28 maggio 2012
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Biografia di Pappi Corsicato
• (Pasquale) Napoli 12 giugno 1960. Regista. «I miei film nascono sempre da una musica».
• Studi alla facoltà di Architettura sulle orme del padre (che costruì il centro direzionale di Napoli), fu poi a New York per studiare danza, coreografia, recitazione. «Al cinema però cominciavo a pensarci fin da piccolo. Ma mi sembrava qualcosa di lontano, difficile da realizzare. Finché venni colpito al cuore dai film di Pedro Almodovar, che in quegli anni si faceva conoscere in tutto il mondo. Il suo immaginario, il suo modo di raccontare i personaggi: riconobbi una sensibilità molto simile alla mia». Antonio Tricomi: «A 29 anni, la folgorazione. Corsicato torna a Napoli: Elvio Porta sta girando Se lo scopre Gargiulo con Giuliana De Sio, Pappi è tra gli assistenti. Viene a sapere che Almodovar è a Roma per ritirare il David di Donatello per Donne sull’orlo di una crisi di nervi. Pappi si imbuca alla cerimonia, lo avvicina, gli parla. “Mi sono comportato come un fan, facendogli un discorso anche un po’ infantile: fammi venire sul tuo set, faccio qualunque cosa, anche solo guardare. Inspiegabilmente mi disse di sì”. Nuovo spostamento: Pappi raggiunge il set di Almodovar a Madrid. Il film è Légami, il fan osserva il suo idolo al lavoro, non si distrae un attimo e fa anche la comparsa. Passano altri due anni. Pappi è di nuovo a Napoli, per l’esattezza a Scampia, che allora si chiamava “167”. Sta girando il suo primo corto, Libera, protagonista l’amica d’infanzia Iaia Forte. “Tornato a Napoli scoprivo delle realtà che non conoscevo prima: Scampia, i neomelodici e quella desolazione che nasceva nei nuovi quartieri della periferia. Così decisi finalmente di raccontare delle storie. Mi trovai dietro una cinepresa, circondato da persone in attesa di ordini: mi bloccai, venni preso dal panico. Non avevo sceneggiatura, ma tutta la storia ben chiara nella testa. Accanto al panico cominciò però a farsi strada un’altra sensazione: un benessere mai provato prima. Ero su un set, stavo girando un film. Sì, mi dissi, è questo che devo fare nella vita”. Parte la grande avventura. Il corto viene presentato nel ’91 in una sala napoletana, il President: l’accoglienza è ottima. Incoraggiato, Pappi gira altri due corti, due ritratti di donna, ancora con Iaia Forte e con Cristina Donadio. Libera diventa il titolo del suo primo film, in tre episodi. Lo presenta alla Berlinale nel 1993 e scoppia il caso. “I critici erano scioccati. Nessuno mi conosceva, non ero il solito cineasta romano. Non rappresentavo nessun salotto, nessuna lobby. Qualcuno scrisse: segnatevi questo nome”. Da Berlino la sua fama rimbalzò in Italia, Libera vinse il Nastro d’argento per la migliore opera prima e altri premi. Era fatta».
• Dal 1994 a oggi ha realizzato più di trenta documentari sull’arte contemporanea, invitati al Modern Tate Museum di Londra, al Centre Pompidou di Parigi e in altri prestigiosi musei e festival nazionali e internazionali. Segue il lavoro di Mimmo Paladino, Yannis Kounellis, Rebecca Horn e tanti altri; la video arte per lui «è la strada più semplice per fare qualcosa che somigli al cinema» [mymovies.it]. Tra i tanti, Povero ma moderno (2009), incentrato sul pubblicitario Armando Testa, premio Pasinetti al Festival di Venezia. Intanto Seguono altri due lungometraggi, I buchi neri nel 1995 e Chimera nel 2001. La partecipazione al film collettivo del 1997 I vesuviani con Capuano, De Lillo, Martone e Incerti.
Dopo sette anni torna ad occuparsi di cinema, dirigendo la storia di una misteriosa gravidanza nel film Il seme della discordia (2008), con Caterina Murino e Alessandro Gassman, presentato alla 65a edizione del Festival del Cinema. Nessun riconoscimento, ma Corsicato è soddisfatto: «La Mostra è una vetrina anche per i giovani attori, penso alla Murino e al bravo Michele Venitucci. Per me il successo e le risate del pubblico valgono un tesoro, la gente si passa le battute, ricorda le scene» [Pan 2008].
Tra i cortometraggi: Questione di gusti (2009), con Iaia Forte ed Ennio Fantastichini, Capo Dio Monte (2009), girato nella cornice del Museo di Capodimonte di Napoli, con Luigi Ontani e le sue inconfondibili creazioni artistiche, infine Let’s fall in love (2013), uno spot contro l’omofobia presentato in occasione del Palermo Pride e portato al Festival di Venezia.
Da ultimo il lungometraggio con Laura Chiatti Il volto di un’altra (2013), una commedia nera come sempre allegorica, piena di riferimenti alti e pop e solo apparentemente almodovariana [mymovies.it].
• Due videoclip, con gli Almamegretta e Nino D’Angelo. In teatro, ha curato la regia della Carmen (2000) di Bizet al San Carlo, de La voce umana (2007) di Cocteau per Ravello, di Eva Peron di Copi.