Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Maddalena Crippa

Besana Brianza (Milano) 4 settembre 1957. Attrice.
• Carriera al fianco di importanti registi, ha alternato ruoli da popolana a ruoli da aristocratica e spregiudicata sciantosa. Esordì al Piccolo ne Il campiello di Goldoni (1975).
• «Sconosciuta a chi guarda solo la tv, ha recitato con Strehler, Marcucci, Ronconi, Antoine Vitez, Castri, Peter Stein, il grande regista tedesco che è anche suo marito, non si è mai fermata, mai data per vinta, mai accontentata» (Anna Bandettini).
• «Negli spettacoli diretti da Peter Stein è un’attrice che corre all’impazzata, senza briglie, senza direzione (vocale). Insomma, tende a strafare, ad essere una super-attrice. I suoi personaggi più azzeccati li controlla, è un’attrice che se può lasciarsi andare, se cioè il personaggio davvero lo chiede, lo fa in modo egregio» (Franco Cordelli).
• «Mio padre. Se sono un’attrice lo devo a lui. Lui amava il teatro e amava recitare, ma nella vita ha fatto il commerciante per mantenere cinque figli. Io ho iniziato a recitare da piccola con mio fratello Giovanni, e mio padre ci ha fortemente sostenuto. Gliene sarò per sempre grata. Ho avuto la grande fortuna di debuttare a 17 anni nel Campiello di Goldoni con la regia di Strehler. Era il 1975 e con me agli esordi c’era anche Pamela Villoresi. Per noi è stata un’esperienza fondamentale perché l’opera restò in scena sei mesi al Piccolo e poi si partì per una lunga tournée in Europa. Ci ha lanciato, ma ci ha anche dato un imprimatur di grande serietà. Forse ho sbagliato tutto: dovevo fare la cantante. Io ho interpretato L’opera da tre soldi di Weill, Schönberg, Azio Corghi, i cantautori».
• Nel 2007 vista in Sinfonia d’autunno di Ingmar Bergman (scene e costumi di Aldo Buti regia di Maurizio Panici), dove lei e Rossella Falk si dividevano i ruoli che furono di Liv Ullmann e Ingrid Bergman nel film del 1978; Medea nell’opera settecentesca del boemo Jiri Benda; il recital I miti delle stelle, al Planetario di Roma (Le metamorfosi di Ovidio, Le storie di Plutarco, Il sogno di Scipione di Cicerone, tutto accompagnato dalle musiche di Stefano Saletti); varie letture teatrali: I promessi sposi, il Cantico dei Cantici ecc.
• Dopo Sboom (2001) e A sud dell’alma (2004), nel 2009 ha interpretato un nuovo spettacolo di teatro-canzone: E pensare che c’era il pensiero, scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini nel 1994. «Gaber è un cantante approdato al teatro, io un’attrice approdata alla canzone. Mi sono studiata tutta la sua opera e ho individuato in E pensare che c’era il pensiero lo spettacolo che più parlava all’oggi. Non voglio imitare Gaber. Mi ci sono confrontata con rispetto ma anche libertà, soprattutto interpretativa e negli arrangiamenti musicali. L’ho filtrato con animo femminile» (a Claudia Cannella) [Cds 2/2/2011].
• Nel 2010 è stata fra i 25 attori della maratona teatrale I demoni di Peter Stein.
• Nel 2013 ha recitato al fianco del fratello Giovanni nell’allestimento di Passione, tratto dal testo Passio Laetitiae et Felicitatis di Giovanni Testori. Sempre del 2013 è il primo spettacolo da lei scritto e interpretato, Italia mia Italia: «Dobbiamo tornare a essere fieri di come eravamo: un crocevia di lingue, culture, tradizioni. Come possiamo pensare di chiuderci in noi stessi? Quanti di noi sono partiti altrove in cerca di fortuna? Tutti i giorni qualcuno compie piccoli atti di eroismo, di cui nessuno parla. Questo è il mio canto, la mia carezza per loro» (a Laura Zangarini) [Cds 11/9/2013].
• Nel 2008 era nella lista “A sinistra per Veltroni”.