28 maggio 2012
Tags : Italo Cucci
Biografia di Italo Cucci
• Sassocorvaro (Pesaro) 31 maggio 1939. Giornalista. Direttore dell’Italpress, ex direttore del Corriere dello Sport (di cui è adesso editorialista), del Guerin Sportivo, del Quotidiano Nazionale (La Nazione - Il Giorno - Il Resto del Carlino). Partecipa a molte trasmissioni Rai (Sabato Sprint, Unomattina, La giostra del gol su Rai International). Ha insegnato giornalismo alla Luiss e e Sociologia della comunicazione sportiva alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo.
• «Per il dono della sintesi è stato soprannominato Vajont» (Luca Bottura) [Cds 2/7/2010]
• Inizi «nel 1956. Sulla Provincia di Rimini dedicai a Maria Pia Gambineri, "Nuvola Bionda", il primo di una serie di pezzi settimanali sulla neonata televisione. Sul Carlino il primo articolo lo scrissi il 4 febbraio 1960 sul mio amico Fred Buscaglione», uno scoop per il Carlino Sera nel 1963 «ho scoperto il flacone del curaro che Paolo Nigrisoli aveva usato per uccidere la moglie. E la sua amante, Iris» (a Massimo Pandolfi).
• Nell’agosto 2007 e nel 2010 riceve il premio in memoria di Giorgio Tosatti.
• Autore di Bad boys. Da un Mondiale vinto a un Europeo perso, 2012.
• È dato in quota An, si definisce «anarchico di destra».
«Da ragazzo andavo a cantare al Paradiso di Rimini: a mezzanotte, quando le orchestrine tiravano il fiato per dieci minuti. Ho anche scritto delle canzoni... una me la censurò Raoul Casadei. Il ritornello faceva così: "Benito dal fiocco nero quando eri socialista eri sincero". Raoul mi disse: "Italo, in Rai non passerà mai"» (a Massimo Pandolfi).
• «Anni fa giunse la notizia, confermata, di un parroco del bergamasco che interrompeva la funzione domenicale per comunicare dal pulpito i risultati del campionato di calcio. Il contrario è difficile che accada» [Fog 12/11/2005].
• Una figlia Francesca Romana morta a dodici anni di leucemia nel 1979, un figlio Ignazio che per guarire dalla depressione che lo affligeva sin da piccolo si è dovuto sottoporre all’elettroshock ma «Oggi si trova a Pantelleria, fa il bibliotecario e gioca a calcio con dei nuovi amici. Coltiva una piccola porzione di terra e, ogni giorno, manda una mail a suo padre, che ogni giorno gli risponde» (Libero). Padre e figlio, insieme, hanno raccontato la loro storia in Elettroshock sono ancora vivo – E la chiamano depressione (Minerva 2014). Sposato con Grazia hanno anche un’altra figlia Benedetta.
• «Un rimpianto professionale? Aver rinunciato alla direzione di Topolino. Nel 1994 Gaudenzio Capelli lasciò la direzione e mi chiese se volevo succedergli. Allora guidavo il Corriere dello Sport, sono stato tentato perchè i fumetti, insieme alla musica, sono sempre stati la mia passione. Però gli dissi di no. E sbagliai» (a Massimo Pandolfi).