28 maggio 2012
Tags : Ivan Cotroneo
Biografia di Ivan Cotroneo
• Napoli 21 febbraio 1968. Scrittore. Sceneggiatore. Regista. Da ultimo ha scritto per la tv entrambe le stagioni di Una grande famiglia (2012-2013, di Alberto Sironi) e di Una mamma imperfetta (2013, primo esperimento di serie per il web, in onda su Corriere.it e poi su Rai 2, protagonista Lucia Mascino). Nel dicembre 2013 è uscito anche lo spin-off cinematografico Il natale della mamma imperfetta. Per il cinema, Viaggio Sola (di Maria Sole Tognazzi, 2013).
• «Ha scelto una vita di parole. Quelle dei suoi romanzi; quelle degli autori di cui è il traduttore per l’Italia, Hanif Kureishi e Michael Cunningham; quelle delle sceneggiature di tanti film; quelle dei programmi tv, dall’Ottavo nano a Bra, a Parla con me; quelle del teatro, usate negli adattamenti di Closer di Patrick Marber e delle Regole dell’attrazione di Bret Easton Ellis» (Fulvia Caprara).
• «Di culto in egual misura per il romanzo Cronaca di un disamore e per la sceneggiatura della fiction Tutti pazzi per amore» (Tommy Cappellini), prodotta dalla Rai per la regia di Riccardo Milani e Laura Moscardin (tre stagioni, dal 2008 al 2012).
• «Rappresenta un unicum nel panorama italiano per quel suo mescolare la commedia con il musical, e per quel suo gioco incrociato di citazioni, canzoni pop, balletti. L’impronta di Cotroneo è più che evidente sia quando si inoltra nei non facili sentieri del surreale sia quando affronta temi, tipo l’omosessualità, di solito evitati dalla fiction nostrana» (Aldo Grasso) [Cds 9/11/2011].
• Tra le altre sceneggiature per la tv: Pinocchio (2010, di Alberto Sironi, ritrasposizione del classico di Collodi) e Mannaggia alla miseria (2010, film tv di Lina Wertmüller). Al cinema, tra gli altri: Piano, solo (2007, di Riccardo Milani), Questo piccolo grande amore (2009, di Riccardo Donna e ispirato all’omonima canzone di Claudio Baglioni), Mine Vaganti (2010, di Ferzan Ozpetek).
• Debutto da scrittore nel 1999 con Il piccolo libro della rabbia. Poi, Il re del mondo (2003), Cronaca di un disamore (2005, da cui una piece teatrale nel 2010, regia di Enrico Maria Lamanna), La kryptonite nella borsa (2007, da cui un film omonimo nel 2011 che segna il suo debutto alla regia) e Un bacio (2010), tutti per Bompiani. Ultima traduzione, nel 2013 L’ultima parola di Hanif Kureishi (Bompiani).
• «Collaboravo con la Bompiani come consulente, è stata Elisabetta Sgarbi a propormi di tradurre. All’inizio, sceneggiature: Prêt-à-Porter di Altman, Tarantino... Poi, il passaggio alla letteratura. Il primo, nel 1996, è stato Love in a blue time, di Kureishi».
• «Per costruire un personaggio credibile è fondamentale farlo parlare come noi umani. “Digli cosa vuoi, ad esempio. Nei dialoghi usiamo sempre ‘gli’. ‘Le’ per le donne o ‘loro’ per il plurale non esistono più”. Lui ne soffre, in realtà. Da scrittore e traduttore è maniaco di queste cose. “Ma una precisione del genere se la può concedere al massimo nonna Clelia, che nella fiction è un avvocato con un gusto della battuta piuttosto ricercato. In bocca agli altri suonerebbe scorretto”» (Lorenzo Salvia) [Cds 21/9/2010].
• La conclusione della prima serie di Una grande famiglia causò un esposto del Codacons, «che ha accusato gli autori (e cioè io, Stefano Bises e Monica Rametta) di avere condotto il gioco del racconto “non in buona fede”. Si legge nel loro comunicato che il non avere dato spiegazioni nel finale “obbligherà i telespettatori di Una grande famiglia a seguire la seconda serie della fiction nella speranza di comprendere i misteri della prima”». Il motivo era l’apparizione a sorpresa, nell’ultima puntata, del personaggio di Edorardo Rengoni, morto in un episodio precedente [Cds 18/11/2012].
• Sulle serie tv: «Siamo tornati al romanzo di appendice. Ma è un romanzo di appendice sofisticato, moderno, spesso libero, che si impone con la forza del racconto visivo, e che è sufficientemente elaborato da risultare spesso imprevedibile» [Cds - La lettura 18/11/2012].
• «La scrittura è sempre al centro delle mie giornate: il modo per capire delle cose del mio passato e del mio presente (...) Quando parlo con le persone mi viene sempre l’ansia di non riuscire a spiegarmi del tutto. La pagina scritta, invece, si presta meno all’equivoco» (a Angelo Sica) [Gra 11/2011].
• Appassionato di musica, si è più volte cimentato dietro la consolle di alcuni locali di Roma: «Già da ragazzino, a Napoli, mi divertivo a far ballare gli amici alle feste in casa. A 15 anni ho cominciato a collezionare vinili, ai quali ora si sono aggiunti i cd».
• Gay, molto riservato sulla sua vita privata, nel 2011 a una domanda in merito rispose: «Chiudiamolo subito perché altrimenti m’imbarazzo. Comunque, per ora c’è un happy end: ho una relazione da alcuni anni. Adesso conviviamo».
• «Essere gay non è brutto. È normale», recitava una lettera firmata insieme ad un gruppo di artisti e intellettuali e indirizzata al sindaco di Roma Ignazio Marino nell’ottbre 2013. Qualche giorno prima, nella Capitale, un ragazzo omosessuale si era tolto la vita.