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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Carmen Consoli

• Catania 4 settembre 1974. Cantante. Autrice.
• «Nel nostro Paese la donna è considerata una troia che deve sottostare alla legge del sofà. E a molte ragazze va bene così. Se dovessi scegliere tra questa pornografia legalizzata e il burqa, accidenti, sceglierei il burqa».
• Nel 2008, dopo un tour negli Stati Uniti che fa il tutto esaurito, il critico del New York Times Jon Pareles la definisce «magnifica combinazione fra un rocker e una intellettuale».
• «Sfogliando l’album di famiglia si colgono i segni premonitori di una leggenda personale destinata a tradursi in realtà grazie al rock. Foto numero 1: Carmen piccolissima accanto alla chitarra di papà (regalo di Domenico Modugno). E capisci da dove vengono “i mille violini suonati dal vento” finiti nell’ Ultimo bacio, un brano così trascinante da indurre Muccino a farne il motivo conduttore e anche il titolo del suo film. Per Carmen il mito dell’infanzia riaffiora spesso sotto forma di canzone. Esempio: la foto di mammà sullo sfondo della raggiante Catania anni Sessanta, che ha ispirato In bianco e nero, presentata a Sanremo. La sua militanza in Comunione e liberazione (“Avrei voluto farmi suora”). Salvo poi scapparsene via verso i 16 anni, folgorata sulla via del rock. Infatti, dall’89, Carmen comincia ad esibirsi dal vivo. Una foto di quell’anno la ritrae ragazzetta tutta boccoli, sul palco della discoteca Golden Gate con la sua prima band, gli Iris Monday. In repertorio cover d’annata: Hendrix, Aretha Franklin, i Rem. Sono gli anni della gavetta: “Ottantamila a testa, più birra e panino, per ogni serata”. Del resto, la scena rock catanese è in fermento già da alcuni anni. Sulla scia dei Denovo sono spuntate decine di band. E c’è pure Carmen. È ambiziosa, ha grinta, ha talento. Ci sono i suoi compagni di strada: Salvo di Stefano, Maurizio Nicotra, Massimo Roccaforte. E c’è Francesco Virlinzi (Cyclope Records) il discografico che l’ha lanciata. Altra foto: anno 1996, questa volta con una Gibson a tracolla, da Michele Santoro (Tempo reale), il suo primo impatto con la tv. Partner occasionale Loredana Berté: “Mi diceva cose terribili, tipo: ‘Se vuoi intraprendere ’sta carriera, te faccio le mie condoglianze’”, ricorda Carmen. Un battesimo di fuoco che le portò fortuna. Pochi mesi dopo è a Sanremo Giovani con Amore di plastica e l’anno dopo i Big con Confusa e felice. Che è anche un manifesto programmatico: quella voce così profonda nella sua fragilità, quell’alternanza di rock spigoloso e ballate agrodolci, di introspezione sfacciata e sensualità che ne avrebbero fatto di lì a poco non solo la star del nostro rock, ma anche la più amata dal pubblico, dai colleghi e dalla critica» (Alberto Dentice).
• «Sono cresciuta in una famiglia di sinistra, con Il Capitale di Marx ben in vista nella libreria di mio padre, da piccola ascoltavo i dischi di Guccini e De Gregori. Questa è la mia formazione, ma non vuol dire niente. Da piccola i miei mi portavano a vedere le opere liriche a Catania, di quelle serate mi è rimasto l’impatto dell’orchestra, le atmosfere rarefatte. Ma fatico a entrare in teatri così importanti. Non ho vestiti adatti per andare all’Opera. Solo quando salgo sul palco mi faccio prendere dalla vanità, per me è sacro, devo onorarlo e allora mi vesto bene, vado dal parrucchiere, mi metto i tacchetti».
• Ha fondato un’etichetta, la Narciso Records.
• Nel 2009 pubblica Elettra, nel 2010 esce il suo primo Best Of Per niente stanca.
• Nel 2011, ha celebrato la Giornata Mondiale della Terra cantando a Roma con la sua «idola di sempre» (come la definisce lei) Patti Smith.
• Da piccola voleva farsi suora: « Ho fatto elementari e medie dalle Orsoline. Ero la cocca delle suore. Poi, a 10 anni, mi sviluppai all’improvviso, e con la terza di seno per loro diventai una che doveva andare a confessarsi tutte le mattine».
• «È la prima vera cantautrice italiana figlia della libertà che alla fine le donne hanno strappato anche nella musica popolare. Preferisce definirsi cantantessa per non metterla giù dura ma anche per distinguersi generazionalmente» (Marinella Venegoni).
• «Porta fiera i suoi segni distintivi, occhiali da vista, pezzi di dialetto e un sostanziale rifiuto degli schemi del rock business» (Gino Castaldo).
• «Idolo delle sinistre. Però è la negazione stessa della femminilità» (Platinette).
• «Non sono una grande amante delle canne e delle droghe in genere, però sono favorevole. Se mi offrono una canna, qualche tiro me lo concedo volentieri, però cerco di farlo non vicino a una persona che poi devo baciare. In fondo, per me la canna è come l’aglio: mi piacciono tutti e due, ma non in prossimità di un incontro sessuale. E comunque alla canna preferisco un buon bicchiere di vino rosso».
• Gioca a tennis.
• Il 21 marzo 2013, su Facebook, annuncia di essere incinta. Il 10 luglio 2010 su Twitter scrive: «Oggi alle 8.04 è nato Carlo Giuseppe. Sono una mamma felice!». Su Panorama si legge: «Sconosciuta l’identità del padre e in molti sostengono che la cantante, sulla cui presunta omosessualità si è parlato a lungo, sia ricorsa alla fecondazione assistita». Qulache mese prima infatti aveva dichiarato: «Potrei innamorarmi di una donna. Essere etero o no, per me non conta. In questo momento sono single. Non ho la frenesia dell’accoppiamento, per cui preferisco aspettare. Mal che vada, c’è sempre il “fai da te”. In questo senso a me il bricolage piace molto».