28 maggio 2012
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Biografia di Mario Baccini
• Roma 14 dicembre 1957. Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito e della Fondazione Foedus. È stato
ministro della Funzione pubblica nel Berlusconi II e III (sottosegretario agli Esteri nel I). Vicepresidente del Senato nel Prodi II (2006-2008). A gennaio 2008, favorevole a un governo Marini (a differenza di Casini e Berlusconi), lascia l’Udc e fonda con Bruno Tabacci e Savino Pezzotta la Rosa per l’Italia (anche Rosa bianca) sotto il cui simbolo si presenta ad aprile come candidato sindaco di Roma (0,8% dei voti). In vista delle politiche 2008 decide di far confluire la nuova formazione nella lista dell’Unione di centro (con Casini presidente). Viene eletto deputato. Passano due settimane e al ballottaggio per il comune di Roma Baccini (a differenza di Casini) decide di appoggiare apertamente il candidato di centro-destra, Alemanno, e subito dopo sceglie anche di non aderire al gruppo parlamentare dell’Unione di centro, si iscrive al gruppo misto della Camera, si dimette da segretario della Rosa bianca e vota la fiducia al Berlusconi IV. Il 20 giugno presenta il suo nuovo movimento politico, la Federazione dei cristiano popolari, e si dichiara interessato al percorso costituente del PdL. Alle elezioni politiche del 2013, decimo nella lista romana del Pdl (Camera), non è eletto.
• Laurea in Lettere presa a 52 anni alla Lumsa con una tesi intitolata Religione e politica in Amintore Fanfani. Dirigente d’azienda, iscritto alla Dc. Dopo la trasformazione del partito in Ppi passò al Ccd, divenendone coordinatore nazionale. Deputato dal 1994, nel 2006 fu eletto al Senato con l’Udc.
• «L’ex giovane chierichetto di Castel di Guido che passa le ampolle al frate della parrocchia, il militante Dc seguace di Cabras ma cresciuto alla scuola dell’assessore all’urbanistica del Comune di Roma Antonio Gerace, detto Luparetta. Uno partito ”dal basso”, come dice lui, dai consigli di quartiere, dalle circoscrizioni, dove lo descrivono sempre al lavoro per orientare maggioranze, abile con i regolamenti, con i trucchi, disposto, pare, anche a usar le mani per far prevalere l’idea (...) Dicono i suoi amici: ”Non c’è cena, pranzo, battesimo, che gli sfugga”. Copre il suo territorio, da Roma a Ladispoli, a Fregene. Ai tempi delle elezioni regionali , Baccini incassa a fatica la nomina a governatore dell’alleato Storace, poi decide di mirare più in alto ancora. Alle riunioni del movimento giovanile Dc, lo ricordano finire tutti gli interventi con una citazione da Thomas Elliot, che nessuno è andato a verificare nel dettaglio: ”L’importante è la lotta”» (Alessandra Longo) [la Repubblica 3/12/2004). Il Foglio: «Il “baccinismo” è tipico di chi ha mangiato la polvere nelle sezioni democristiane in periferia, che ha smistato viceparroci e consiglieri municipali, che ha smazzato tessere e passato serate con gli statali».
• Sfottò di Gian Antonio Stella per i titoli di merito esibiti sulla Navicella parlamentare: «Dopo avere scritto opere fondamentali quali Dall’antico agro portuense all’area metropolitana di Roma Nord-Ovest è stato giustamente “insignito del titolo di professore emerito di relazioni internazionali dall’Università Cattolica dell’Honduras Nostra Signora Regina della Pace”. Perdindirindina, direbbe Totò».
• Ha aderito alla Fondazione Cristoforo Colombo di Claudio Scajola, di cui è amico (marzo 2011).
• Nell’aprile 2011 ha solidarizzato con Cesare Geronzi, estromesso dalla presidenza delle Generali ( «Penso che con le dimissioni di Geronzi si sia chiusa definitivamente la possibilità per la città di Roma di avere una politica bancaria»).
• Attaccato da Sergio Rizzo, sul Corriere della Sera [22/6/2011], per lo stipendio da 108 mila euro l’anno percepito come presidente del Microcredito, fece rispondere a Emma Evangelista, capo ufficio stampa dell’Ente, «che Baccini, a causa delle ritenute fiscali, ne percepisce meno della metà e a seconda della disponibilità finanziaria delle casse dell’ Ente» [25/6/2011].
• Nel settembre 2011, il blog anonimo Listaouting pubblicò dieci nomi di politici a suo dire omofobi e gay, e tra questi c’era Baccini. Sua smentita con intervista ridanciana a Fabrizia Roncone del "Corriere della Sera" («a casa sua ciascuno può fare ciò che preferisce»).
• «La voce di Mario Baccini, tonda, inconfondibile, lievissimo l’accento romano» (Fabrizio Roncone) [CdS 24/09/2011].
• «Io sono alto un metro e ottanta e peso novanta chili» (a Dino Martirano) [CdS 24/10/2012]
• «Di lui sono note due sole debolezze: la Roma e i sigari (ha una magnifica collezione di cubani, che regala solo ad amici fidati)» (Roncone, cit).
• «Mario Baccini, 43 anni, Ccd, ha amplessi lunghi due ore e mezzo (la sua fidanzata vive a Ginevra)» (Panorama nel 2002).
• Il difetto più grande di Mario Baccini secondo la moglie Diana Battaggia: «Quando accende la televisione nel cuore della notte lo strozzerei». Lei è un’ex leghista doc: «Pensavo e gridavo: Roma ladrona, la Lega non perdona! Poi ho incontrato lui che da sempre si definisce ”er mejo tacco de Roma”. Ho lasciato la politica e ho preso lui e i suoi figli, Alan e Roberta. Nel 2002 ci siamo sposati e viviamo tutti insieme in una grande casa alla Balduina, anche con la nostra bimba, Zoe, di 8 anni».
• «Mario Baccini, senatore Udc ed ex ministro, alla Balduina vive in un attico e superattico con scala interna, 15 vani (ingresso, 6 camere, 4 bagni e due ripostigli, doppia terrazza e soffitta privata condonata più box e cantina) anno 2004 - 875 mila euro - stima zona 2006 4200/5500 euro mq» (Marco Lillo, 6 settembre 2007) [L’Espresso].
• La moglie, Diana Battaggia (Venezia 29/1/1966), già deputata leghista nel 1994, è adesso direttore della sezione italia della Unido, ufficio dell’Onu per la promozione tecnologica e gli investimenti. Ha concorso con altri quattro candidati alla direzione generale, assegnata poi al cinese Ly Yong.
• Il figlio Alan (18/5/1985) s’è candidato alle comunali di Roma del maggio 2013, ma, nonostante le tremila preferenze, non è stato eletto.