28 maggio 2012
Tags : Sergio Cusani
Biografia di Sergio Cusani
• Napoli 4 agosto 1948. Ex finanziere. Esperto di bilanci, nel 2007 il Manifesto (quotidiano comunista) gli ha affidato il piano di risanamento dei conti economici, nel 2008 la Cgil gli ha chiesto di rivedere quelli della Rai.
• «Era l’uomo che distribuiva miliardi ai politici per conto di Raul Gardini. Per Antonio Di Pietro era il grimaldello per processare la classe politica italiana. Alla fine Cusani fu il solo a finire in galera» (Claudio Sabelli Fioretti).
• Il 30 marzo 2001 finì di scontare una condanna a cinque anni e cinque mesi (processo Enimont, in carcere per i primi due, poi in affidamento ai servizi sociali): «Mi sono liberato del rapporto con le cose materiali, ho imparato che quello che conta sono solo i rapporti umani. Né ho accumulato rancori contro chicchessia»
• Figlio di un importante industriale del rame, Gabriele Cusani. «Il 68 l’ho vissuto alla Bocconi che era un po’ il college dei rampolli della ricca borghesia milanese. Marx non veniva nemmeno nominato. Solo Pareto. La contestazione fu per molti un’illuminazione. Si cominciò a discutere di tutto: distribuzione del reddito, capitalismo, sottosviluppo. Per contestare i professori di fronte agli studenti dovevamo prima studiare le teorie classiche e poi Marx... studiavamo come matti».
• Rettore era Giordano Dell’Amore: «Un uomo navigato, potente. L’accordo era: se non fate come in Statale, dove spaccano tutto, vi lascio fare. Funzionò fino al 23 gennaio 1973 quando per la prima volta ci fece trovare l’università chiusa e la polizia fuori. Ci fu la famosa carica dove rimase ucciso, con un colpo alla nuca, Roberto Franceschi. Dopo due giorni andammo nell’aula dove Dell’Amore insegnava e lo cacciammo. Roberto era un giovane del mio collettivo, un mio amico, veniva spesso a mangiare a casa mia. Era l’enfant prodige del Movimento, studiava moltissimo, aveva la stoffa del leader. Quella sera era al mio fianco, sentii il fischio della pallottola che lo uccideva».
• Di fronte al rifiuto di seguire la sua strada, il padre «vendette le sue industrie. I miei genitori non li volli nemmeno al mio matrimonio. Poi venne il riflusso. I gruppi si sciolsero. Io finii in Borsa. Ero amico di Piero Ravelli, che aveva fondato un movimento maoista. Suo padre, Aldo, era il più grande commissionario di Borsa. Disse a me e a Piero: venite da me».
• Oggi è impegnato in battaglie politiche a favore dei carcerati e, con la sua Banca della Solidarietà, è consulente della Cgil, della Fiom, della Federconsumatori, dell’Adusbef, dei revisori della Practice.
• Un blog: L’angolo di Cusani.
• Insieme ai familiari, nel 2008 ha costituito la Fondazione Gabriele Cusani, che si occupa di progetti sociali.
• Ha un figlio. La sorella Fabrizia ha sposato Giampaolo Sodano, ex direttore di Raidue e di Canale 5. Ha un fratello gemello, Dario, artista che usa la tecnica della fotopittura.