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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Pierluigi Crudele

• Pontecagnano (Salerno) 17 gennaio 1951. Imprenditore. Meteora della new economy (finito pure in galera).
• «Quando il 24 novembre 1999 la sua Finmatica esordì in Borsa non riuscì nemmeno a fare prezzo, tante erano le richieste. Il giorno dopo l’azione collocata a 5 euro volò del 687% in una sola seduta, tra la disperazione di chi non era riuscito a mettere le mani su quei titoli fatati» (La Stampa).
• «Offrire una fetta della propria creatura alla Borsa e trovarsi miliardari, in euro, nel tempo di una seduta da record mondiale, può far bene all’ego, ma male ai rapporti. Lo illustra un episodio inedito, successo poco dopo l’Ipo. Gli Agnelli, curiosi del giovane eroe dei tempi nuovi, lo convocano nella reggia sabauda. Umberto fa gli onori di casa, assistito dal fido (allora) Gabriele Galateri: ricevono Crudele presso l’Ifi. Tra parentesi, all’epoca Finmatica valeva in Borsa più della holding Agnelli, ma anche della Pirelli, e Tiscali superava perfino la Fiat. Nella foresteria ci si annusa cordialmente, ipotizzando possibili collaborazioni in qualche business. Forse i toni torinesi sono un po’ distaccati, fatto sta che Crudele concentra l’attenzione sul terminale dei prezzi azionari, fa verificare la superiorità di Finmatica poi se ne esce con una frase pietrificante: “Quando saremo alla pari ci rivedremo”» (Andrea Greco).
· All’inizio del 2004 una inchiesta della Procura di Brescia evidenziò scarsa chiarezza nei bilanci della Finmatica, in dicembre la spa venne dichiarata fallita, Crudele patteggiò un anno e nove mesi «chiudendo immediatamente la partita con la giustizia e i creditori» (Giuseppe Spatola) [Cds 3/3/2011].
· «In Procura lo avevano paragonato, con le dovute cautele, al caso Parmalat: oltre 2mila risparmiatori “truffati” e 26 imputati eccellenti che, pur di ripianare i debiti della solo società, avevano messo sul mercato 55milioni di “bond truccati”» (Spatola, cit.).
· Laurea in Scienze Informatiche a Salerno, primo impiego alla banca Gatto & Porpora di Pagani (poi fallita): «era l’unico dei quattro dipendenti della sede centrale, che sapesse manovrare quel vecchio, nuovissimo allora, computer. Uno scatolone grande quanto un armadio» (Paolo Russo) [Rep 26/11/1999].