28 maggio 2012
Tags : Callisto Cosulich
Biografia di Callisto Cosulich
• Trieste 7 luglio 1922. Critico cinematografico. Ha scritto su Abc, Cinema, Filmcritica, Cinema Nuovo, Paese Sera ecc. Due volte in giuria a Venezia, una a Berlino.
• Abbandona gli studi in Ingegneria navale a cinque esami dalla laurea per fare il critico. Inizi nel 1948 sul Giornale di Trieste, «il giovane critico praticamente non ne sbagliava una. Coglieva la novità dell’esordiente Antonioni, applaudiva De Sica, Rossellini e Visconti – non era scontato, all’epoca; diffidava di Hollywood, ma sapeva apprezzare Danny Kaye e John Huston; non amava Totò, ma rideva con Jacques Tati» [Alberto Pezzotta, Cds 29/10/2005].
• «Nonostante confessi come un vezzo di usare ancora l’Olivetti e il fax, Cosulich moderno lo è sempre stato (...) Prima degli altri si è occupato di horror e cinema erotico, del nuovo cinema americano e dei film rivisti alla moviola per la televisione (...) “Da ragazzo andavo a Trieste al Novocine, una sala specializzata dove potevo trovare anche gli ultimi film di Bela Lugosi. Io ero un fan degli horror, Tullio Kezich dei western”» (Paolo Lughi) [Pic 3/7/2012].
• Ha pubblicato numerosi saggi sul cinema. Alcuni suoi scritti di gioventù sono stati raccolti ne Il cinema secondo Cosulich (Transmedia 2005), mentre la sua produzione è stata analizzata in Il coraggio della cinefilia. Scrittura e impegno nell’opera di Callisto Cosulich (Edizioni Università di Trieste 2012, a cura di Elisa Grando e Massimiliano Spanu).
• «Dallo studio meticoloso degli scritti di Callisto Cosulich emerge l’uso di uno stile inconfondibile e pulito, colto e attento, sempre indirizzato al pubblico, senza mai perdere di vista quindi l’obiettivo principe della semplice diffusione della cultura cinematografica. Un mestiere, quello del critico, portato avanti con spirito missionario e costantemente pervaso dalla “sensazione di creare qualcosa, l’illusione di migliorare i gusti del pubblico, o di creare il pubblico di domani, e anche di soddisfare un tuo particolare capriccio: quello di renderti possibile la visione di film altrimenti invisibili”» (Beatrice Fiorentino) [Artribune.com 19/3/2012]
• Sulla moda del cinema in 3D: «Si tratta di un sistema interessante, però la terza dimensione stenta a diventare un vero strumento di linguaggio, rimane uno strumento puramente tecnico, un trucco e basta» [a Lughi, cit.].
• Amico di Roberto Rossellini fino alla sua morte. Pare che fu lo stesso regista a consigliarlo come critico di cinema a Paese sera.
• Sposato dal 1955 con Lucia Rissone, figlia dell’attore Checco e nipote di Giuditta, prima moglie di Vittorio De Sica.