28 maggio 2012
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Biografia di Teresa Cremisi
• Alessandria d’Egitto (Egitto) 7 ottobre 1945. Editore. Direttrice generale di Madrigall (gruppo Gallimard). È stata, fino al 2012 vicepresidente di Rcs Libri per l’Italia e presidente e direttore generale della francese Flammarion (che allora apparteneva al Gruppo Rcs).
• Padre italiano e madre anglo-spagnola, seguì i genitori a Milano al momento della crisi di Suez, nel 1956: «All’età di dieci anni ho subito un esilio che mi ha imposto di cambiare lingua, di dimenticare i luoghi dell’infanzia, di imparare a mimetizzarmi. Un primo esilio che in qualche modo ne ha provocati altri».
• «A vent’anni già ero sposata e lavoravo felicemente»
• «Appena laureata, entrò in Garzanti, dove dopo una lunga trafila (lessicografa per i dizionari, responsabile del dipartimento scolastico, direttrice letteraria), avrebbe finito per assumere, nel 1985, il ruolo di condirettrice generale» (Franco Marcoaldi) [Rep 7/1/2013].
• Il primo libro che ha letto è stato Il medico per forza di Molière: «Ridevo da sola nel mio lettino. Avevo 8 o 9 anni, abitavo ad Alessandria d’Egitto. Le mie finestre davano su un giardino, e più lontano c’era il mare» (a Stefano Montefiori).
• Lo scrittore Philippe Sollers la chiamava «il primo ministro»: «Era allora direttore editoriale di Gallimard: in pratica, la numero due del più prestigioso gruppo editoriale francese. Il presidente, Antoine Gallimard, l’aveva vista lavorare alla testa di Garzanti negli anni Ottanta e le aveva proposto un contratto. Da Gallimard è rimasta 16 anni. Poi nel 2005 Flammarion, il quarto editore francese, le propone di passare da “primo ministro” a “presidente”. E lei, sorprendendo il mondo dell’editoria francese, accetta» (Giacomo Leso).
• Nel 2012 cura la vendita di Flammarion per l’Rcs. A comprarla ci pensa Gallimard che subito la nomina direttore generale.
• «Qualche mese dopo il mio arrivo in Gallimard, vado a una cena di scrittori. E lì c’è un nipote di Mauriac che si mette a inveire: ma avete sentito, hanno preso un’italiana! Gallimard è finito! A un certo punto ho dovuto dirglielo: la smetta, quell’italiana sono io. Il giorno dopo mi ha mandato un gran mazzo di fiori».
• «Per i miei autori sono disposta a fare qualsiasi cosa. Del resto, se si chiamano “case” editrici una ragione ci sarà».
• «Philip Roth sta all’America come Balzac alla Francia».
• «Io sono così snob, che snobbo lo snobismo» (a Vittorio Zincone).
• Nel giugno 2015 esordisce in Francia come scrittrice con La Trionfante (pubblicato in Italia nel 2016 con Adelphi) in cui racconta la sua vita, dall’infanzia in Egitto, al ’68 vissuto in Italia lavorando per una casa editrice al trasferimento definitivo in Francia, qualche concessione alla fiction: «Non è un’autobiografia. Parlerei di autoritratto spirituale. Il libro è anche un regalo postumo per i miei genitori».
• Vive a Parigi.