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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Carmelo Conte

• Piaggine (Salerno) 9 novembre 1938. Politico. Laurea in Giurisprudenza. Ex deputato del Psi (1979-1992). Sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel Cossiga II (1980), ministro per i Problemi delle aree urbane nell’Andreotti VI e VII e nell’Amato I (1989-1993): «Gava quando giurai da ministro nel governo Amato mi chiamò ‘o verginiello».
• Nato in provincia di Salerno, la sua era una povera famiglia di pastori. Dopo il collegio a Cava de’ Tirreni, si è diplomato al liceo Classico ad Eboli, dove nel frattempo si era trasferita la sua famiglia. Una borsa di studio gli ha permesso di laurearsi in Giurisprudenza con il massimo dei voti in tre anni e due sessioni a Napoli. Nel 1963, rientrato a Eboli, iniziò la professione di avvocato. [chiainarinelmondo.it]
• Inizia la sua scalata nel 1975 quando viene eletto consigliere regionale, poi diventa vice-presidente della Regione, assessore ai Lavori pubblici. Nell’80 deputato, nell’81 sottosegretario ai Lavori pubblici e dopo l’assessorato alla Regione e l’ incarico nel governo nazionale. (…) Cominciano i pranzi e i "parties" nelle case di Sala Abbagnano, il quartiere elegante della città. Diventano una regola le colazioni al Circolo Cannottieri, le uscite in motoscafo, le serate al Circolo Sociale. Certo, i salotti non sono quelli di Milano. Ma il fenomeno è identico. Il servilismo che la Salerno bene dimostra verso i nuovi padroni, è lo stesso. Conte e i suoi scagnozzi (che dal nome del capo vengono chiamati “carmelitani scalzi”) esultano» (Sandro Viola). [Rep. 13/7/1993]
• A partire dal dicembre del 1992 cominciò per lui una lunga serie di avvisi di garanzia (nel settembre 1993 venne arrestato il fratello). Nel 1994 arrivò un avviso per concorso esterno in associazione mafiosa (416bis). Si candidò, tuttavia, al Senato con una lista sua, l’Unione Riformista Meridionale: «Al contrario dei soliti parolai noi ci crediamo e ci batteremo per un rilancio del Mezzogiorno». Nell’ottobre 97 fu rinviato a giudizio, insieme ad altri novanta, per illeciti nella ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia. «Nel 2002 Sales e Bassolino hanno fatto campagna elettorale per candidarmi alla Camera. Sì, proprio così. E allora mi chiedo: so’ sporco o so’ pulito?». Entrò nei Ds nel luglio 2005, alle elezioni del 2006 capolista della lista Dc-Psi al Senato in Campania, secondo i Radicali il suo fu uno dei nove seggi usurpati da un’interpretazione errata della legge elettorale.
• Dopo quattordici anni, nell’ottobre 2007, è riconosciuto estraneo ai fatti contestati nell’inchiesta California, in cui era accusato di associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio.
• «Per molti, ancora oggi, è l’Uomo nero. O Carmelo senza paura, come lo chiamava lo zio Luigi, dopo che ruppe un braccio al barbiere e la testa alla barista. A pietrate. Allearsi con lui, con il “piccolo Craxi di provincia”, con il socialista dai metodi spregiudicati, è sempre stato un azzardo. Il rischio era di ritrovarsi “contizzati”, identificati con l’ex ministro alle Aree urbane, con colui che, a torto o a ragione, sarebbe stato uno dei simboli della politica più deteriore» (Angela Frenda).
• «Mi sono stati tolti 20 anni di vita, i migliori».
• «Il clan Maiale, quello dal quale avrei preso i voti, ha fatto attentati a me e a mio figlio Federico. Ma lo sa che avevo la scorta perché il mio nome fu trovato in tre covi delle Br?».
• «Condannato nel 2011 in primo grado a quattro anni e dieci mesi di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per aver avuto rapporti con la camorra, in secondo grado fu assolto (dicembre 2011): “L’Italia è un Paese nel quale si può finire sotto processo per “sentito dire” (...) e nel quale 20 anni dopo si viene assolti. Mi hanno bloccato quando ero all’apice della carriera politica”» (Rep. 2/12/2011)
• Difeso gratuitamente da Aldo Franco e dal figlio Federico (allievo di Paola Severino, ministro della Giustizia nel governo Monti): «Volevo che leggesse le carte per capire quanto le accuse contro di me fossero infondate».
• Sul cambiamento del regime politico negli anni Novanta, ha scritto Dal quarto stato al quarto partito (Rubbettino, 2009); Su Craxi, Dialoghi nel tempo. Le verità di un protagonista (Guida, 2010). Da ultimo Sud al tempo degli italiani. Dall’Unità a Berlusconi (Rubbettino, 2011).
• «Conte? Farebbe alleanze pure col diavolo» (Giuseppe Gargani nel 2005).