gestione dei derivati.
• «I tagli della spesa, a loro volta, possono essere “lineari, orizzontali, percentuali” su tutte le voci di spesa, oppure “verticali, mirati e specifici” su precise voci più sospette di contenere sprechi, malversazioni, aree grigie tra economia e politica, tra economia e politica e organizzazioni criminali. Nel primo caso non si tratta di politica economica perché tagliare “tutto in proporzione” significa non scegliere “nulla”. La politica, invece, è “scegliere” o, come diceva Luigi Einaudi, “prima conoscere, poi decidere”». [Rep 13/6/2011]
• Si è opposto anche alla trasformazione in spa della Protezione civile (vedi Guido Bertolaso). «Mi posso fidare di Guido Bertolaso anche al 110 per cento, ma facendo leggi mi devo preoccupare anche di chi verrà dopo di lui, nella girandola delle nomine. Le persone passano, le istituzioni restano, e non si possono creare poteri senza controlli. Come liberale, dico che non è così che si fa funzionare il mercato. Come cattolico, dico che è meglio non creare occasioni per peccare» (a Stefano Lepri). [Sta 12/2/2010].
• Da presidente della commissione Finanze ha firmato, con Antonio Azzolini, un emendamento al decreto legge sulle semplificazioni fiscali che rendeva scontabili in banca i crediti delle aziende verso lo Stato.
• Ha proposto un Fondo Immobiliare Italia destinato a far scendere il debito pubblico sotto il 100% del Pil.
• Per le riforme istituzionali preferisce la via parlamentare che quella di un’Assemblea costituente (appello a Berlusconi e D’Alema degli Amici di Liberal del 26 giugno 2012, sottoscritto, oltre che da Baldassarri, anche da Ferdinando Adornato, Ernesto Galli della Loggia, Angelo Panebianco e Cesare Romiti).
• Tra i fondatori di Fare per fermare il declino (vedi Oscar Giannino).
• La vicepresidente del Senato Rosi Mauro, vedendolo emettere strane nuvolette, lo richiamò all’ordine. Baldassarri rispose: «Non è tabacco, è vapore». E la Mauro: «Non si fuma, e basta» (gennaio 2013).
• Tra i libri: Spesa pubblica e crescita economica (Il Mulino 1978); L’anatra zoppa (Sipi 1993); Il miracolo possibile (Laterza 1996, scritto con Modigliani e Fabio Castiglionesi), L’economia mondiale verso uno squilibrio globale. E l’Italia che fa? (Sperling & Kupfer 2006, con Pasquale Capretta)
• Ama la musica, soprattutto Brahms e Riccardo Cocciante.