28 maggio 2012
Tags : Nuccio Cusumano
Biografia di Nuccio Cusumano
• (Stefano) Sciacca (Agrigento) 16 ottobre 1948. Politico. Eletto al Senato nel 1992 con la Dc, nel 1994 con il Ppi, nel 2001 con la Margherita, nel 2006 con l’Udeur. Già sottosegretario al Tesoro nel D’Alema I (1998-1999). Il 24 gennaio 2008 (caduta del Prodi II), avendo deciso di votare la fiducia al governo nonostante il no del suo partito fu aggredito dal collega Tommaso Barbato e svenne per lo spavento (abbandonò l’aula in barella).
• «Dopo essersi lagnato di quei maligni che hanno confidato ai giornali che lui starebbe sul punto di piantare Mastella per restare fedele al governo a causa di un piacerino fatto a Filippo Bellanca, il suo segretario tuttofare, finalmente si decide: “Scelgo in solitudine, scelgo con la mia libertà, scelgo con la mia coerenza, senza prigionie politiche, ma con l’esaltante prigionia delle mie idee, della mia probità, scelgo per il Paese, scelgo per la fiducia a Romano Prodi”. Non l’avesse mai detto! Dai banchi di An, elegantemente agghindato con un maglione rosso buttato con studiata nonchalance sulle spalle della giacca come il suo grande amico Franco Zeffirelli butta le sciarpe e i foulard, salta su Nino Strano. Che urla: “Cesso! Sei un cesso! Cesso!”. E poi “Merda! Sei una merda! Merda!”. Franco Marini tenta disperatamente di calmare gli animi sbattendo la campanella: “Colleghi senatori! Colleghi senatori!”. L’assemblea è un inferno. “Checca!”, strilla Strano, “Checca! Checca! Sei una checca squallida!”. In quel momento scatta Tommaso Barbato, il capogruppo Udeur che si fionda sul collega ribelle urlandogli: “Vergogna! Vergogna!”. C’è chi giurerà: “Gli ha sputato. Uno sputo alla Totti”. Sputo tentato o sputo consumato? “Consumato, consumato!”, conferma Gerardo D’Ambrosio: “Consumato e aggravato”. Cusumano sbianca, si piega su un fianco, si accascia...» (Gian Antonio Stella).
• Espulso dal partito per «indegnità politica» passò al Pd. Finito al decimo posto nelle liste per il Senato in Sicilia, alle elezioni del 2008 non fu rieletto (come anche Barbato e Strano). Nel 2011, aderì all’Api (Alleanza per l’Italia), il partito di Francesco Rutelli. Infine, passò al Megafono, il movimento fondato da Rosario Crocetta nel 2012.