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 2012  maggio 28 Lunedì calendario

Biografia di Francesca Comencini

• Roma 19 agosto 1961. Regista. Figlia del grande regista Luigi (1916-2007) e della principessa Giulia Grifeo di Partanna. Sorella di Cristina (vedi). Esordio nell’84 con Pianoforte (vincitore a Venezia nella sezione Opere Prime) poi, tra l’altro, il documentario Carlo Giuliani, ragazzo (2002) e il film Mi piace lavorare Mobbing (2004, con Nicoletta Braschi). Nel 2006 autrice di A casa nostra, una «sorta di parabola sul denaro» (Luca Zingaretti). Memorabili i fischi durante la proiezione per la stampa alla Festa del Cinema di Roma: «Non ho mai cercato consensi, non ho mai cercato di adescare il pubblico, il mio percorso nel cinema - non posso neanche parlare di carriera - lo dimostra. E adesso sono felice del mio primato di unica regista contestata».
• Col documentario In fabbrica, realizzato attingendo alle teche Rai, vinse nel 2007 il premio Cipputi al Festival di Torino. Aldo Grasso al termine di una feroce stroncatura: «Immagino sia un riconoscimento comico». La trasmissione su Raitre (14 febbraio 2008) fu preceduta da una polemica di Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, che scrisse una lettera al direttore generale Claudio Cappon per farlo cancellare dal palinsesto: «Nel film c’è una ricostruzione fuorviante e ideologizzata del mondo del lavoro, che mi ha fatto venire in mente certe ricostruzioni a senso unico sulla nostra Resistenza, dove sembra che i partigiani siano stati solo comunisti. Qui, in questo documentario, sembra che i sindacalisti siano solo quelli della Cgil e della Fiom e che solo il Pci si sia occupato degli operai».
• Nel 2009 ha presentato in concorso al Festival di Venezia Lo Spazio bianco, tratto dal libro di Valeria Parrella, con Margherita Buy come protagonista.
• Ha raccontato che, a spingerla a girare Lo spazio bianco è stato anche un incontro con il magistrato Ilda Boccassini: «Mi avevano colpito certi suoi racconti, la scelta di impegnarsi nel lavoro, dover partire anche quando si hanno figli a casa, un problema che riguarda tante di noi» (Fulvia Caprara) [Sta 9/9/2009].
• Nel 2012 è tornata in concorso a Venezia con Un giorno speciale.
• Da ultimo, ha girato due puntate delle 12 puntate della serie tv prodotta da Sky Gomorra (in onda nella primavera 2014).
• Tre libri: La poesia del reale con Ilaria Gatti (Le Mani, 2011), Famiglie (Fandango, 2011) Amori che non sanno stare al mondo (Fandango, 2013).
• «Io non volevo fare la regista, perché ero figlia di un regista e questa per molto tempo l’ho considerata una colpa. Qualcosa da espiare. All’inizio neanche a mio padre fece molto piacere che io facessi cinema. Ma a un certo punto ho sentito la necessità di raccontare una storia, Pianoforte» [Vittorio Zincone, Set 24/8/2012].
• Ai provini per Pianoforte scartò Sergio Castellitto. «Non lo incontro mai. Ma ci ripenso spesso. Non so perché non lo presi. Dopo un errore così uno può anche smettere di fare il regista».
• «Ha vissuto vent’anni in Francia, ma ogni tanto le sgorga l’antica cadenza capitolina» (Vittorio Zincone).
• Mentre girava A casa nostra scoprì «un bozzetto su una costola». Era un cancro, che ha affrontato e vinto. La malattia ha influenzato il film? «Non credo che il film sarebbe stato diverso. Lavoro e salute hanno viaggiato su binari paralleli che ho tenuto ben distinti. Ho fatto il mio lavoro con impegno. Mi sono stancata tanto, questo sì» (a Isabella Mazzitelli).
• Dal primo marito, il produttore Daniel Toscan du Plantier, ha avuto il figlio Carlo. Dal produttore Philippe Dugay ha avuto la figlia Camille (vista in Mi piace lavorare e in Cuore sacro di Ferzan Ozpetek) e un altro figlio, nato nel 1999.
• «Sembrerò snob, ma non guardo la tv».
• La sua canzone preferita è Like a rolling stone di Bob Dylan, il libro Menzogna e sortilegio di Elsa Morante e il film Paisà di Roberto Rossellini