28 maggio 2012
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Biografia di Cristina Comencini
• Roma 8 maggio 1956. Regista. Sceneggiatrice. Scrittrice. Tra i suoi film: La fine è nota (1993), Va’ dove ti porta il cuore (1996), Matrimoni (1998), Il più bel giorno della mia vita (2002, Nastro d’argento per il soggetto originale), La bestia nel cuore (2005, nomination all’Oscar come miglior film straniero e Coppa Volpi a Venezia), Bianco e nero (2007), Quando la notte (2011).
• Figlia del grande regista Luigi (1916-2007) e della principessa Giulia Grifeo di Partanna.
• «Da bambina sognavo di fermare il mondo e poi, io da sola, avrei guardato sotto i cappotti e dentro le case per scoprire la trama segreta: sapevo già da allora che le chiacchiere degli adulti servono per nascondere la verità».
• «Da papà Luigi, ha ereditato il gusto di orchestrare i temi seri in chiave di commedia. Scrittrice in proprio, sa cogliere gli argomenti che l’attualità suggerisce e articolarli in modo originale» (Tullio Kezich).
• «Mio padre, il mio mito, mi ha educato all’autonomia, come le mie sorelle. Ho studiato Economia e commercio e ho lavorato in un centro ricerche, ho cominciato a scrivere solo quando ho ritenuto di potermelo permettere. Ho pubblicato il primo romanzo, Pagine strappate, tramite Natalia Ginzburg che lo aveva letto come frutto di un anonimo, poi mi sono avvicinata alla sceneggiatura con e per mio padre. Lui è stato essenziale in quella fase, come Suso Cecchi D’Amico, altra grande maestra e come Carol Levi, la mia agente, con la quale presi a collaborare. Solo successivamente ho fatto il grande salto nella regia. Mio padre mi ha assecondata, ma a lui piaceva soprattutto che scrivessi, mentre io credevo che la regia fosse più importante della sceneggiatura. Adesso so che non è così» (a Silvana Mazzocchi) [Rep 29/5/2011].
• «Il mio cinema parte dalla scrittura perché sono stata prima sceneggiatrice e poi regista. Se fossi nata in una famiglia non così legata al cinema avrei fatto solo la scrittrice. Mi sono formata sulla letteratura russa e francese perché frequentavo la scuola francese e in casa mia si leggevano moltissimi romanzi russi. Ricordo con passione Madame Bovary, Anna Karenina, ma lo scrittore che potrei rileggere sempre è Proust» (a Alain Elkann).
• «Il cinema che avevo voluto cacciare dalla porta è rientrato dalla finestra».
• «Servono le due cose: la presunzione assoluta, sennò non lo fai il regista o lo scrittore, e il senso del ridicolo del “fare” l’artista. Ho ricevuto un’educazione protestante e ho l’enorme energia di tutte le donne. Senza questo frullato umano dove la trovi l’ispirazione?» (da un’intervista di Paolo D’Agostini).
• Nel 2006 successo in teatro con Due partite, commedia da lei scritta e diretta, in cui quattro madri e quattro figlie mostrano che i problemi delle donne, di generazione in generazione, non cambiano (le quattro interpreti nella doppia parte: Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Daniela Milillo). Diventerà un film diretto da Enzo Monteleone.
• Tra i romanzi: Matrioska (2002), La bestia nel cuore (2005), Le pagine strappate (2006). Nel 2007 L’illusione del bene (tutti editi da Feltrinelli), «ritratto intenso e malinconico di un comunista non rassegnato al crollo degli idealismi nelle stagioni del dopo-Muro» (Leonetta Bentivoglio) che fu stroncato dall’Unità. Ernesto Galli Della Loggia: «È almeno un romanzo coraggioso (non solo: anche di piacevole lettura)». Arrivò nella cinquina finale dello Strega 2008.
• È alla guida della Fondazione Cineteca Italiana «che porta avanti il lavoro di pionieri come mio padre, Alberto Lattuada e mio zio Gianni», fatto di 20mila titoli, pellicole rare, altre restaurate raccolti dagli Anni 30 in avanti (Francesco Spini) [Sta 13/07/2009].
• Nel 2011 ha un ruolo centrale nel comitato promotore del movimento “Se non ora, quando”. Nello stesso anno porta in scena Libere, testo al femminile di «passioni e ragioni» applaudito nei teatri di mezza Italia ed presenta al Festival di Venezia il suo film Quando la notte, storia di maternità che riecheggia la tragedia di Cogne, «un lavoro gigantesco, faticoso e lunghissimo. Il libro l’avevo scritto nel 2008 ma, tra sceneggiatura, sopralluoghi e quattro mesi in montagna, a Macugnaga, sotto il Monte Rosa per le riprese, ci sono voluti più di tre anni». Fischiatissimo a Venezia, «con tanto di sghignazzi in sala. E in conferenza stampa la Comencini aveva reagito a muso duro» (Raffaella Silipo) [Sta 19/11/2012].
• Nel 2012 pubblica il romanzo Lucy (Paolo Di Stefano) [Cds 3/3/2013].
• Nel 2013 porta nei teatri La scena, commedia sui sentimenti femminili da lei scritta e diretta. Protagoniste Angela Finocchiaro e Maria Amelia Monti [Cds 20/11/2013].
• Sorella della regista Francesca (vedi scheda), della scenografa Paola, della produttrice di news Eleonora. Sposata col produttore cinematografico Riccardo Tozzi (società Cattleya, vedi scheda), tre figli. Si conobbero quand’erano entrambi sposati con altri «e si era amici tra coppie»: «Io sono una degli anni Settanta: ero incinta al mio primo esame universitario e avevo 18 anni quand’è nato Carlo. E dopo un paio d’anni è nata Giulia. Non c’era l’idea secondo cui bisogna conquistare tutto e solo dopo si pensa a far bambini». A 35 anni, da Tozzi ha avuto Luigi coetano di Tay, figlia di Carlo, prima dei sei nipoti di Cristina: «Un bell’intreccio» (Riccardo Tozzi).
• «I miei figli hanno traslocato portando con sé i propri “beni” librari. Ora sto sistemando parecchie new entry, edizioni pregiate provenienti dalla biblioteca di papà».
• «Nel momento in cui i nostri figli si innamorano, noi genitori diventiamo come degli ex, ma si può continuare ad amare molto un ex…».
• È di religione valdese.