28 maggio 2012
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Biografia di Giorgio Conte
• Asti 23 aprile 1941. Cantante. Autore. Fratello di Paolo. «È stata dura: mi sentivo come il fratello di Attila, uno che ha lasciato pochi bottini alle sue spalle».
• Avvocato (come il fratello), nel 1993 lasciò lo studio legale per raccogliere attorno alla sua musica una nicchia di pubblico tutta sua: «All’inizio il cognome famoso è stato un vantaggio: ho avuto da subito un pubblico, quello di Paolo, che veniva ai miei concerti solo per curiosità. Poi il dover soddisfare questa curiosità è diventato una noia. C’era anche chi sperava in un duello all’ultimo sangue...».
• Nel 2007 ha pubblicato il libro Sfogliar verze (Excelsior 1881).
• Porta anche i baffi come il fratello.
• «Con il nome Paul Conte Quartet i due fratelli hanno persino inciso un disco (“Stroncato dalla cronaca” ha ricordato Paolo). Giorgio ha poi scelto di fare l’autore e ha scritto per Celentano (…) Mina, Ornella Vanoni, Wilson Pickett, Milva, Patty Pravo. E per Paolo con il quale ha composto Una giornata al mare. Negli Anni ’80 ha pubblicato due album (Zona Cesarini e L’Erba di San Pietro) come solista.» (Andrea Laffranchi) [Cds 4/1/2006]
• «L’ovvio mi annoia (…). Rifuggo dai testi cosiddetti poetici. Nelle canzoni mi interessa raccontare episodi. Una delle mie protagoniste, la signorina Gnegné, è la regina delle banalità. Il tipo di ragazza che ti intrappola con la bellezza, ma il resto è zero. Alla mia età, in cui l’arma migliore è la parola, di fronte a una gnegné sei fritto»; «Credente con riserva. Mai irridente. Sufficientemente agnostico» (Giancarlo Perna) [Grn 29/12/2008].
• «Rispetto al fratellone Paolo, Giorgio Conte, anche lui avvocato-cantautore, è più alla mano, diciamo più simpaticamente “alla buona”. Con lui condivide invece l’amore per il jazz e la chanson» (Riccardo Bozzi) [ViviMilano 22/4/2009].
• «“Come ha vissuto la famiglia la vostra inclinazione per la musica?” “Con apprensione. Un monito ci perseguitava: e se la vena si secca? I nostri genitori suonavano il pianoforte. Il papà ha smesso quando ha capito che noi stavamo facendo sul serio, ma era troppo tardi. Le prime canzoni le ho composte io, Paolo mi ha seguito. Al clan Celentano hanno ascoltato le nostre cose e hanno preparato un bel contratto. Nostro padre, notaio, gli ha dato un’occhiata e ha sentenziato: “Solo due deficienti possono sottoscrivere un contratto capestro di questo genere”. Tornati nelle nostre stanze, l’abbiamo firmato» (Bruno Gambarotta) [La Stampa 22/8/2011].
• Otto pubblicati, l’ultimo nel 2011: C.Q.F.P (come quando fuori piove), con dodici canzoni di Giorgio e una, Monticone, del fratello Paolo.