28 maggio 2012
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Biografia di Paolo Cuccia
• Roma 14 settembre 1953. Manager. Banchiere. Presidente di Gambero Rosso Holding e di Artribune. Docente di Finanza di progetto presso la Luiss (Roma). Ex presidente di Eur Spa (2004-2009). Ex country manager di Abn Amro (2003-2008), chiamato dagli olandesi per gestire il rilancio della banca in una fase delicata in cui iniziavano a circolare voci di un’integrazione tra Antonveneta e Capitalia e di una scalata da parte della Bpl di Fiorani: mandato esaurito con l’arrivo dei nuovi azionisti Royal Bank of Scotland-Fortis-Santander.
• «La prima volta che ci si è accorti di lui è stato per la rielezione a sindaco di Francesco Rutelli, quando venne inventata la lista cittadina trasversale che teneva dalla papalina Alessandra Borghese alla campionessa di nuoto Novella Calligaris. Tutti accomunati da qualità mondane ed estetiche, la lista “beautiful”, appunto. E tra loro, anzi il numero uno della lista, c’era anche lui, l’ingegnere-manager Paolo Cuccia. Segni particolari: compagno di liceo del bicandidato sindaco» (Maria Corbi) [Sta 22/2/2007].
• Nell’autunno 2007 ha acquisito la casa editrice enogastronomica Gambero Rosso, di cui è tuttora presidente e amministratore delegato. «Il Gambero Rosso era un mio antico pallino, lo dico da amatore che ha nutrito sempre un grande interesse per questi temi: il cibo, il vino fanno parte della cultura del nostro Paese e il Gambero Rosso purtroppo negli ultimi anni stava andando malissimo e rischiava il fallimento. Così ho deciso di intervenire» (a Fabrizio Caccia) [Cds 15/9/2008]. Nel frattempo, oltre ad aver rilanciato la “Città del gusto” di Roma (fondata nel 2002), ha inaugurato altre quattro scuole di cucina del Gambero Rosso: a Napoli (2009), a Catania (2011) a Palermo (2012) e a Torino (2013).
• Oltre che agli affari, «Cuccia dedica il suo tempo alla famiglia. Sposato con Emanuela Avallone – critica e storica dell’arte, prestata a Rai Educational – ha due figlie, Alberta e Margherita. Poi legge: Flaiano è forse il suo autore preferito; in alternativa libri di storia, meglio se d’epoca rinascimentale. L’arte, poi, è da sempre in famiglia, ancor prima di Emanuela: è il figlio di Nannà, pittrice di una certa notorietà tra l’alta borghesia romana» (Stefano Righi) [Cds 18/12/2006].